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Remissione di querela in Cassazione: estingue il reato

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7909/2025, ha stabilito un principio fondamentale riguardante la remissione di querela. Nel caso di specie, un’imputata per furto aveva fatto ricorso in Cassazione. Durante il procedimento, la persona offesa ha ritirato la querela, e l’imputata ha accettato. La Suprema Corte ha annullato la condanna senza rinvio, affermando che la remissione di querela, se ritualmente accettata, determina l’estinzione del reato. Questa causa estintiva prevale su eventuali vizi del ricorso, a condizione che sia stato presentato tempestivamente.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di querela in Cassazione: quando un accordo estingue il reato

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 7909 del 2025, chiarisce l’impatto decisivo della remissione di querela anche nella fase più avanzata del processo penale, ovvero durante il giudizio di legittimità. Questo provvedimento sottolinea come la volontà delle parti, attraverso la remissione e la relativa accettazione, possa determinare l’estinzione del reato, prevalendo su altre questioni procedurali.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di una donna per il reato di furto aggravato. La sentenza di primo grado era stata parzialmente riformata in appello, con l’esclusione di una delle aggravanti contestate. Non soddisfatta della decisione, l’imputata, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per cassazione, lamentando un vizio di motivazione nella sentenza di secondo grado.

Tuttavia, un evento cruciale è intervenuto mentre il ricorso era pendente davanti alla Suprema Corte: la persona offesa dal reato ha deciso di rimettere la querela e l’imputata ha formalmente accettato tale remissione. La difesa ha quindi depositato la documentazione attestante l’accordo raggiunto tra le parti.

L’impatto della remissione di querela sul giudizio di Cassazione

Di fronte a questa nuova circostanza, la Corte di Cassazione si è trovata a dover valutare le conseguenze giuridiche della remissione di querela. Il reato di furto, in assenza di specifiche aggravanti, è procedibile solo a querela di parte. Pertanto, la volontà della persona offesa di non voler più perseguire penalmente l’autore del fatto è determinante.

I giudici hanno richiamato un consolidato orientamento giurisprudenziale, incluse le Sezioni Unite, secondo cui la remissione di querela, intervenuta durante il giudizio di cassazione e ritualmente accettata, provoca l’estinzione del reato. Questo effetto estintivo prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso, a patto che quest’ultimo sia stato proposto nei termini di legge. In altre parole, anche se il ricorso presentasse dei difetti, la causa di estinzione del reato deve essere dichiarata prioritariamente.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte ha spiegato che, in presenza di una causa estintiva del reato come la remissione di querela, il suo potere di controllo è limitato. Il compito del giudice di legittimità non è più quello di valutare i motivi del ricorso, ma di verificare se sussistano le condizioni per una assoluzione più favorevole all’imputato, come previsto dall’articolo 129, comma 2, del codice di procedura penale (ad esempio, se il fatto non sussiste o l’imputato non lo ha commesso).

Nel caso specifico, non essendo emersa alcuna prova evidente di tali circostanze, la Corte non ha potuto fare altro che prendere atto dell’avvenuta remissione e della conseguente estinzione del reato. Di conseguenza, un annullamento con rinvio ad altro giudice sarebbe stato incompatibile con la declaratoria di estinzione. La decisione più corretta, quindi, è stata quella di annullare la sentenza impugnata senza rinvio.

Le Conclusioni

Questa sentenza ribadisce un principio di grande rilevanza pratica: per i reati procedibili a querela, la composizione del conflitto tra l’autore del reato e la vittima ha un’efficacia risolutiva che si estende fino al giudizio di Cassazione. La remissione di querela non è solo un atto privato, ma un evento giuridico capace di interrompere il corso della giustizia penale, portando all’estinzione del reato e all’annullamento della condanna. La decisione conferma che l’obiettivo deflattivo e conciliativo del legislatore prevale, a condizione che i requisiti formali (tempestività del ricorso, ritualità della remissione e dell’accettazione) siano rispettati.

Cosa succede se la vittima di un reato ritira la querela mentre il processo è pendente in Corte di Cassazione?
Se la remissione della querela viene accettata dall’imputato, il reato si estingue. Di conseguenza, la Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna senza rinviare il caso a un altro giudice, chiudendo definitivamente il procedimento.

La remissione di querela ha effetto anche se il ricorso in Cassazione è potenzialmente inammissibile?
Sì. Secondo la Corte, la causa di estinzione del reato, come la remissione della querela, prevale su eventuali motivi di inammissibilità del ricorso, a condizione che il ricorso stesso sia stato presentato entro i termini previsti dalla legge.

In caso di estinzione del reato, la Corte di Cassazione esamina comunque nel merito il ricorso dell’imputato?
No. In presenza di una causa estintiva del reato, il controllo della Corte si limita a verificare che non ci siano le condizioni per un’assoluzione più favorevole (ad esempio, perché il fatto non è mai avvenuto). Se non emergono tali evidenze, la Corte si limita a dichiarare l’estinzione del reato e ad annullare la sentenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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