LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Remissione di querela: prevale sull’inammissibilità

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 155/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di remissione di querela. Un imputato, condannato per truffa in appello, aveva presentato un ricorso in Cassazione con motivi ritenuti inammissibili. Tuttavia, durante il giudizio, la persona offesa ha rimesso la querela e l’imputato ha accettato. La Corte ha annullato la condanna senza rinvio, affermando che la causa di estinzione del reato per remissione di querela prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso, purché questo sia stato proposto tempestivamente.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela in Cassazione: Annulla la Condanna Anche con Ricorso Inammissibile

La remissione di querela rappresenta un istituto giuridico di fondamentale importanza nel diritto penale, capace di estinguere il reato e chiudere definitivamente un procedimento. Ma cosa accade se questa interviene durante il giudizio di Cassazione, specialmente quando il ricorso presentato dall’imputato appare viziato e potenzialmente inammissibile? La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 155 del 2024, offre una risposta chiara e consolidata, ribadendo la forza preminente di questo atto di pacificazione.

Il Contesto del Caso: Dalla Condanna per Truffa al Ricorso in Cassazione

La vicenda processuale ha origine da una condanna per il reato di truffa semplice emessa dal Tribunale e confermata dalla Corte d’Appello. L’imputato, ritenuto responsabile del reato ai danni di un altro soggetto, decideva di tentare l’ultima via processuale, proponendo ricorso per cassazione tramite il proprio difensore.

I Motivi del Ricorso e l’Imprevisto Processuale

Il ricorso si fondava su due motivi principali: il primo contestava la logicità della motivazione che aveva portato alla conferma della sua colpevolezza; il secondo lamentava l’errata applicazione della norma sulla particolare tenuità del fatto, che avrebbe potuto escludere la sua punibilità. Tuttavia, un evento nuovo e decisivo si è verificato durante la pendenza del giudizio di legittimità: la persona offesa ha formalmente rimesso la querela e l’avvocato dell’imputato, munito di procura speciale, ha accettato tale remissione.

La Decisione della Cassazione: Il Principio della Prevalenza della Remissione di Querela

Nonostante la Suprema Corte abbia ritenuto entrambi i motivi di ricorso inammissibili, in quanto manifestamente infondati o non consentiti in quella sede, ha comunque proceduto ad annullare la sentenza di condanna. La ragione risiede in un principio cardine del nostro ordinamento processuale, più volte affermato dalle Sezioni Unite della stessa Corte.

Il reato di truffa semplice è punibile a querela della persona offesa. Quando interviene una rituale remissione di querela, accettata dalla controparte, il reato si estingue. La Corte ha stabilito che questa causa di estinzione del reato prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso. L’unica condizione è che il ricorso sia stato presentato tempestivamente, cioè entro i termini di legge, escludendo così i casi di tardività.

Le Motivazioni

Il fondamento logico-giuridico di questa prevalenza risiede nella natura stessa della remissione. Le Sezioni Unite hanno chiarito che la remissione di querela si differenzia dalle altre cause di estinzione del reato. Non si limita a estinguere il diritto punitivo dello Stato, ma va oltre, paralizzando la stessa perseguibilità del reato. È un istituto che tocca le fondamenta dell’azione penale per i reati non perseguibili d’ufficio. Per questa sua peculiare natura, la legge ne consente l’applicazione fino al momento della condanna irrevocabile, un momento processuale che è logicamente successivo alla valutazione sull’ammissibilità di un ricorso. Di conseguenza, se un ricorso è tempestivo, il giudice deve prima verificare la presenza di cause estintive come la remissione, e solo in loro assenza procedere a valutare l’ammissibilità dei motivi.

Le Conclusioni

La sentenza in esame conferma un orientamento consolidato e di grande rilevanza pratica. Dimostra come la volontà delle parti, attraverso la remissione e l’accettazione, possa determinare l’esito del processo penale, superando anche vizi procedurali del ricorso che ne avrebbero altrimenti decretato l’inammissibilità. Per l’imputato, ciò significa che la via della pacificazione con la persona offesa rimane una strategia percorribile ed efficace fino all’ultimo grado di giudizio, con l’effetto di ottenere l’annullamento della condanna. Unica conseguenza, come precisato dalla Corte, è che, in assenza di un diverso accordo, le spese processuali restano a carico del querelato.

Una remissione di querela può annullare una condanna anche se il ricorso in Cassazione è inammissibile?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che la remissione di querela, intervenuta e accettata durante il giudizio di legittimità, prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso e determina l’estinzione del reato, a condizione che il ricorso non sia stato presentato tardivamente.

Perché la remissione di querela ha una rilevanza processuale superiore ad altre cause di estinzione del reato?
Perché la remissione non solo estingue il diritto dello Stato a punire, ma paralizza la stessa procedibilità dell’azione penale. Questa sua caratteristica le conferisce una massima estensione applicativa, che permette di rilevarla fino al momento della condanna irrevocabile, superando la valutazione sull’ammissibilità dei motivi di ricorso.

In caso di estinzione del reato per remissione di querela in Cassazione, chi paga le spese del procedimento?
Secondo l’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, e come ribadito nella sentenza, in assenza di un diverso accordo tra le parti, le spese del procedimento sono poste a carico del querelato, cioè dell’imputato che beneficia dell’estinzione del reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati