Remissione di Querela in Cassazione: Quando Annulla la Condanna?
La giustizia penale prevede meccanismi che consentono di risolvere le controversie anche al di fuori di una condanna definitiva. Uno di questi è la remissione di querela, un atto con cui la vittima di un reato decide di perdonare l’autore, rinunciando alla pretesa punitiva dello Stato. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 12019/2024, chiarisce la portata di questo istituto, anche quando interviene nell’ultima fase del processo, ovvero davanti al giudice di legittimità.
I Fatti del Caso
Due persone erano state condannate sia in primo grado sia in appello per il reato di furto aggravato in concorso. Ritenendo ingiusta la condanna, avevano proposto ricorso per cassazione, affidando alla Suprema Corte le loro ultime speranze di ottenere un esito diverso. Tuttavia, un evento nuovo e decisivo si è verificato dopo la pronuncia della sentenza d’appello e durante la pendenza del ricorso: la persona offesa ha deciso di rimettere la querela, e gli imputati hanno formalmente accettato tale remissione.
L’Impatto della Remissione di Querela in Cassazione
La questione centrale affrontata dalla Corte era determinare quali effetti producesse questa remissione di querela, avvenuta in una fase così avanzata del procedimento. Gli imputati, tramite i loro difensori, hanno sostenuto che tale evento determinasse l’improcedibilità del reato, chiedendo di conseguenza l’annullamento della condanna. La Cassazione ha accolto pienamente questa tesi, stabilendo che la remissione della querela, se ritualmente accettata, porta all’estinzione del reato.
Le Motivazioni della Suprema Corte
La Corte ha basato la sua decisione su un principio consolidato nella giurisprudenza, richiamando una pronuncia delle Sezioni Unite (sentenza Chiasserini, n. 24246/2004). Secondo tale orientamento, la remissione della querela, intervenuta durante il giudizio di cassazione, deve essere rilevata e dichiarata dal giudice di legittimità, purché il ricorso iniziale sia stato presentato tempestivamente. Questo evento determina l’estinzione del reato, una causa che prevale su eventuali altre questioni, comprese possibili cause di inammissibilità del ricorso stesso.
Inoltre, la Corte ha specificato che la declaratoria di estinzione del reato è una formula di proscioglimento più favorevole per l’imputato rispetto ad altre, come la non punibilità per particolare tenuità del fatto, che era stata sollevata come ulteriore motivo di ricorso da uno degli imputati. L’estinzione del reato, infatti, cancella il fatto-reato nella sua rilevanza penale, mentre la non punibilità per tenuità del fatto presuppone comunque l’accertamento della commissione del reato. Di conseguenza, la Corte ha ritenuto assorbito ogni altro motivo di doglianza.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
La sentenza ribadisce un principio fondamentale: la volontà della persona offesa, nei reati procedibili a querela, mantiene la sua rilevanza fino alla formazione del giudicato. Anche dopo una doppia condanna di merito, la riconciliazione tra le parti, formalizzata tramite la remissione di querela e la relativa accettazione, può estinguere il reato. La Corte di Cassazione, pertanto, ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna, dichiarando il reato estinto. Questa decisione sottolinea l’importanza degli istituti deflattivi del processo penale e conferma che la risoluzione pacifica dei conflitti è un valore tutelato dall’ordinamento fino all’ultimo grado di giudizio.
Una remissione di querela può annullare una condanna già confermata in appello?
Sì, se la remissione di querela e la sua accettazione intervengono mentre il ricorso è pendente in Corte di Cassazione e il ricorso è stato presentato tempestivamente, la Cassazione dichiara l’estinzione del reato e annulla la sentenza di condanna.
L’estinzione del reato per remissione di querela prevale su altre cause di non punibilità?
Sì, secondo la sentenza, la declaratoria di estinzione del reato per remissione di querela è una pronuncia più favorevole per l’imputato rispetto a quella che dichiara la non punibilità per particolare tenuità del fatto, e quindi prevale su di essa.
Cosa succede se la remissione di querela avviene durante il ricorso per cassazione?
Il giudice di legittimità, ovvero la Corte di Cassazione, ha il dovere di rilevarla e di dichiarare l’estinzione del reato, a condizione che il ricorso sia stato proposto nei termini di legge. Questo porta all’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 12019 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 12019 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 07/02/2024
SENTENZA
sui ricorsi proposti da: COGNOME NOME nato a LORETO il DATA_NASCITA COGNOME NOME nato a MONTEGRANARO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 25/05/2023 della CORTE APPELLO di ANCONA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Ancona ha confermato la condanna di COGNOME NOME e COGNOME NOME per il concorso nel reato aggravato di furto;
Avverso la pronuncia ricorrono gli imputati, con atti a firma dei rispettiv difensori, con i quali denunziano la sopravvenuta improcedibilità del reato per intervenuta remissione di querela ad opera della persona offesa, in data 30 giugno 2023 – ovvero a seguito della pronuncia della sentenza di appello – con contestuale accettazione da parte degli imputati, nonché, la sola COGNOME NOME, violazione di legge e vizi di motivazione in relazione alla mancata declaratoria di non punibilità per particolare tenuità del fatto;
I ricorsi sono fondati ove denunziano la sopravvenuta improcedibilità del delitto; rilievo che risulta altresì assorbente rispetto all’ulteriore censura di cui al rico della COGNOME. Invero, stando a costante giurisprudenza di legittimità, la remissione di querela, intervenuta in pendenza del ricorso per cassazione e ritualmente accettata, determina l’estinzione del reato che prevale su eventuali cause di inammissibilità e va rilevata e dichiarata dal giudice di legittimità, purch il ricorso sia stato tempestivamente proposto (Sez. U, n. 24246 del 25/02/2004, COGNOME, Rv. 227681). Si tratta, altresì, di pronuncia più favorevole rispetto a quella che dichiara la particolare tenuità del fatto.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata per essere il reato estinto per remissione di querela. Condanna gli imputati al pagamento delle spese processuali.
Così deciso il 07/02/2024