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Remissione di querela: reato estinto e sentenza annullata

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza d’appello a seguito di una remissione di querela. L’accordo tra le parti, formalizzato con la remissione da parte del querelante e l’accettazione del querelato, ha portato all’estinzione del reato, rendendo superflua ogni ulteriore valutazione. La Corte ha stabilito che, in questi casi, la sentenza va annullata senza rinvio, con addebito delle spese processuali al querelato.

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Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Quando l’Accordo tra le Parti Annulla la Sentenza

La remissione di querela rappresenta uno strumento fondamentale nel nostro ordinamento per la risoluzione dei conflitti, consentendo di estinguere un reato attraverso un accordo tra le parti. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 45770 del 2024, ha ribadito con chiarezza gli effetti dirompenti di questo istituto, anche quando interviene nella fase più avanzata del giudizio. Vediamo come l’accordo tra querelante e querelato possa portare all’annullamento di una condanna già emessa.

I Fatti del Caso

Il caso giunto all’attenzione della Suprema Corte riguardava un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Roma. Tuttavia, l’oggetto del ricorso non era una contestazione nel merito della decisione, bensì la presentazione di un fatto nuovo e risolutivo: l’avvenuta remissione di querela da parte della persona offesa e la contestuale accettazione da parte dell’imputato stesso. Il ricorrente ha quindi chiesto alla Corte di prendere atto di questo accordo e di annullare la sentenza impugnata, dichiarando l’estinzione del reato.

La Decisione della Corte sulla remissione di querela

La Corte di Cassazione, esaminati gli atti, ha accolto pienamente la richiesta. I giudici hanno verificato che sia la remissione della querela sia la sua accettazione erano state formalizzate in modo rituale, rispettando le forme previste dalla legge. Di conseguenza, sussistevano tutti i presupposti per dichiarare l’estinzione del reato.
La decisione è stata pertanto quella di annullare la sentenza della Corte d’Appello senza rinvio. Questo significa che il caso è stato chiuso definitivamente, senza la necessità di un nuovo processo. La Corte ha inoltre disposto che le spese del procedimento fossero a carico del querelato, come previsto dalla normativa.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni alla base della decisione sono lineari e si fondano sull’applicazione diretta della legge. Il punto centrale è l’articolo 152 del codice penale, che prevede espressamente l’estinzione del reato per effetto della remissione di querela. La Corte ha sottolineato che, una volta verificata la correttezza formale della remissione e della sua accettazione, l’effetto estintivo è automatico e non lascia spazio a valutazioni discrezionali.
Un altro aspetto importante chiarito dalla Corte riguarda la ripartizione delle spese processuali. Citando l’articolo 340, comma 4, del codice di procedura penale, i giudici hanno confermato che, salvo diverso accordo tra le parti, le spese del procedimento rimangono a carico del querelato. Questo principio serve a garantire che i costi sostenuti dallo Stato per il processo non restino senza un soggetto obbligato al pagamento, anche quando il reato si estingue.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa sentenza conferma l’importanza e l’efficacia della remissione di querela come strumento deflattivo del contenzioso penale. La decisione dimostra che tale istituto può essere validamente utilizzato in qualsiasi stato e grado del procedimento, persino di fronte alla Corte di Cassazione, con l’effetto di cancellare una condanna.
Per i cittadini e i professionisti, le implicazioni sono chiare: la ricerca di un accordo conciliativo è sempre una via percorribile e vantaggiosa per entrambe le parti. Per la persona offesa, si ottiene una forma di riparazione; per l’imputato, si ottiene la chiusura definitiva del procedimento e l’estinzione del reato. È tuttavia cruciale ricordare che, come regola generale, le spese processuali restano a carico del querelato, un aspetto da considerare attentamente nella gestione dell’accordo.

Cosa succede se la querela viene rimessa quando il processo è già in Cassazione?
La Corte di Cassazione prende atto della remissione e della sua accettazione e, se formalmente corrette, annulla la sentenza impugnata senza rinvio, dichiarando l’estinzione del reato.

Chi paga le spese del processo in caso di remissione di querela?
Salvo che le parti si accordino diversamente, le spese processuali restano a carico del querelato (l’imputato), come stabilito dall’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale.

Per estinguere il reato è sufficiente che la vittima ritiri la querela?
No, la sentenza chiarisce che sono necessari due passaggi formali: la remissione da parte del querelante e l’accettazione da parte del querelato. Entrambi gli atti devono essere eseguiti ritualmente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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