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Remissione di querela: estinzione reato in Cassazione

Un imputato, condannato in appello per furto aggravato, ricorre in Cassazione. Durante il giudizio, le persone offese rimettono la querela e l’imputato accetta. La Suprema Corte, con la sentenza n. 19331/2024, annulla la condanna senza rinvio, dichiarando il reato estinto per remissione di querela. La Corte stabilisce che tale causa di estinzione prevale su eventuali vizi procedurali sollevati nel ricorso, purché questo sia stato tempestivamente presentato.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela in Cassazione: Quando l’Accordo Estingue il Reato

La remissione di querela rappresenta uno strumento fondamentale nel diritto penale, capace di porre fine a un procedimento giudiziario anche nelle sue fasi più avanzate. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 19331 del 2024, ha ribadito con forza un principio cruciale: l’estinzione del reato per remissione prevale su altre questioni procedurali, a patto che il ricorso sia stato presentato tempestivamente. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere la dinamica e l’efficacia di questo istituto.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una condanna emessa dalla Corte d’Appello di Brescia nei confronti di un individuo, ritenuto colpevole del reato di furto aggravato dall’esposizione alla pubblica fede. La pena inflitta era di 4 mesi di reclusione e 2.000 euro di multa.

L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, proponeva ricorso per Cassazione lamentando due vizi principali: un’irregolarità nella notifica dell’atto di citazione in appello al proprio difensore e una carenza di motivazione riguardo al riconoscimento della circostanza aggravante contestata. Tuttavia, il destino del processo avrebbe preso una piega inaspettata.

Il Ruolo Decisivo della Remissione di Querela

Durante la pendenza del ricorso dinanzi alla Suprema Corte, si è verificato un evento risolutivo: le persone offese hanno formalmente ritirato la loro querela. L’imputato, a sua volta, ha accettato tale remissione, come documentato in un verbale redatto contestualmente. Questo atto bilaterale, intervenuto prima della decisione finale, ha cambiato radicalmente le carte in tavola, spostando il focus del giudizio dalla valutazione dei motivi di ricorso alla presa d’atto dell’estinzione del reato.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna senza disporre un nuovo processo (annullamento senza rinvio), basando la propria decisione su consolidati principi giurisprudenziali. I giudici hanno chiarito che la remissione di querela, se intervenuta ritualmente, determina l’estinzione del reato e questa causa estintiva ha la precedenza su eventuali cause di inammissibilità o su altri vizi procedurali.

Citando una pronuncia delle Sezioni Unite (sent. Chiasserini, 2004), la Corte ha affermato che il giudice di legittimità è tenuto a dichiarare l’estinzione del reato, a condizione che il ricorso introduttivo non fosse inammissibile per ragioni manifeste e fosse stato presentato nei termini.

Inoltre, richiamando un’altra storica decisione delle Sezioni Unite (sent. Cremonese, 2001), è stato ribadito che la presenza di una causa di estinzione del reato rende irrilevante la disamina di eventuali nullità procedurali. Questo perché un eventuale rinvio al giudice di merito per sanare la nullità sarebbe contrario al principio di immediata applicabilità della causa estintiva, che impone di chiudere il processo il prima possibile.

Le Conclusioni

In conclusione, la sentenza impugnata è stata annullata perché il reato di furto si è estinto a seguito della remissione della querela. La Corte ha altresì disposto la condanna del querelato al pagamento delle spese processuali. Questa statuizione deriva direttamente dalla legge (art. 340 c.p.p.), che prevede tale onere a carico del querelato in caso di remissione, salvo che le parti non abbiano raggiunto un accordo diverso. La decisione sottolinea la potenza deflattiva della remissione di querela, un istituto che consente alle parti di risolvere la controversia penale, facendo prevalere la volontà conciliativa sulla prosecuzione del processo, anche quando questo è giunto al suo ultimo grado di giudizio.

Una condanna può essere annullata in Cassazione se la vittima ritira la querela?
Sì. Come stabilito dalla sentenza, se la remissione di querela viene formalizzata e accettata dall’imputato durante la pendenza del ricorso per Cassazione, la Corte deve dichiarare l’estinzione del reato e annullare la sentenza di condanna, a condizione che il ricorso originario fosse stato proposto tempestivamente.

La remissione di querela prevale su altri errori procedurali nel processo?
Sì. La Corte di Cassazione ha affermato che la presenza di una causa di estinzione del reato, come la remissione di querela, è prioritaria rispetto alla valutazione di eventuali nullità di ordine generale. L’esigenza di dichiarare immediatamente l’estinzione del reato prevale sulla necessità di rinviare il processo per correggere vizi procedurali.

In caso di estinzione del reato per remissione di querela, chi paga le spese processuali?
Salvo diverso accordo tra le parti, le spese del procedimento sono a carico del querelato (l’imputato). La sentenza in esame, infatti, ha condannato l’imputato al pagamento delle spese processuali, applicando la regola generale prevista dal codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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