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Remissione di querela: estinzione reato in Cassazione

Un soggetto condannato per tentata truffa ricorre in Cassazione. Durante il giudizio, la persona offesa ritira la querela e l’imputato accetta. La Suprema Corte, con sentenza n. 12926/2025, annulla la condanna dichiarando l’estinzione del reato. Il principio affermato è che la remissione di querela, se ritualmente accettata, prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso, purché questo sia stato proposto tempestivamente, portando alla chiusura definitiva del procedimento.

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Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela in Cassazione: La Fine del Processo

La remissione di querela rappresenta uno strumento fondamentale nel nostro ordinamento per porre fine a un contenzioso penale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 12926 del 2025, ribadisce con forza un principio di diritto cruciale: l’estinzione del reato per remissione della querela prevale su quasi ogni altro aspetto processuale, anche quando il giudizio è giunto alla sua fase finale dinanzi alla Suprema Corte. Questo caso offre uno spaccato chiaro sull’efficacia di tale istituto, anche in presenza di un ricorso potenzialmente inammissibile.

I Fatti di Causa

La vicenda giudiziaria trae origine da una condanna per il reato di tentata truffa emessa dal Tribunale di Pesaro. L’imputato, ritenuto responsabile, decideva di impugnare la decisione, presentando ricorso per cassazione tramite il proprio difensore e lamentando vizi di legge e di motivazione in merito alla sua responsabilità penale.

L’Atto Risolutivo: La Remissione di Querela

La svolta nel procedimento è avvenuta in pendenza del ricorso dinanzi alla Corte di Cassazione. La difesa dell’imputato ha depositato una memoria contenente il verbale di remissione di querela da parte della persona offesa e la contestuale accettazione da parte del proprio assistito. Nello specifico, la vittima del reato, presso la Stazione dei Carabinieri, aveva formalmente ritirato la querela precedentemente sporta. Pochi giorni dopo, l’imputato, presso la Tenenza dei Carabinieri, aveva dichiarato di accettare tale remissione.

Questo accordo tra le parti ha introdotto nel processo un elemento nuovo e decisivo, capace di alterarne radicalmente l’esito.

L’Analisi della Corte sulla Remissione di Querela

La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta di declaratoria di estinzione del reato. I giudici hanno richiamato un consolidato orientamento giurisprudenziale, incluse le Sezioni Unite, secondo cui la remissione di querela, intervenuta durante il giudizio di legittimità e ritualmente accettata, determina l’estinzione del reato. Questo effetto estintivo prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso.

L’unico, fondamentale, requisito è che il ricorso per cassazione sia stato proposto tempestivamente. Se questa condizione è rispettata, l’accordo tra le parti volto a chiudere la vicenda penale ha la priorità. La Corte ha chiarito che tale principio vale anche quando il ricorso sarebbe altrimenti inammissibile per altri motivi, e comporta anche il travolgimento di eventuali statuizioni civili (come il risarcimento del danno) collegate al reato.

Le Motivazioni

La motivazione della sentenza si fonda sulla natura stessa della querela come condizione di procedibilità per determinati reati. Se la volontà punitiva della persona offesa viene meno e l’imputato accetta, lo Stato perde interesse a proseguire l’azione penale. Questa volontà delle parti, quando formalizzata, deve essere riconosciuta in ogni stato e grado del procedimento. La Corte ha quindi ritenuto precluso l’esame nel merito dei motivi del ricorso, poiché la causa estintiva del reato assorbe ogni altra questione. Di conseguenza, la sentenza impugnata è stata annullata senza rinvio, dichiarando il reato estinto. In conformità con quanto convenuto dalle parti, l’imputato è stato condannato al solo pagamento delle spese processuali.

Conclusioni

La sentenza in esame conferma la centralità della volontà delle parti nei reati perseguibili a querela. Dimostra che la remissione di querela è un istituto giuridico di grande efficacia, capace di definire un procedimento penale anche nella sua fase più avanzata, quella del giudizio di legittimità. Per gli avvocati e i loro assistiti, ciò significa che la via della conciliazione rimane aperta fino all’ultimo, offrendo una possibilità concreta di chiudere il capitolo giudiziario, a condizione che l’impugnazione sia stata presentata nei termini di legge. La decisione ribadisce la prevalenza della giustizia riparativa su quella puramente punitiva, quando la legge lo consente.

Una remissione di querela può estinguere un reato anche se il processo è già arrivato in Cassazione?
Sì, la sentenza conferma che la remissione della querela, se formalmente accettata dall’imputato, determina l’estinzione del reato anche se intervenuta durante il giudizio di cassazione.

La remissione della querela ha effetto anche se il ricorso presentato alla Corte di Cassazione è inammissibile?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che la causa di estinzione del reato per remissione prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso, a condizione che l’atto di impugnazione sia stato depositato tempestivamente.

In caso di estinzione del reato per remissione in Cassazione, chi paga le spese del processo?
Secondo quanto disposto dalla Corte nella sentenza, e in conformità con gli accordi tra le parti, l’imputato (querelato) viene condannato al pagamento delle spese processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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