Remissione di Querela: Quando il Reato si Estingue e la Sentenza Viene Annullata
La remissione di querela rappresenta uno strumento fondamentale nel diritto processuale penale italiano, capace di porre fine a un procedimento giudiziario. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito con chiarezza gli effetti di tale istituto, annullando una condanna e dichiarando l’estinzione del reato. Analizziamo questa decisione per comprendere le sue implicazioni pratiche.
I Fatti del Caso
Il caso trae origine dal ricorso presentato da un’imputata avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Milano. L’imputata, tramite il proprio difensore, ha impugnato la decisione di secondo grado dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione, ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento.
La Decisione della Corte e l’Impatto della Remissione di Querela
La Corte di Cassazione, con la sentenza in esame, non è entrata nel merito delle argomentazioni difensive. Ha invece preso atto di un evento decisivo occorso durante il processo: l’estinzione del reato per remissione di querela.
Questo significa che la persona offesa, che aveva inizialmente dato impulso al procedimento penale sporgendo querela, ha successivamente deciso di ritirarla. Per i reati cosiddetti “procedibili a querela di parte”, la volontà della vittima è sovrana. La sua rinuncia a proseguire l’azione penale ha l’effetto di estinguere il reato stesso.
Di conseguenza, la Corte ha pronunciato l'”annullamento senza rinvio” della sentenza impugnata. Questa formula significa che la decisione della Corte d’Appello è stata cancellata in via definitiva, senza la necessità di celebrare un nuovo processo. Il procedimento penale a carico dell’imputata si è così concluso. Tuttavia, la Corte ha condannato l’imputata al pagamento delle spese processuali maturate.
Le Motivazioni
La motivazione alla base della decisione della Cassazione è netta e si fonda su un principio cardine del nostro sistema penale. Quando un reato è procedibile a querela, la querela stessa ne è una condizione di procedibilità. Se questa condizione viene meno, perché la parte offesa la ritira (remissione), il procedimento non può più proseguire. L’effetto è retroattivo e travolge l’intero impianto accusatorio, rendendo il reato “estinto”.
Un giudice che rileva l’estinzione del reato non può fare altro che prenderne atto e dichiarare la fine del procedimento. Nel caso specifico, essendo già stata emessa una sentenza di condanna, l’unica conseguenza possibile era il suo annullamento. La condanna al pagamento delle spese processuali si giustifica perché, fino al momento della remissione, il procedimento si è validamente svolto, generando costi per la macchina della giustizia che, in questi casi, la legge pone a carico di chi ha dato causa al processo.
Le Conclusioni
Questa sentenza riafferma la centralità dell’istituto della remissione di querela come meccanismo di definizione alternativa dei conflitti penali. Dimostra come, per una specifica categoria di reati, la volontà conciliativa delle parti possa prevalere sulla pretesa punitiva dello Stato. Per gli operatori del diritto, ciò sottolinea l’importanza di esplorare sempre le vie della conciliazione, che possono portare a una risoluzione più rapida ed efficace della vicenda giudiziaria. Per l’imputato, sebbene il reato sia estinto, rimane l’onere delle spese processuali, un aspetto da non sottovalutare nella gestione complessiva della propria difesa.
Cosa succede a una sentenza di condanna se interviene la remissione di querela?
La sentenza di condanna viene annullata perché il reato su cui si fondava è dichiarato estinto. La Corte di Cassazione, come in questo caso, provvede ad annullare la decisione senza rinviare il caso a un altro giudice.
Cosa significa che un reato è estinto?
Significa che lo Stato perde il potere di perseguire e punire quel fatto. Le cause di estinzione sono diverse (prescrizione, morte del reo, amnistia) e, per i reati procedibili a querela, la remissione della querela è una di queste.
Chi paga le spese del processo in caso di estinzione del reato per remissione di querela?
Secondo questa sentenza, nonostante l’annullamento della condanna, l’imputata è stata tenuta a pagare le spese processuali sostenute fino a quel momento.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 20780 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 20780 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: PILLA EGLE
Data Udienza: 14/05/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato a MILANO il 11/02/2002
avverso la sentenza del 31/10/2024 della CORTE APPELLO di MILANO
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Rilevato che COGNOME NOME ricorre avverso la sentenza della Corte di
Appello di Milano che, nell’assolvere l’imputata dal reato di cui al capo b)
dell’imputazione, ha confermato nel resto la pronuncia di condanna in ordine al reato di cui agli artt. 110 e 624 cod. pen.
Letta la memoria difensiva pervenuta in data 18 marzo con la quale si insiste nell’accoglimento del ricorso.
Considerato che il primo motivo – con cui la ricorrente rileva ed allega l’intervenuta remissione di querela in relazione al capo a) dell’imputazione – è
fondato; risultando rispettate le formalità essenziali di cui agli artt. 339 e 340 cod.
proc. pen., in applicazione del principio diritto affermato dalla giurisprudenza di legittimità – secondo cui la remissione di querela ritualmente accettata, determina
l’estinzione del reato che prevale su eventuali cause di inammissibilità e va rilevata e dichiarata dal giudice di legittimità, purché il ricorso (come avvenuto nella
specie) sia stato tempestivamente proposto (Sez. U, n.24246 del 25/02/2004, Rv.
227681 – 01) -, il reato per cui si procede, perseguibile a istanza della persona offesa, risulta estinto ai sensi dell’art. 152 cod. pen.;
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato è estinto per remissione di querela. Condanna l’imputata al pagamento delle spese processuali Così deciso il 14 maggio 2025 IJ-eon igliere estensore Il presidente