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Remissione di querela: reato estinto e processo chiuso

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per furto a seguito della remissione di querela da parte della persona offesa. Nonostante una condanna nei primi due gradi di giudizio, l’accordo tra le parti, intervenuto durante il ricorso in Cassazione, ha portato all’estinzione del reato. La Corte ha stabilito che, in assenza di prove evidenti di innocenza, la remissione di querela è un evento decisivo che chiude il procedimento, ponendo le spese a carico del querelato, come da accordo tra le parti.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Quando la Volontà della Vittima Estingue il Reato

La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento, capace di chiudere un procedimento penale anche quando si è giunti al grado di giudizio più alto. Con la sentenza in esame, la Corte di Cassazione ribadisce come la volontà conciliativa tra le parti possa prevalere sulla pretesa punitiva dello Stato per determinati reati, portando all’estinzione del reato e all’annullamento di una condanna già emessa. Analizziamo come questo principio ha trovato applicazione in un caso di furto.

I Fatti del Caso

Un individuo veniva condannato sia in primo grado dal Tribunale di Reggio Emilia che in secondo grado dalla Corte di Appello di Bologna per il reato di furto, previsto dall’art. 624 del codice penale. La pena inflitta era di quattro mesi di reclusione e 120,00 euro di multa, tenuto conto delle circostanze attenuanti generiche prevalenti sulla recidiva contestata. L’imputato, tramite il suo difensore, proponeva ricorso per Cassazione, lamentando vizi nella motivazione della sentenza d’appello.

L’Intervento Decisivo: la Remissione di Querela in Cassazione

La svolta nel procedimento avveniva proprio durante la pendenza del ricorso in Cassazione. Il difensore depositava una memoria scritta che includeva due atti cruciali: il verbale di remissione di querela da parte della persona offesa e il verbale di accettazione da parte dell’imputato. Questo accordo, formalizzato presso una Stazione dei Carabinieri, prevedeva anche che le spese processuali rimanessero a carico dell’imputato (il querelato).

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, nel valutare il caso, ha ritenuto che l’intervenuta remissione di querela avesse un’efficacia assorbente rispetto a qualsiasi altra doglianza sollevata nel ricorso. I giudici hanno sottolineato che il reato di furto, per cui si procedeva, è procedibile a querela della persona offesa. La remissione della querela, ritualmente accettata, costituisce una causa di estinzione del reato.

La Corte ha quindi verificato che dalla sentenza impugnata non emergessero elementi idonei a provare in modo evidente e incontrovertibile l’innocenza dell’imputato. In assenza di una tale prova, che avrebbe imposto un proscioglimento nel merito, la Corte non ha potuto fare altro che prendere atto dell’estinzione del reato. Di conseguenza, ha annullato la sentenza di condanna senza rinvio, chiudendo definitivamente la vicenda. In ossequio all’accordo tra le parti e alla previsione dell’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, le spese del procedimento sono state poste a carico del querelato.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa pronuncia conferma la centralità della volontà della persona offesa nei reati perseguibili a querela. Dimostra che la possibilità di una conciliazione tra le parti rimane aperta fino all’ultimo grado di giudizio, con effetti risolutivi. La remissione di querela si configura non solo come uno strumento di deflazione del carico giudiziario, ma anche come un meccanismo che favorisce la composizione dei conflitti, permettendo alla vittima di ottenere una forma di riparazione e all’imputato di veder estinto il reato, seppur con l’onere delle spese processuali.

Cosa succede se la vittima ritira la querela durante un processo?
Se il reato è perseguibile solo su querela, il ritiro da parte della vittima (remissione), se accettato dall’imputato, causa l’estinzione del reato. Il giudice deve quindi dichiarare la chiusura del procedimento, come ha fatto la Cassazione in questo caso annullando la condanna.

Chi paga le spese processuali in caso di remissione della querela?
Salvo diverso accordo tra le parti, le spese sono a carico di chi ha rimesso la querela. Tuttavia, le parti possono accordarsi diversamente. In questa vicenda, l’imputato ha accettato di farsi carico delle spese e la Corte ha confermato tale accordo nella sua decisione.

È possibile annullare una condanna già emessa con una remissione di querela?
Sì. Come dimostra questa sentenza, la remissione di querela è un atto che può intervenire in qualsiasi stato e grado del procedimento, anche davanti alla Corte di Cassazione. Se valida, essa ha l’effetto di estinguere il reato e, di conseguenza, di annullare le sentenze di condanna precedenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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