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Remissione di querela: reato estinto anche in Cassazione

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per appropriazione indebita aggravata. Decisiva è stata la remissione di querela intervenuta durante il giudizio di legittimità. In linea con un recente principio delle Sezioni Unite, i giudici hanno dichiarato l’estinzione del reato, specificando che tale causa di non procedibilità prevale su un’eventuale inammissibilità del ricorso. L’imputato è stato condannato al solo pagamento delle spese processuali.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela in Cassazione: Quando l’Accordo Estingue il Reato

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale in materia di procedibilità penale: la remissione di querela è un atto che può estinguere il reato in qualsiasi fase del processo, persino davanti alla Suprema Corte e anche qualora il ricorso presentato fosse inammissibile. Questa decisione, relativa a un caso di appropriazione indebita aggravata, chiarisce come la volontà delle parti di porre fine alla controversia prevalga su questioni di rito, in linea con le recenti riforme legislative.

La Vicenda Processuale: Dall’Appropriazione Indebita alla Cassazione

Il caso trae origine da una condanna per il reato di appropriazione indebita, aggravato ai sensi dell’art. 61 n. 11 del codice penale. Inizialmente, a causa della presenza di tale aggravante, il reato era procedibile d’ufficio, ovvero l’azione penale poteva essere esercitata dallo Stato senza la necessità di una querela da parte della persona offesa. L’imputato, dopo la condanna in appello, aveva presentato ricorso per Cassazione.

Il Cambio Normativo e l’Impatto della Remissione di Querela

Il quadro normativo di riferimento ha subito un’importante modifica con il D.Lgs. n. 36/2018 (attuativo della c.d. “Riforma Orlando”). Questa legge ha trasformato il delitto di appropriazione indebita, anche in presenza dell’aggravante citata, in un reato perseguibile esclusivamente a querela di parte. In questo contesto, durante il giudizio di legittimità, le parti hanno raggiunto un accordo: la persona offesa ha formalmente rimesso la querela e l’imputato ha accettato tale remissione. Questo atto bilaterale è la chiave di volta dell’intera vicenda.

La Decisione della Corte: La Remissione di Querela Prevale sull’Inammissibilità

Il nodo cruciale affrontato dalla Corte era stabilire quali effetti producesse una remissione di querela intervenuta in sede di Cassazione, specialmente in presenza di un ricorso che avrebbe potuto essere dichiarato inammissibile. La Suprema Corte ha risolto la questione richiamando un autorevole precedente delle Sezioni Unite (sentenza n. 24246 del 2024, Chiasserini).

Il principio è chiaro: una causa di estinzione del reato, come la remissione della querela, deve essere rilevata e dichiarata prioritariamente rispetto alla valutazione sull’ammissibilità del ricorso. Di conseguenza, la Corte ha annullato la sentenza impugnata senza rinvio, dichiarando l’estinzione del reato. L’imputato è stato comunque condannato al pagamento delle spese processuali, come previsto in questi casi.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda sulla natura stessa della remissione di querela, vista come un atto che risolve il conflitto tra le parti e fa venir meno l’interesse dello Stato alla punizione per determinati reati. Le riforme legislative hanno inteso ampliare gli spazi per soluzioni deflattive e conciliative. La Corte, applicando il principio stabilito dalle Sezioni Unite, afferma che l’ordinamento dà la precedenza alla causa estintiva del reato rispetto a questioni meramente procedurali come l’ammissibilità dell’impugnazione. La volontà della persona offesa di non voler più perseguire penalmente l’autore del fatto, accettata da quest’ultimo, deve produrre i suoi effetti estintivi in qualunque stato e grado del procedimento, fino a che non sia intervenuta una sentenza irrevocabile.

Le Conclusioni

Questa sentenza ha importanti implicazioni pratiche. Anzitutto, conferma che la via della conciliazione tra imputato e persona offesa è percorribile fino all’ultimo grado di giudizio, offrendo una possibilità di chiudere definitivamente la vicenda penale. In secondo luogo, stabilisce una chiara gerarchia processuale: la constatazione di una causa di estinzione del reato, come la remissione di querela, ha la priorità sulla valutazione dei motivi di ricorso. Ciò significa che, anche di fronte a un’impugnazione debole o tecnicamente inammissibile, l’accordo tra le parti può risultare decisivo per l’esito del processo, portando all’annullamento della condanna.

La remissione della querela è valida anche se avviene durante il processo in Cassazione?
Sì, la sentenza conferma che la remissione della querela può intervenire in qualsiasi stato o fase del processo, inclusa la fase di legittimità davanti alla Corte di Cassazione, purché non sia ancora stata emessa una sentenza definitiva e irrevocabile.

Cosa succede se il ricorso in Cassazione è inammissibile ma interviene una remissione di querela?
La Corte di Cassazione deve dichiarare l’estinzione del reato per remissione di querela. Questa causa di non procedibilità prevale sulla valutazione di un’eventuale inammissibilità del ricorso, portando all’annullamento della sentenza impugnata.

Chi paga le spese processuali in caso di estinzione del reato per remissione di querela in Cassazione?
Come stabilito nella sentenza, in caso di annullamento per estinzione del reato a seguito di remissione della querela, l’imputato viene condannato al pagamento delle spese processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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