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Remissione di querela: reato estinto e sentenza

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio una sentenza di condanna per truffa a seguito della remissione di querela da parte della persona offesa, ritualmente accettata dall’imputato. La Corte ha dichiarato l’estinzione del reato, ponendo le spese processuali a carico del querelato.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Quando l’Accordo tra le Parti Annulla la Sentenza

La remissione di querela rappresenta uno strumento fondamentale nel nostro ordinamento giuridico, capace di porre fine a un procedimento penale attraverso un accordo tra le parti. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 7848/2025) offre un chiaro esempio di come questo istituto operi concretamente, portando all’annullamento di una condanna e all’immediata estinzione del reato. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione e le sue importanti implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Il caso giunto all’esame della Suprema Corte riguardava un ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di condanna della Corte d’Appello per il reato di truffa. Tuttavia, durante lo svolgimento del giudizio di legittimità, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo: la persona offesa dal reato ha formalmente ritirato la propria querela. Tale atto è stato a sua volta formalmente accettato dall’imputato tramite il suo procuratore speciale.

Di fronte a questa nuova circostanza, la Corte di Cassazione non è entrata nel merito dei motivi del ricorso, ma si è concentrata esclusivamente sugli effetti prodotti dall’accordo raggiunto tra le parti.

La Decisione della Corte e la Remissione di Querela

La Corte ha constatato la presenza di tutti gli elementi costitutivi della fattispecie estintiva. In primo luogo, la querela era stata ritirata in modo rituale dal querelante. In secondo luogo, l’imputato aveva accettato tale remissione, anch’egli nel rispetto delle forme previste dalla legge. La convergenza di queste due volontà ha reso operativa la causa di estinzione del reato prevista dal codice penale.

Di conseguenza, i Giudici hanno stabilito che la sentenza impugnata dovesse essere annullata senza rinvio. Questa formula significa che la decisione è definitiva e il processo si conclude, poiché non vi è più un reato da giudicare.

Le Motivazioni: L’Effetto Estintivo della Remissione di Querela

La motivazione della Corte si fonda sull’applicazione diretta dell’articolo 152 del codice penale, che disciplina appunto l’estinzione del reato per remissione della querela. Per i reati procedibili a querela di parte, come la truffa in questione, la volontà della persona offesa di non proseguire con l’azione penale, se accettata dal querelato, prevale sull’interesse dello Stato a punire il colpevole.

La Corte ha verificato che sia la remissione che l’accettazione fossero valide e formalmente corrette, configurando così la cosiddetta ‘fattispecie estintiva’. L’effetto è automatico: il reato cessa di esistere per l’ordinamento e, con esso, svanisce ogni presupposto per una condanna. Per questo motivo, la sentenza di condanna precedentemente emessa è stata annullata ‘senza rinvio’, poiché non residuava alcuna questione da demandare a un altro giudice.

Un aspetto rilevante della decisione riguarda le spese processuali. La Corte ha precisato che, in base all’articolo 340, comma 4, del codice di procedura penale, le spese del procedimento restano a carico del querelato, salvo che le parti non abbiano pattuito diversamente nell’atto di remissione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche e Ripartizione delle Spese

Questa sentenza ribadisce un principio cardine del diritto penale: per determinati reati, la volontà delle parti private può determinare le sorti del processo. La remissione di querela si conferma come un efficace strumento deflattivo, che consente di risolvere i conflitti al di fuori delle aule di tribunale, anche quando un processo è già in corso e persino in fase di legittimità. La decisione sottolinea l’importanza di formalizzare correttamente sia l’atto di remissione che quello di accettazione, poiché solo dal loro incontro scaturisce l’effetto estintivo. Infine, essa serve da monito sulla questione delle spese: l’estinzione del reato non cancella i costi del procedimento, che per legge ricadono sull’imputato, a meno di un esplicito accordo contrario.

Cosa succede se una querela viene ritirata e accettata durante un processo?
Il reato si estingue. Di conseguenza, la Corte annulla la sentenza di condanna eventualmente già emessa, senza bisogno di un nuovo giudizio, ponendo fine al procedimento.

Chi paga le spese processuali in caso di remissione della querela?
Secondo la sentenza, che applica l’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, le spese del procedimento sono a carico dell’imputato (querelato), a meno che non sia stato diversamente concordato tra le parti.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza ‘senza rinvio’?
La Corte ha utilizzato la formula ‘senza rinvio’ perché l’estinzione del reato ha reso superfluo qualsiasi ulteriore esame del caso da parte di un altro giudice. La questione è stata risolta in modo definitivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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