LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Remissione di querela in Cassazione: estingue il reato

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per lesioni personali stradali. Nonostante la condanna in appello, la successiva remissione di querela da parte della persona offesa, accettata dall’imputato, ha portato all’estinzione del reato. La Corte ha ribadito che la remissione di querela prevale su altre questioni, anche in sede di legittimità, e può essere l’unico motivo di ricorso.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 27 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela in Cassazione: la Via per l’Estinzione del Reato

La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento che consente di porre fine a un procedimento penale per determinati reati. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale: la remissione, se interviene prima della sentenza definitiva, può determinare l’estinzione del reato anche se il processo è già giunto in Cassazione. Questo articolo analizza la pronuncia e le sue implicazioni pratiche.

Il Caso: Dalla Condanna alla Remissione di Querela

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda una persona condannata in secondo grado dalla Corte d’Appello per il reato di lesioni personali stradali, previsto dall’art. 590 bis del codice penale. La condanna prevedeva una pena di due mesi di reclusione, con sospensione condizionale, oltre al risarcimento dei danni a favore delle parti civili.

Successivamente alla sentenza d’appello, e prima della scadenza del termine per ricorrere in Cassazione, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo: le persone offese hanno formalmente rimesso la querela e l’imputata ha accettato tale remissione. Di conseguenza, la difesa ha presentato ricorso in Cassazione al solo scopo di far valere l’avvenuta remissione e chiedere l’annullamento della sentenza di condanna.

La Questione Giuridica: È Ammissibile la Remissione in Cassazione?

Il nodo centrale della questione era stabilire se la remissione di querela, intervenuta dopo la condanna di secondo grado, potesse essere validamente introdotta nel giudizio di legittimità e produrre il suo effetto estintivo. La risposta della Corte è stata netta e positiva.

La giurisprudenza, anche a Sezioni Unite, è consolidata nel ritenere che la remissione della querela, in quanto causa di estinzione del reato, prevalga su eventuali cause di inammissibilità del ricorso e debba essere rilevata e dichiarata in ogni stato e grado del procedimento, purché il ricorso stesso sia stato tempestivamente proposto. In altre parole, l’accordo tra le parti volto a porre fine alla vicenda giudiziaria assume un’importanza tale da superare altre questioni procedurali.

L’Importanza della Tempistica nella Remissione di Querela

Un punto chiave sottolineato dalla Corte è che l’atto di remissione e la relativa accettazione sono intervenuti dopo la pronuncia d’appello ma prima della scadenza del termine per l’impugnazione. Questo ha permesso di introdurre legittimamente la questione nel giudizio di Cassazione attraverso un ricorso proposto proprio a tale fine. La giurisprudenza ha infatti ammesso che si possa ricorrere in Cassazione anche al solo scopo di far dichiarare l’estinzione del reato per cause sopravvenute, come la remissione della querela.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha fondato la sua decisione su un principio pacifico e consolidato. Citando precedenti sentenze, tra cui una pronuncia delle Sezioni Unite (sent. Chiasserini, 2004), ha ribadito che la remissione di querela ritualmente accettata determina l’estinzione del reato. Questa causa estintiva deve essere dichiarata dal giudice di legittimità, a condizione che il ricorso sia stato presentato nei termini previsti dalla legge. La volontà delle parti di porre fine al conflitto, espressa attraverso la remissione e l’accettazione, è considerata preminente dal sistema giuridico per i reati procedibili a querela. Pertanto, essendo il ricorso fondato su questo unico e decisivo motivo, la sentenza di condanna non poteva che essere annullata.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata, dichiarando il reato estinto per intervenuta remissione di querela. Questa pronuncia conferma che la conciliazione tra le parti può avere effetti risolutivi anche nelle fasi più avanzate del processo penale, rappresentando uno strumento efficace per la deflazione del contenzioso. È importante notare che, come previsto dall’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, le spese del procedimento sono state poste a carico del querelato, ovvero della persona che ha accettato la remissione.

La remissione di querela è valida anche se interviene dopo la condanna in appello?
Sì, la sentenza chiarisce che la remissione di querela, se interviene prima che la sentenza diventi definitiva e viene ritualmente accettata, è valida e determina l’estinzione del reato, anche se avviene dopo la pronuncia della sentenza d’appello.

È possibile presentare ricorso in Cassazione solo per far valere la remissione di querela?
Sì, la Corte di Cassazione conferma che è ammissibile un ricorso proposto al solo scopo di introdurre nel processo l’avvenuta remissione di querela e chiederne la conseguente declaratoria di estinzione del reato.

Chi paga le spese del procedimento in caso di remissione della querela?
In base all’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, le spese del procedimento restano a carico del querelato, cioè della persona a cui favore è stata fatta la remissione e che l’ha accettata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati