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Remissione di querela: prevale sull’inammissibilità

La Corte di Cassazione ha corretto un proprio errore di fatto, revocando un’ordinanza di inammissibilità. La Corte ha stabilito che la remissione di querela, presentata e accettata prima della decisione, estingue il reato e prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso. Di conseguenza, la sentenza di condanna per truffa è stata annullata senza rinvio, dichiarando il reato estinto.

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Pubblicato il 13 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Quando l’Estinzione del Reato Supera l’Inammissibilità

In ambito processuale penale, gli atti formali e le tempistiche sono cruciali. Tuttavia, può accadere che un atto decisivo, come la remissione di querela, venga depositato correttamente ma sfugga all’attenzione del giudice, portando a una decisione errata. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 31780/2024) affronta proprio un caso di questo tipo, affermando un principio fondamentale: l’estinzione del reato per ritiro della querela prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso.

I Fatti: Un Ricorso Dichiarato Inammissibile per Errore

Il caso ha origine da una condanna per truffa aggravata in concorso, confermata in Appello. L’imputato presentava ricorso per cassazione. La Corte, inizialmente, aveva rinviato la discussione proprio per consentire alle parti di formalizzare un accordo che prevedeva la remissione della querela da parte della persona offesa.

Effettivamente, la remissione e la contestuale accettazione venivano depositate telematicamente il 5 ottobre 2023. Ciononostante, pochi giorni dopo, il 10 ottobre, la Settima Sezione della Corte dichiarava il ricorso inammissibile, senza tenere in alcun conto l’atto depositato. L’imputato, tramite il suo difensore, proponeva quindi un ricorso straordinario per errore di fatto, sostenendo che la Corte avesse deciso sulla base di una percezione errata della realtà processuale.

La Decisione della Cassazione e la Prevalenza della Remissione di Querela

La Sesta Sezione Penale, chiamata a decidere sul ricorso per errore di fatto, ha dato piena ragione al ricorrente. La Corte ha riconosciuto l’evidente svista, revocando la precedente ordinanza di inammissibilità.

L’Errore di Fatto Rilevato

I giudici hanno constatato che la remissione di querela era stata regolarmente formalizzata e depositata prima della deliberazione. L’averla ignorata ha costituito un classico ‘errore di fatto’, ovvero una divergenza tra la realtà processuale (l’atto esisteva ed era agli atti) e la percezione che ne ha avuto il collegio giudicante. Questo errore ha viziato la decisione, rendendola ingiusta.

Il Principio delle Sezioni Unite

Per motivare la sua decisione, la Corte ha richiamato un’importante sentenza delle Sezioni Unite (n. 24246/2004). Secondo questo principio consolidato, la remissione della querela, intervenuta durante la pendenza del ricorso per cassazione e ritualmente accettata, determina l’estinzione del reato. Questa causa estintiva è talmente forte da prevalere su eventuali vizi che potrebbero rendere il ricorso inammissibile, a patto che il ricorso stesso sia stato proposto tempestivamente.

Le Motivazioni: Perché la Remissione di Querela è Decisiva

La motivazione della Corte si fonda sulla natura sostanziale della remissione di querela. Essa incide direttamente sul reato, estinguendolo, e rappresenta una causa di non procedibilità che il giudice deve rilevare in ogni stato e grado del procedimento. Ignorarla equivarrebbe a proseguire un processo per un fatto che, per volontà della persona offesa e per previsione di legge, non ha più rilevanza penale. La giustizia, in questo caso, non ha più interesse a punire. Pertanto, una volta accertata la validità della remissione, il giudice non può fare altro che dichiarare estinto il reato, annullando la sentenza di condanna senza bisogno di un nuovo processo.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia ribadisce due concetti di grande importanza pratica. In primo luogo, conferma la prevalenza delle cause di estinzione del reato, come la remissione di querela, sulle questioni meramente procedurali come l’inammissibilità di un ricorso. In secondo luogo, valorizza lo strumento del ricorso per errore di fatto come rimedio essenziale per correggere sviste materiali che possono compromettere l’esito di un giudizio di legittimità. Infine, la sentenza ricorda che, salvo diverso accordo tra le parti, in caso di estinzione del reato per remissione, le spese processuali restano a carico del querelato, come previsto dall’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale.

Cosa succede se la remissione di querela viene presentata mentre è in corso un ricorso per cassazione?
Se la remissione di querela è ritualmente accettata, determina l’estinzione del reato. Questa causa estintiva prevale su eventuali motivi di inammissibilità del ricorso, a condizione che l’impugnazione sia stata presentata tempestivamente.

Un errore di fatto commesso dalla Corte di Cassazione può essere corretto?
Sì, attraverso il ricorso per errore di fatto previsto dall’art. 625-bis del codice di procedura penale. Questo strumento permette di rimediare a una svista materiale dei giudici, come l’aver ignorato un atto ritualmente depositato e presente nel fascicolo processuale.

In caso di estinzione del reato per remissione di querela, chi paga le spese processuali?
Ai sensi dell’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, se non è stato diversamente pattuito nell’atto di remissione, le spese del procedimento sono a carico dell’imputato (querelato).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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