Remissione di querela: come estingue il reato e chi paga le spese
La remissione di querela è un istituto giuridico fondamentale nel diritto penale che consente di porre fine a un procedimento per determinati reati. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 46072/2024) ha ribadito i suoi effetti, chiarendo anche un aspetto cruciale: le conseguenze economiche per l’imputato. Vediamo nel dettaglio cosa ha stabilito la Suprema Corte.
Il caso in esame
Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello. Durante il giudizio di legittimità, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo: la persona offesa ha formalmente ritirato la propria querela. Contestualmente, il procuratore speciale dell’imputato ha accettato tale remissione. Questo atto bilaterale ha cambiato radicalmente le sorti del processo.
La decisione della Cassazione sulla remissione di querela
La Corte di Cassazione, preso atto dell’avvenuta remissione di querela e della relativa accettazione, ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata. La decisione si fonda su un’applicazione diretta delle norme del codice penale e di procedura penale.
L’estinzione del reato
Il primo e più importante effetto della remissione è l’estinzione del reato. L’articolo 152 del codice penale stabilisce infatti che la remissione della querela, accettata dalla persona a cui è diretta, estingue il reato. La Corte non ha dovuto fare altro che constatare la presenza dei due requisiti – la remissione da parte del querelante e l’accettazione da parte del querelato – per dichiarare chiuso il procedimento.
Le conseguenze sulla remissione di querela: le spese processuali
Se l’estinzione del reato rappresenta un esito positivo per l’imputato, la sentenza chiarisce un altro aspetto fondamentale. La Corte ha condannato l’imputato al pagamento delle spese processuali. Questa decisione non è una sanzione accessoria, ma una diretta conseguenza di quanto previsto dall’articolo 340 del codice di procedura penale. Tale norma dispone che, in caso di remissione, le spese del procedimento siano a carico del querelato, salvo diverso accordo tra le parti.
Le motivazioni
Le motivazioni della Corte sono concise e lineari, basate sulla semplice applicazione della legge. La Suprema Corte ha rilevato che gli atti formali di remissione e accettazione erano stati correttamente depositati. Di conseguenza, non poteva che applicare la disciplina prevista. La legge stessa configura un automatismo: alla remissione di querela segue l’estinzione del reato e, come corollario procedurale, la condanna del querelato al pagamento delle spese. La decisione, pertanto, non lascia spazio a interpretazioni discrezionali ma si limita a dare esecuzione a un percorso giuridico già tracciato dal legislatore.
Le conclusioni
Questa sentenza, pur nella sua semplicità, offre un importante promemoria sulle implicazioni pratiche della remissione di querela. Per l’imputato, l’accettazione della remissione è la via più rapida per ottenere la chiusura del procedimento penale e l’estinzione del reato. Tuttavia, è essenziale essere consapevoli che questo percorso comporta, per legge, l’accollo delle spese processuali. È un elemento che va sempre considerato attentamente nella strategia difensiva e negli accordi tra le parti, poiché l’esito favorevole dal punto di vista penale non coincide con un’assenza di conseguenze economiche.
Cosa succede a un processo penale se la vittima ritira la querela?
Secondo la sentenza, se la vittima effettua una remissione di querela e l’imputato la accetta, il reato viene dichiarato estinto ai sensi dell’art. 152 del codice penale. Di conseguenza, il processo si conclude e la sentenza impugnata viene annullata.
Chi deve pagare le spese del processo in caso di remissione della querela?
La sentenza chiarisce che, in base all’art. 340 del codice di procedura penale, le spese processuali sono a carico dell’imputato (querelato) che ha accettato la remissione, a meno che non vi sia un accordo diverso tra le parti.
La Corte di Cassazione può dichiarare direttamente l’estinzione del reato?
Sì. In questo caso, la Corte di Cassazione, una volta accertata la formalizzazione della remissione e della sua accettazione, ha annullato la sentenza senza rinviare il caso a un altro giudice, dichiarando direttamente l’estinzione del reato.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 46072 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 46072 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 05/11/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a BOLOGNA il 08/08/1963
avverso la sentenza del 12/02/2024 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME NOMECOGNOME
rilevato che in data 21/5/2024 è stata formalmente rimessa da parte della persona offesa la querela e contestualmente l’avv. NOME COGNOME procuratore speciale dell’imputato COGNOME COGNOME ha accettato tale remissione, va dichiarata l’estinzione del reato ex art. 152 c.p., cui consegue per il disposto dell’art. 340 c.p.p., la condanna del querelato al pagamento delle spese processuali.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché il reato è estinto per remissione di querela. Condanna l’imputato al pagamento delle spese processuali.
Così deciso, in data 5 novembre 2024
GLYPH
Il Consigliere estensore
Il Presidente