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Remissione di querela: reato estinto e sentenza annullata

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio una sentenza di condanna per furto a seguito della remissione di querela da parte della persona offesa e della relativa accettazione da parte dell’imputato. La decisione si fonda sull’articolo 152 del codice penale, che prevede l’estinzione del reato in questi casi, rendendo di fatto inefficace la precedente condanna.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Come Annulla una Condanna per Furto

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 34526 del 2025, offre un chiaro esempio dell’impatto decisivo della remissione di querela nel processo penale. Questo istituto giuridico, seppur semplice nel suo concetto, può portare all’annullamento di una condanna, anche quando il procedimento è giunto al suo grado più alto. Analizziamo come l’accordo tra le parti abbia determinato l’estinzione del reato di furto, rendendo la sentenza di condanna inefficace.

I Fatti del Caso: Dal Furto al Ricorso in Cassazione

La vicenda processuale ha origine da una condanna per il reato di furto, confermata anche dalla Corte di Appello. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, l’ultimo grado di giudizio previsto dal nostro ordinamento. Tuttavia, mentre il processo era pendente dinanzi alla Suprema Corte, è intervenuto un fatto nuovo e determinante.

La Svolta: L’Accordo tra le Parti

La persona offesa, vittima del furto, ha manifestato formalmente la volontà di rimettere la querela, ovvero di ritirare la richiesta di punizione nei confronti dell’imputato. Quest’ultimo, attraverso il proprio legale, ha prontamente dichiarato di accettare tale remissione. Questo scambio di volontà rappresenta il cuore della questione giuridica: l’incontro tra la volontà della vittima di perdonare e quella dell’imputato di accettare il perdono.

L’impatto della Remissione di Querela sul Processo

L’articolo 152 del codice penale stabilisce che la remissione della querela estingue il reato. Affinché ciò avvenga, sono necessarie due condizioni fondamentali:
1. La remissione: la persona offesa deve dichiarare di non voler più perseguire penalmente il responsabile.
2. L’accettazione: l’imputato (o querelato) deve accettare la remissione.

Nel caso specifico, entrambe le condizioni si sono verificate. La volontà delle parti ha quindi prodotto un effetto giuridico previsto direttamente dalla legge: l’estinzione del reato. Di conseguenza, il presupposto stesso della condanna è venuto a mancare.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha preso atto dell’intervenuta remissione di querela e della relativa accettazione. I giudici hanno quindi applicato direttamente la norma, constatando che il reato ascritto all’imputato si era estinto. Di fronte a questa constatazione, la sentenza di condanna impugnata non poteva più sussistere. Per questo motivo, la Corte ha proceduto con l’annullamento senza rinvio della sentenza. La formula ‘senza rinvio’ indica che la questione è stata risolta in via definitiva dalla Cassazione, senza la necessità di un nuovo processo d’appello, poiché non vi era più nulla da giudicare nel merito.

Le Conclusioni

La decisione evidenzia la centralità della volontà della persona offesa in quei reati, come il furto semplice, definiti ‘procedibili a querela di parte’. La giustizia penale, in questi casi, lascia spazio a meccanismi di composizione del conflitto tra le parti. L’estinzione del reato tramite remissione di querela non cancella il fatto storico, ma ne annulla le conseguenze penali. È importante notare, infine, che nonostante l’annullamento della condanna, la Corte ha condannato l’imputato al pagamento delle spese processuali, una conseguenza spesso prevista in caso di estinzione del reato per cause sopravvenute.

Cosa succede se la vittima di un furto ritira la querela?
Se la vittima ritira la querela e l’imputato accetta, il reato si estingue. Di conseguenza, il procedimento penale si conclude e qualsiasi eventuale sentenza di condanna viene annullata, come stabilito in questo caso dalla Corte di Cassazione.

Perché la sentenza è stata annullata ‘senza rinvio’?
La formula ‘senza rinvio’ è stata utilizzata perché l’estinzione del reato ha risolto la questione in modo definitivo. Non c’era alcun ulteriore accertamento di fatto o di diritto da compiere, quindi la Cassazione ha potuto chiudere il caso direttamente senza bisogno di un nuovo giudizio.

Anche se il reato è estinto, chi paga le spese del processo?
Nella sentenza in esame, la Corte di Cassazione ha stabilito che, nonostante l’annullamento della condanna, le spese processuali restano a carico dell’imputato. Questa è una prassi comune nei casi di estinzione del reato per remissione della querela.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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