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Remissione di querela in Cassazione: reato estinto

La Corte di Cassazione annulla una sentenza di condanna per furto aggravato a seguito di una remissione di querela intervenuta dopo la decisione d’appello. La Corte ribadisce che il ricorso è ammissibile anche al solo fine di presentare la remissione, portando all’estinzione del reato e all’annullamento della condanna, con spese a carico della parte querelata.

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Pubblicato il 10 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela in Cassazione: Quando l’Accordo Estingue il Reato

La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, capace di porre fine a un procedimento giudiziario anche nelle sue fasi più avanzate. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 6031 del 2025, offre un chiaro esempio di come questo strumento possa essere utilizzato efficacemente anche dopo una condanna in appello, portando all’estinzione del reato e all’annullamento della sentenza. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine da una condanna per il reato di furto aggravato dalla partecipazione di più persone, confermata dalla Corte di Appello. L’imputata, ritenendo ingiusta la condanna, proponeva ricorso per Cassazione. Tuttavia, prima ancora che il ricorso venisse discusso, si verificava un evento decisivo: la persona offesa dal reato decideva di ritirare la propria querela. La remissione veniva formalizzata presso una Stazione dei Carabinieri e contestualmente accettata dall’imputata tramite il suo difensore di fiducia.

Il Principio Giuridico sulla Remissione di Querela Post-Sentenza

Il nodo cruciale della questione era stabilire se un ricorso per Cassazione potesse essere considerato ammissibile quando il suo unico scopo è quello di far valere una remissione di querela avvenuta dopo la sentenza di condanna. La Corte, richiamando un suo precedente orientamento (sentenza n. 49226/2016), ha risposto affermativamente. Secondo i giudici supremi, è pienamente legittimo presentare ricorso anche al solo fine di introdurre nel processo questo atto, purché sia ritualmente formalizzato e accettato. La volontà delle parti di porre fine alla controversia penale deve prevalere, anche se manifestata dopo la pronuncia della sentenza d’appello.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione sulla base della natura stessa della remissione di querela, che costituisce una causa di estinzione del reato. Una volta accertato che la remissione e la relativa accettazione sono state effettuate correttamente e validamente, il giudice non può fare altro che prenderne atto e dichiarare l’estinzione del reato. Di conseguenza, la sentenza di condanna impugnata perde ogni fondamento giuridico e deve essere annullata. La Corte ha specificato che l’annullamento deve avvenire ‘senza rinvio’, chiudendo definitivamente la vicenda processuale. Inoltre, in assenza di un diverso accordo tra le parti, le spese processuali sono state poste a carico della querelata, come previsto dalla legge (art. 340 c.p.p.).

Conclusioni

Questa sentenza riafferma un principio di grande rilevanza pratica: la giustizia penale, per i reati procedibili a querela, lascia spazio alla volontà conciliativa delle parti fino alle fasi finali del giudizio. La possibilità di presentare una remissione di querela anche dopo la condanna d’appello e di farla valere in Cassazione offre una via d’uscita dal processo, favorendo la ricomposizione dei conflitti. Per l’imputato, significa la possibilità di vedere annullata una condanna; per la persona offesa, la chiusura definitiva di una vicenda giudiziaria. La decisione chiarisce che la sopravvenuta estinzione del reato è un fatto giuridico così rilevante da giustificare da solo l’ammissibilità del ricorso in sede di legittimità.

È possibile presentare una remissione di querela dopo una sentenza di condanna in appello?
Sì, la sentenza conferma che la remissione di querela, ritualmente accettata, è valida ed efficace anche se interviene dopo la sentenza di condanna di secondo grado e prima della scadenza del termine per l’impugnazione.

Un ricorso in Cassazione può essere basato unicamente sulla sopravvenuta remissione della querela?
Sì, la Corte di Cassazione, richiamando un proprio precedente, ha stabilito che il ricorso è ammissibile anche se proposto al solo fine di introdurre nel processo la remissione della querela avvenuta dopo la sentenza impugnata.

In caso di estinzione del reato per remissione di querela in Cassazione, chi paga le spese processuali?
La sentenza stabilisce che, in mancanza di un diverso accordo tra le parti (deroga pattizia), le spese del procedimento sono poste a carico della persona querelata, ovvero di colui che ha accettato la remissione, come previsto dalla legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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