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Remissione di querela: reato estinto e sentenza nulla

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna a seguito della remissione di querela da parte della persona offesa, formalmente accettata dall’imputato. La Corte ha dichiarato l’estinzione del reato, annullando la decisione del giudice precedente senza rinvio e condannando l’imputato al pagamento delle spese processuali.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Quando l’Accordo tra le Parti Annulla la Sentenza

La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, capace di porre fine a un procedimento giudiziario e persino di annullare una sentenza di condanna già emessa. Questo meccanismo, che si applica ai reati procedibili a querela di parte, dimostra come la volontà della persona offesa possa essere decisiva per l’esito del processo. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. N. 10684/2025) offre un chiaro esempio di come l’accordo tra le parti possa determinare l’estinzione del reato, con conseguenze dirette sulla validità della precedente pronuncia giudiziale.

I Fatti del Caso

Il caso analizzato dalla Suprema Corte riguarda un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Brescia. Durante la pendenza del giudizio di legittimità, si è verificato un evento nuovo e risolutivo: la persona offesa ha deciso di ritirare la querela. Questo atto è stato formalizzato attraverso un verbale di remissione di querela, sottoscritto presso una Stazione dei Carabinieri. Contestualmente, e nello stesso luogo, l’imputato ha formalmente accettato tale remissione.

A seguito di questi atti, la difesa dell’imputato ha presentato un’istanza alla Corte di Cassazione, chiedendo di dichiarare l’estinzione del reato. La Corte, ricevuta la documentazione che attestava la remissione e la sua accettazione, ha proceduto a valutare gli effetti di tali atti sul procedimento in corso.

La Decisione della Corte di Cassazione e la remissione di querela

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente la richiesta della difesa. I giudici hanno constatato che la remissione di querela e la contestuale accettazione da parte del querelato erano state formalmente e validamente perfezionate. Di fronte a questa situazione, la Corte non ha potuto fare altro che prendere atto dell’avvenuta estinzione del reato.

La conseguenza diretta di tale estinzione è stata drastica: la Suprema Corte ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna impugnata. Ciò significa che la decisione della Corte d’Appello è stata cancellata in modo definitivo, senza la necessità di un nuovo processo. La Corte ha inoltre stabilito che le spese processuali dovessero rimanere a carico dell’imputato, come prassi in questi casi.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni alla base della decisione sono lineari e si fondano sui principi cardine della procedura penale in materia di reati procedibili a querela. La Corte ha rilevato che la volontà della persona offesa di non proseguire con l’azione penale, manifestata tramite la remissione, e l’accettazione di questa volontà da parte dell’imputato, creano un presupposto giuridico che estingue il reato. Una volta che il reato è estinto, viene meno l’oggetto stesso del giudizio e qualsiasi sentenza di condanna precedentemente emessa perde la sua efficacia. L’annullamento senza rinvio è la formula processuale che certifica questa conclusione, ponendo fine in maniera irrevocabile alla vicenda giudiziaria. La decisione di addebitare le spese processuali all’imputato (il ‘querelato’) è una conseguenza tipica prevista dalla legge quando il processo si conclude in questo modo, a meno che non vi sia un diverso accordo tra le parti.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa sentenza ribadisce un principio cruciale: per una specifica categoria di reati, la soluzione della controversia penale è rimessa alla volontà delle parti coinvolte. La remissione di querela è uno strumento efficace che può intervenire in qualsiasi fase del procedimento, persino dopo una condanna e durante il ricorso in Cassazione. Le implicazioni pratiche sono notevoli: dimostra l’importanza di esplorare percorsi conciliativi tra l’imputato e la persona offesa, poiché un accordo può portare a una risoluzione definitiva e più rapida del contenzioso penale. Per l’imputato, sebbene debba sostenere le spese processuali, l’esito è l’annullamento della condanna e la completa estinzione del reato, con tutti i benefici che ne conseguono.

Cosa succede se la persona offesa ritira la querela mentre è in corso un ricorso in Cassazione?
Se la remissione di querela viene formalizzata e accettata dall’imputato, la Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del reato e annulla la sentenza di condanna precedente senza bisogno di un nuovo processo.

L’accettazione della remissione di querela da parte dell’imputato è sempre necessaria?
Sì, la sentenza evidenzia che la ‘contestuale accettazione’ da parte dell’imputato è un elemento fondamentale, insieme alla remissione stessa, per perfezionare l’atto e determinare l’estinzione del reato.

In caso di estinzione del reato per remissione di querela, chi paga le spese del processo?
Salvo diverso accordo tra le parti, la sentenza stabilisce che le spese processuali sono a carico dell’imputato (querelato).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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