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Remissione di querela in Cassazione: estingue il reato

Un individuo, condannato per furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale, ha visto estinguere il reato di furto grazie alla remissione di querela presentata dalla parte offesa durante il ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha annullato senza rinvio la condanna per il furto e ha disposto un nuovo giudizio in appello per la rideterminazione della pena relativa al solo reato di resistenza.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela in Cassazione: Quando l’Accordo Estingue il Reato

La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, capace di porre fine a un procedimento giudiziario. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. n. 19318/2024) offre un chiaro esempio di come questo atto, intervenuto persino nella fase più avanzata del processo, possa determinare l’estinzione del reato e modificare l’esito di una condanna. Analizziamo il caso e le sue importanti implicazioni.

I Fatti del Processo

Un uomo era stato condannato dalla Corte d’Appello di Palermo per due distinti reati: furto aggravato, per aver sottratto i bulloni dalle ruote di un’autovettura, e resistenza a pubblico ufficiale. Contro questa decisione, l’imputato aveva proposto ricorso per Cassazione.

Durante la pendenza del ricorso, è avvenuto un fatto decisivo: la persona offesa per il reato di furto ha deciso di ritirare la querela. Il difensore dell’imputato, munito di apposita procura speciale, ha formalmente accettato tale remissione. Questo evento ha cambiato radicalmente il quadro processuale.

La Decisione della Corte sulla Remissione di Querela

La Corte di Cassazione ha preso atto della remissione e della sua accettazione, riconoscendone l’immediata efficacia estintiva del reato. I giudici hanno richiamato un principio consolidato, stabilito dalle Sezioni Unite, secondo cui la remissione di querela, se intervenuta ritualmente durante il giudizio di legittimità, prevale su eventuali altre cause di inammissibilità del ricorso, a condizione che quest’ultimo sia stato presentato tempestivamente.

Di conseguenza, la Suprema Corte ha dovuto prendere due decisioni distinte per i due reati contestati:

1. Per il reato di furto aggravato: La sentenza è stata annullata senza rinvio. Ciò significa che la condanna per questo specifico reato è stata cancellata in via definitiva, poiché il reato si è estinto per effetto della volontà della parte offesa.
2. Per il reato di resistenza a pubblico ufficiale: La sentenza è stata annullata, ma con rinvio ad un’altra sezione della Corte d’Appello. Il motivo risiede nel calcolo della pena. I giudici di merito avevano infatti determinato la sanzione per la resistenza basandosi sulla pena inflitta per il furto, che era il reato più grave. Venuta meno tale base di calcolo, la pena per il reato residuo deve essere necessariamente rideterminata.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La motivazione della Corte si fonda sulla natura della remissione di querela come causa di estinzione del reato. Quando un reato è procedibile a querela di parte, la volontà della persona offesa è determinante non solo per avviare, ma anche per porre fine all’azione penale. L’accettazione da parte dell’imputato completa l’istituto, rendendolo irrevocabile.

La Corte ha specificato che non poteva procedere autonomamente a rideterminare la pena per il reato di resistenza (ai sensi dell’art. 620, lett. l, c.p.p.), perché la valutazione del trattamento sanzionatorio è un compito che spetta al giudice di merito. La pena originaria era stata calcolata ‘a cascata’ a partire da quella per il furto, tenendo conto anche della recidiva reiterata. Con l’estinzione del reato base, l’intera architettura sanzionatoria è crollata, rendendo necessario un nuovo giudizio sul punto da parte della Corte d’Appello.

Le Conclusioni

Questa sentenza ribadisce la potenza dell’istituto della remissione di querela, che può intervenire efficacemente in ogni stato e grado del procedimento, compreso il giudizio di Cassazione. Le implicazioni pratiche sono notevoli: l’imputato è stato prosciolto in via definitiva dall’accusa di furto aggravato. Per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, invece, si apre un nuovo capitolo processuale limitato alla sola quantificazione della pena, che dovrà essere ricalcolata in modo autonomo e non più come aumento rispetto a un reato ormai estinto.

Cosa succede se la vittima ritira la querela mentre il processo è in Cassazione?
La remissione di querela, se accettata dall’imputato, determina l’estinzione del reato. La Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna per quel reato in modo definitivo (senza rinvio), a patto che il ricorso iniziale fosse stato proposto tempestivamente.

Perché la Corte ha annullato la sentenza solo in parte e rinviato per l’altra?
Perché la remissione riguardava solo il reato di furto, procedibile a querela. Il reato di resistenza a pubblico ufficiale è invece procedibile d’ufficio e non può essere estinto dalla volontà della parte privata. Il rinvio si è reso necessario solo per ricalcolare la pena di quest’ultimo reato, dato che la pena base (quella per il furto) era venuta meno.

La remissione di querela ha sempre effetto?
Ha effetto per i reati cosiddetti ‘procedibili a querela’. Se ritualmente proposta dalla persona offesa e accettata dall’imputato (o dal suo procuratore speciale), produce l’effetto di estinguere il reato, prevalendo su altre questioni processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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