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Remissione di querela: la Cassazione annulla la condanna

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio una sentenza di condanna per frode. La decisione si fonda sulla remissione di querela, intervenuta durante il giudizio di legittimità e ritualmente accettata dall’imputato. Secondo la Corte, questa causa di estinzione del reato ha carattere pregiudiziale e prevale su qualsiasi altra valutazione di merito, inclusa la richiesta di proscioglimento per insussistenza del fatto.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Quando la Volontà della Vittima Ferma il Processo

Nel complesso panorama del diritto penale, esistono meccanismi che possono alterare radicalmente il corso di un processo. Tra questi, la remissione di querela assume un ruolo cruciale, come evidenziato dalla Corte di Cassazione nella recente sentenza n. 11773/2024. Questo provvedimento chiarisce un principio fondamentale: l’estinzione del reato dovuta all’accordo tra le parti prevale su qualsiasi altra valutazione, portando all’annullamento della condanna.

Il Caso: Dalla Condanna per Frode all’Estinzione del Reato

La vicenda giudiziaria prende le mosse da una condanna per il reato di cui all’art. 642, comma secondo, del codice penale, confermata anche in appello. L’imputato, tramite il proprio difensore, ha presentato ricorso per Cassazione, adducendo vari motivi. Tuttavia, l’elemento decisivo introdotto in questa fase è stata la produzione di un atto di remissione di querela, formalmente accettato dall’imputato stesso. A fronte di questa novità, sia il Procuratore Generale presso la Corte sia la difesa hanno chiesto l’annullamento della sentenza impugnata.

Il Principio della Prevalenza nella Remissione di Querela

La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta, annullando la sentenza senza rinvio. Il fulcro della decisione risiede nel carattere “pregiudiziale” della causa estintiva. I giudici hanno spiegato che, una volta accertata la ritualità della remissione e della relativa accettazione, il reato si estingue. Questo evento processuale fa venir meno la stessa condizione di procedibilità dell’azione penale. Di conseguenza, al giudice è preclusa ogni ulteriore indagine sul merito della vicenda.

In altre parole, la richiesta della difesa di ottenere un proscioglimento più favorevole, basato sull’insussistenza del fatto (ai sensi dell’art. 129, comma 2, c.p.p.), non può essere esaminata. L’impossibilità di proseguire l’azione penale impedisce al giudice di inoltrarsi in valutazioni che presuppongono, invece, la sua piena procedibilità.

Le Motivazioni della Corte

La Suprema Corte ha ribadito un orientamento consolidato, citando una precedente pronuncia (Cass. n. 21874/2014). La declaratoria di estinzione del reato per intervenuta remissione di querela ha la precedenza su altre formule di proscioglimento, persino sulla sopravvenuta prescrizione. Questo perché la remissione agisce alla radice, eliminando il presupposto stesso per l’esercizio della giurisdizione penale. La Corte ha quindi constatato la presenza di tutti gli elementi costitutivi della fattispecie estintiva, procedendo all’annullamento della sentenza. Coerentemente con la normativa (art. 340, comma 4, c.p.p.), le spese del procedimento sono state poste a carico del querelato, che ha accettato la remissione.

Le Conclusioni

La sentenza in esame offre un’importante lezione pratica: la remissione di querela è uno strumento potente che, se correttamente utilizzato, può determinare la fine irrevocabile di un procedimento penale. La sua efficacia è tale da superare ogni altra questione, compresa la ricerca di una verità processuale più favorevole per l’imputato. La decisione sottolinea la priorità data dal legislatore alla volontà conciliativa delle parti nei reati perseguibili a querela, riconoscendo che, una volta venuto meno l’interesse della persona offesa alla punizione del colpevole, lo Stato non ha più motivo di proseguire nell’azione penale.

Cosa accade se la vittima ritira la querela mentre il processo è già arrivato in Corte di Cassazione?
Se la remissione di querela è formalmente valida e viene accettata dall’imputato, la Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna senza rinvio, dichiarando l’estinzione del reato.

La remissione di querela ha la precedenza su una richiesta di assoluzione nel merito perché il fatto non sussiste?
Sì. Secondo la sentenza, la declaratoria di estinzione del reato per remissione di querela ha carattere pregiudiziale e impedisce al giudice di esaminare il merito della causa, inclusa la possibilità di un proscioglimento più favorevole per l’imputato.

In caso di estinzione del reato per remissione di querela, chi paga le spese del procedimento?
Le spese processuali restano a carico del querelato, ovvero l’imputato che ha accettato la remissione della querela, come previsto dall’articolo 340, comma 4, del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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