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Remissione di querela: reato estinto in Cassazione

La Corte di Cassazione annulla una condanna per furto aggravato a seguito di una remissione di querela intervenuta dopo la sentenza d’appello. La Corte stabilisce che l’estinzione del reato prevale su eventuali motivi di inammissibilità del ricorso, poiché la remissione può avvenire finché la sentenza non è divenuta irrevocabile, portando all’annullamento senza rinvio della condanna.

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Pubblicato il 8 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Quando Estingue il Reato Anche in Cassazione

La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento che consente di porre fine a un procedimento penale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 30871/2024) chiarisce un aspetto cruciale: l’efficacia della remissione anche quando interviene in una fase avanzata del processo, ovvero durante il giudizio di legittimità. Questo caso offre spunti importanti sul rapporto tra la volontà della parte offesa e la prosecuzione dell’azione penale, anche di fronte a una condanna già pronunciata nei gradi di merito.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine da una condanna per furto aggravato emessa dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte d’Appello di Bari nei confronti di due imputati. Ritenendo ingiusta la decisione, entrambi gli imputati proponevano ricorso per cassazione.

Durante la pendenza del ricorso, e quindi dopo la sentenza di condanna di secondo grado, interveniva un fatto nuovo e decisivo: la remissione della querela da parte della persona offesa, ritualmente accettata dagli imputati. Uno dei ricorrenti basava il proprio ricorso proprio su questo evento, chiedendo che venisse dichiarata l’improcedibilità dell’azione penale per estinzione del reato. L’altro ricorrente, invece, contestava aspetti relativi alla quantificazione della pena.

La questione giuridica: remissione di querela tardiva

Il nodo centrale della questione era stabilire se una remissione di querela, seppur intervenuta dopo la condanna d’appello, potesse ancora produrre i suoi effetti estintivi del reato. La Suprema Corte è stata chiamata a valutare la prevalenza di questa causa di estinzione rispetto ad eventuali profili di inammissibilità dei ricorsi presentati.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto la tesi difensiva, annullando la sentenza di condanna senza rinvio. La motivazione di questa decisione è netta: il reato è da considerarsi estinto per intervenuta remissione della querela.

La Corte ha stabilito che la remissione e la relativa accettazione producono il loro effetto estintivo anche se uno dei ricorrenti non ha basato il proprio ricorso su questo specifico punto. L’estinzione del reato opera a favore di tutti i querelati coinvolti.

L’impatto della remissione di querela sul giudizio di Cassazione

La Suprema Corte ha ribadito un principio fondamentale: la remissione della querela può intervenire validamente fino a quando la sentenza di condanna non sia diventata irrevocabile. Secondo l’articolo 648 del codice di procedura penale, una sentenza diventa irrevocabile solo quando è pronunciata la decisione della Corte di Cassazione che dichiara inammissibile o rigetta il ricorso. Di conseguenza, finché il giudizio di Cassazione è pendente, la condanna non è ancora definitiva, e la remissione è pienamente efficace.

Le Motivazioni della Sentenza

Nelle sue motivazioni, la Corte di Cassazione ha spiegato che la causa di estinzione del reato prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso, a condizione che il ricorso stesso sia stato tempestivamente presentato. Questo significa che, anche se i motivi di ricorso fossero stati ritenuti deboli o infondati, l’avvenuta remissione della querela impone al giudice di prenderne atto e dichiarare l’estinzione del reato.

I giudici hanno richiamato consolidata giurisprudenza, tra cui una sentenza delle Sezioni Unite, che afferma come la remissione accettata in pendenza del ricorso di cassazione determini l’estinzione del reato, imponendo l’annullamento della sentenza impugnata. L’unico limite a questa regola è la presenza di una prova evidente e incontrovertibile dell’innocenza dell’imputato, che comporterebbe un proscioglimento nel merito con formula più favorevole. In questo caso, non sono emersi elementi di tale natura.

Infine, la Corte ha disposto che le spese processuali fossero a carico dei querelati, come previsto dall’articolo 340 del codice di procedura penale, in assenza di un diverso accordo tra le parti.

Le Conclusioni

La sentenza in esame conferma con chiarezza la portata dell’istituto della remissione di querela. Essa rappresenta una causa estintiva del reato che può spiegare i suoi effetti fino all’ultimo grado di giudizio, purché la sentenza non sia passata in giudicato. Questa decisione sottolinea la centralità della volontà della persona offesa nei reati procedibili a querela e stabilisce che la ricerca di una composizione pacifica del conflitto può prevalere sulla pretesa punitiva dello Stato, anche dopo una doppia condanna di merito. Per gli operatori del diritto, ciò significa che la via della remissione rimane percorribile e strategica anche nelle fasi più avanzate del procedimento penale.

Fino a quando è possibile presentare una remissione di querela?
Secondo la sentenza, la remissione della querela può intervenire efficacemente fino a che la sentenza di condanna non sia divenuta irrevocabile, ovvero fino alla pronuncia della Corte di Cassazione che definisce il giudizio.

Cosa succede se la remissione della querela interviene durante il ricorso in Cassazione?
Se la remissione e la relativa accettazione avvengono mentre il ricorso è pendente in Cassazione, la Corte deve dichiarare l’estinzione del reato e annullare la sentenza di condanna, a meno che non emerga una prova evidente dell’innocenza dell’imputato.

Chi paga le spese processuali in caso di estinzione del reato per remissione della querela?
In mancanza di un diverso accordo tra le parti, la legge (art. 340 cod. proc. pen.) stabilisce che le spese del procedimento sono a carico dei querelati, ovvero degli imputati a cui favore opera l’estinzione del reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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