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Remissione di querela in Cassazione: estinzione reato

Due soggetti, condannati per furto aggravato, hanno presentato ricorso in Cassazione. Durante la pendenza del giudizio, la persona offesa ha proceduto alla remissione di querela, che è stata accettata dagli imputati. La Suprema Corte ha annullato la sentenza di condanna, dichiarando l’estinzione del reato. La decisione si fonda sul principio che la remissione di querela, se ritualmente accettata, prevale su altre questioni e determina l’estinzione del reato anche in fase di legittimità.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela in Cassazione: Quando Annulla la Condanna?

La giustizia penale prevede meccanismi che consentono di risolvere le controversie anche al di fuori di una condanna definitiva. Uno di questi è la remissione di querela, un atto con cui la vittima di un reato decide di perdonare l’autore, rinunciando alla pretesa punitiva dello Stato. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 12019/2024, chiarisce la portata di questo istituto, anche quando interviene nell’ultima fase del processo, ovvero davanti al giudice di legittimità.

I Fatti del Caso

Due persone erano state condannate sia in primo grado sia in appello per il reato di furto aggravato in concorso. Ritenendo ingiusta la condanna, avevano proposto ricorso per cassazione, affidando alla Suprema Corte le loro ultime speranze di ottenere un esito diverso. Tuttavia, un evento nuovo e decisivo si è verificato dopo la pronuncia della sentenza d’appello e durante la pendenza del ricorso: la persona offesa ha deciso di rimettere la querela, e gli imputati hanno formalmente accettato tale remissione.

L’Impatto della Remissione di Querela in Cassazione

La questione centrale affrontata dalla Corte era determinare quali effetti producesse questa remissione di querela, avvenuta in una fase così avanzata del procedimento. Gli imputati, tramite i loro difensori, hanno sostenuto che tale evento determinasse l’improcedibilità del reato, chiedendo di conseguenza l’annullamento della condanna. La Cassazione ha accolto pienamente questa tesi, stabilendo che la remissione della querela, se ritualmente accettata, porta all’estinzione del reato.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha basato la sua decisione su un principio consolidato nella giurisprudenza, richiamando una pronuncia delle Sezioni Unite (sentenza Chiasserini, n. 24246/2004). Secondo tale orientamento, la remissione della querela, intervenuta durante il giudizio di cassazione, deve essere rilevata e dichiarata dal giudice di legittimità, purché il ricorso iniziale sia stato presentato tempestivamente. Questo evento determina l’estinzione del reato, una causa che prevale su eventuali altre questioni, comprese possibili cause di inammissibilità del ricorso stesso.

Inoltre, la Corte ha specificato che la declaratoria di estinzione del reato è una formula di proscioglimento più favorevole per l’imputato rispetto ad altre, come la non punibilità per particolare tenuità del fatto, che era stata sollevata come ulteriore motivo di ricorso da uno degli imputati. L’estinzione del reato, infatti, cancella il fatto-reato nella sua rilevanza penale, mentre la non punibilità per tenuità del fatto presuppone comunque l’accertamento della commissione del reato. Di conseguenza, la Corte ha ritenuto assorbito ogni altro motivo di doglianza.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La sentenza ribadisce un principio fondamentale: la volontà della persona offesa, nei reati procedibili a querela, mantiene la sua rilevanza fino alla formazione del giudicato. Anche dopo una doppia condanna di merito, la riconciliazione tra le parti, formalizzata tramite la remissione di querela e la relativa accettazione, può estinguere il reato. La Corte di Cassazione, pertanto, ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna, dichiarando il reato estinto. Questa decisione sottolinea l’importanza degli istituti deflattivi del processo penale e conferma che la risoluzione pacifica dei conflitti è un valore tutelato dall’ordinamento fino all’ultimo grado di giudizio.

Una remissione di querela può annullare una condanna già confermata in appello?
Sì, se la remissione di querela e la sua accettazione intervengono mentre il ricorso è pendente in Corte di Cassazione e il ricorso è stato presentato tempestivamente, la Cassazione dichiara l’estinzione del reato e annulla la sentenza di condanna.

L’estinzione del reato per remissione di querela prevale su altre cause di non punibilità?
Sì, secondo la sentenza, la declaratoria di estinzione del reato per remissione di querela è una pronuncia più favorevole per l’imputato rispetto a quella che dichiara la non punibilità per particolare tenuità del fatto, e quindi prevale su di essa.

Cosa succede se la remissione di querela avviene durante il ricorso per cassazione?
Il giudice di legittimità, ovvero la Corte di Cassazione, ha il dovere di rilevarla e di dichiarare l’estinzione del reato, a condizione che il ricorso sia stato proposto nei termini di legge. Questo porta all’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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