Remissione di Querela: Come Annulla una Condanna in Cassazione
Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 7776 del 2024, offre un chiaro esempio di come una modifica legislativa e un atto successivo, la remissione di querela, possano portare all’annullamento di una condanna penale anche nell’ultimo grado di giudizio. Questo caso evidenzia l’importanza del principio della retroattività della legge penale più favorevole e il potere estintivo della remissione.
Il Caso: Dal Tentato Furto all’Estinzione del Reato
I fatti all’origine della vicenda riguardano una condanna per tentato furto di un’autovettura, aggravato dalla violenza sulle cose e dall’esposizione del bene alla pubblica fede. L’imputato, dopo la conferma della condanna in Corte d’Appello, ha presentato ricorso per Cassazione.
L’Impatto della Riforma Legislativa
Mentre il processo era pendente in Cassazione, è intervenuta una modifica legislativa fondamentale (D.Lgs. n. 150 del 2022). Questa riforma ha cambiato il regime di procedibilità per il reato contestato, trasformandolo da procedibile d’ufficio a procedibile a querela di parte. In virtù del principio generale sancito dall’art. 2, comma 4, del codice penale, la nuova norma, essendo più favorevole all’imputato, ha trovato applicazione retroattiva al caso in esame.
La Decisiva Remissione di Querela
Cogliendo questa opportunità, la difesa dell’imputato ha depositato un verbale di remissione di querela, redatto presso una stazione dei Carabinieri, nel quale la parte offesa dichiarava di ritirare la propria denuncia. Il verbale conteneva anche la contestuale accettazione da parte dell’imputato. Questo atto, compiuto ritualmente, è diventato il fulcro della decisione della Suprema Corte.
Le Motivazioni della Corte
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, basando la sua decisione su principi giuridici consolidati. I giudici hanno affermato che la remissione di querela, quando interviene in pendenza del ricorso e viene regolarmente accettata, determina l’estinzione del reato. Questo effetto estintivo prevale su eventuali altre cause di inammissibilità del ricorso, a condizione che l’impugnazione sia stata proposta tempestivamente, come avvenuto in questo caso.
Citando un’importante sentenza delle Sezioni Unite (n. 24246 del 2004), la Corte ha ribadito che il giudice di legittimità ha il dovere di rilevare e dichiarare la causa di estinzione del reato. Di conseguenza, non essendoci elementi per una pronuncia di assoluzione più favorevole (ai sensi dell’art. 129, comma 2, c.p.p.), la Corte ha dovuto dichiarare l’estinzione del reato.
L’esito è stato l’annullamento senza rinvio della sentenza di condanna. Per quanto riguarda le spese processuali, in linea con quanto previsto dall’art. 340, comma 4, c.p.p., sono state poste a carico dell’imputato (querelato).
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza
Questa pronuncia conferma due aspetti cruciali del nostro ordinamento. In primo luogo, l’impatto significativo che le riforme legislative possono avere sui processi in corso, grazie al principio del favor rei. In secondo luogo, essa ribadisce la forza della remissione di querela come strumento per definire un procedimento penale in qualsiasi stato e grado, persino dinanzi alla Corte di Cassazione. Per gli operatori del diritto, ciò sottolinea la necessità di monitorare costantemente le evoluzioni normative, che possono aprire nuove strade per la difesa dei propri assistiti. Per i cittadini, è un esempio di come la volontà della vittima, espressa tramite la querela e la sua eventuale remissione, sia determinante per la sorte di alcuni procedimenti penali.
Una nuova legge più favorevole può essere applicata a un processo già in corso?
Sì, la sentenza conferma il principio dell’applicazione retroattiva della norma sostanziale più favorevole, come previsto dall’art. 2, comma quarto, del codice penale. Questo significa che se una nuova legge rende un reato meno grave o, come in questo caso, ne cambia le condizioni di procedibilità a favore dell’imputato, essa si applica anche ai fatti commessi prima della sua entrata in vigore.
La remissione di querela può estinguere il reato anche se il processo è arrivato in Cassazione?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che la remissione di querela, se intervenuta durante la pendenza del ricorso e ritualmente accettata, causa l’estinzione del reato. Il giudice di legittimità ha l’obbligo di rilevarla e dichiararla, a condizione che il ricorso iniziale sia stato presentato tempestivamente.
Chi paga le spese del procedimento se il reato si estingue per remissione di querela?
In base all’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, le spese del procedimento sono a carico del querelato, ovvero dell’imputato che accetta la remissione. La sentenza impugnata, infatti, ha posto le spese a carico di quest’ultimo.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 7776 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 7776 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 07/02/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME NOME NOME a SAN SEVERO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 23/02/2023 della CORTE APPELLO di BARI
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
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RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
NOME COGNOME NOME ricorre avverso la sentenza della Corte di appello di Bari che ha confermato la condanna del predetto imputato per il tentato furto di una autovettura, delitto aggravato dal fatto commesso con violenza sulle cose (art. 625, comma primo, n. 2, cod. pen.) e su cose esposte per consuetudine alla pubblica fede (art. 625, comma primo, n. 7, terza ipotesi, cod. pen.);
Va rilevato che il reato è estinto per remissione di querela.
2.1. Il reato per cui si procede è oggi perseguibile a querela di parte, stante la modifica introdotta dal d. Igs. n. 150 del 2022 (norma sostanziale più favorevole, come tale suscettibile di applicazione retroattiva in virtù del principio generale sancito dall’art. 2, comma quarto, cod. pen.).
2.2. Nella specie il difensore dell’imputato ha versato in atti il verbale di remissione di querela e contestuale accettazione redatto il 14 marzo 2023 dinanzi alla Stazione di Manfredonia della RAGIONE_SOCIALE.
2.3. La remissione di querela, intervenuta in pendenza del ricorso per cassazione e ritualmente accettata, determina l’estinzione del reato che prevale su eventuali cause di inammissibilità e va rilevata e dichiarata dal giudice di legittimità, purché il ricorso, come nella specie, sia stato tempestivamente proposto (cfr. per tutte Sez. U, n. 24246 del 25/02/2004, Chiasserini, Rv. 227681).
Consegue che, in assenza di elementi per addivenire a una pronuncia ex art. 129, comma 2, cod. proc. pen., deve rilevarsi che il reato è estinto ai sensi dell’art. 152 cod. proc. pen..
Discende l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata perché il reato è estinto per remissione di querela.
Le spese del procedimento sono a carico del querelato ex art. 340, comma 4, cod. proc. pen..
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché il reato è estinto per remissione di querela. Pone le spese del procedimento a carico del querelato.
Così deciso il 118701/2 – 0244
Il Consigliere estensore
GLYPH Il Presidente