LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Remissione di querela: estinzione reato in Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18411/2024, ha annullato una condanna per truffa a seguito di una remissione di querela intervenuta durante il giudizio di legittimità. La Corte ha stabilito che l’estinzione del reato prevale su eventuali altre cause di inammissibilità del ricorso, condannando però l’imputato al pagamento delle spese processuali.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 14 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di querela in Cassazione: fine del processo?

La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento, capace di porre fine a un procedimento penale. Ma cosa accade quando questo atto di pacificazione interviene nell’ultima fase del giudizio, ovvero dinanzi alla Corte di Cassazione? La recente sentenza della Seconda Sezione Penale, n. 18411 del 17 aprile 2024, offre una risposta chiara, affermando che l’estinzione del reato prevale, portando all’annullamento della sentenza di condanna.

I Fatti del Caso

Un imputato, condannato in primo e in secondo grado per il reato di truffa, decideva di presentare ricorso per Cassazione tramite il proprio difensore. Durante la pendenza del giudizio di legittimità, accadeva un fatto nuovo e decisivo: la persona offesa dal reato decideva di rimettere la querela, e l’imputato accettava formalmente tale remissione. Questo accordo tra le parti veniva documentato e presentato alla Suprema Corte, ponendo le basi per una rivalutazione complessiva della vicenda processuale.

La Decisione della Corte sulla remissione di querela

La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta sia della difesa dell’imputato sia del Pubblico Ministero, i quali avevano entrambi concluso per l’annullamento della sentenza. I giudici hanno dichiarato l’estinzione del reato per intervenuta remissione di querela. Di conseguenza, la sentenza di condanna emessa dalla Corte di Appello è stata annullata senza rinvio, mettendo la parola fine al processo. Tuttavia, la Corte ha condannato l’imputato al pagamento delle spese processuali, in assenza di un diverso accordo tra le parti.

Le Motivazioni della Sentenza

La motivazione della Corte, redatta in forma semplificata data la chiarezza del punto di diritto, si fonda su un principio consolidato nella giurisprudenza. Citando importanti precedenti, tra cui una pronuncia delle Sezioni Unite (n. 24246/2004), la Corte ha ribadito che la remissione di querela, se intervenuta ritualmente e accettata, produce l’effetto estintivo del reato. Questo effetto è talmente forte da prevalere su eventuali cause di inammissibilità del ricorso. In altre parole, anche se il ricorso avesse presentato dei difetti, il giudice di legittimità è tenuto a rilevare e dichiarare l’estinzione del reato, a condizione che il ricorso sia stato presentato tempestivamente.

Questa decisione impedisce qualsiasi ulteriore accertamento sulla responsabilità penale dell’imputato. Per quanto riguarda le spese, la Corte ha applicato l’articolo 340, comma 4, del codice di procedura penale, che prevede, in mancanza di un diverso accordo, la condanna del querelato al pagamento delle spese del procedimento.

Le Conclusioni

La sentenza in esame conferma un principio di civiltà giuridica: la volontà delle parti di porre fine a una controversia penale, per i reati procedibili a querela, deve essere rispettata e valorizzata in ogni stato e grado del procedimento, incluso il giudizio di Cassazione. Le implicazioni pratiche sono notevoli. Anche un imputato già condannato nei gradi di merito può beneficiare dell’estinzione del reato se raggiunge un accordo con la persona offesa prima della pronuncia definitiva. Rimane fermo, come aspetto da non sottovalutare, l’onere delle spese processuali a carico dell’imputato, salvo che l’accordo non preveda diversamente.

Cosa succede se la remissione di querela avviene durante il ricorso in Cassazione?
La Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del reato e annulla la sentenza di condanna senza rinvio, a condizione che il ricorso sia stato proposto tempestivamente.

In caso di remissione di querela, chi paga le spese del processo?
Salvo diverso accordo tra le parti, la legge prevede che le spese processuali siano a carico dell’imputato (il querelato), come stabilito dall’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale.

La remissione della querela prevale su altri possibili difetti del ricorso?
Sì, la sentenza chiarisce che l’estinzione del reato per remissione di querela è una causa estintiva che prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso, precludendo anche ogni accertamento sulla responsabilità dell’imputato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati