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Remissione di querela: estinzione reato in Cassazione

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per furto aggravato a seguito della remissione di querela presentata dall’imputato. La Corte ha ribadito che è ammissibile il ricorso anche al solo fine di introdurre la remissione, intervenuta dopo la sentenza d’appello. Poiché una recente riforma ha reso il reato procedibile a querela, la sua remissione ha causato l’estinzione del reato stesso, portando all’annullamento della sentenza senza rinvio.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Come Annullare una Condanna in Cassazione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale del nostro ordinamento: la remissione di querela può portare all’estinzione del reato e all’annullamento di una condanna anche quando viene presentata per la prima volta davanti alla Suprema Corte. Questo caso, riguardante un furto aggravato, dimostra l’impatto decisivo degli atti di pacificazione tra le parti e delle riforme legislative sulla procedibilità dei reati.

I Fatti del Caso

Un individuo era stato condannato sia in primo grado dal Tribunale che in secondo grado dalla Corte d’Appello per il reato di furto aggravato dalla violenza sulle cose, secondo gli articoli 624 e 625 n. 2 del codice penale. Nonostante la doppia condanna, l’imputato decideva di presentare ricorso per Cassazione. La sua difesa non si basava su una contestazione dei fatti, ma su un elemento procedurale decisivo: l’intervenuta remissione di querela.

L’imputato allegava al ricorso l’atto con cui la persona offesa aveva formalmente ritirato la querela e il verbale che ne attestava la sua accettazione. Entrambi gli atti erano stati perfezionati dopo la sentenza d’appello, ma prima della scadenza del termine per impugnarla.

La Rilevanza della Riforma Legislativa

Il punto chiave della vicenda risiede in una modifica legislativa introdotta con il D.Lgs. n. 150 del 2022 (la cosiddetta “Riforma Cartabia”). A seguito di questa riforma, il reato di furto monoaggravato, come quello contestato nel caso di specie, è diventato procedibile a querela di parte, mentre in precedenza era procedibile d’ufficio. Questo cambiamento ha reso la volontà della persona offesa determinante per la prosecuzione del procedimento penale.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione sulla Remissione di Querela

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, annullando la condanna senza rinvio. La decisione si fonda su due pilastri argomentativi solidi.

In primo luogo, i giudici hanno ribadito un principio consolidato, definito ius receptum: è pienamente ammissibile un ricorso per Cassazione proposto al solo fine di far valere una remissione di querela ritualmente accettata e intervenuta dopo la sentenza di secondo grado. Questo orientamento garantisce che la volontà conciliativa delle parti possa trovare piena attuazione fino all’ultimo grado di giudizio.

In secondo luogo, la Corte ha preso atto della modifica del regime di procedibilità del reato. Poiché il furto aggravato contestato è diventato procedibile a querela, la formale remissione da parte della vittima e la successiva accettazione da parte dell’imputato hanno prodotto il loro effetto naturale: l’estinzione del reato. I giudici hanno specificato che, dall’analisi delle sentenze di merito, non emergevano elementi per un proscioglimento con formula più favorevole (ad esempio, per insussistenza del fatto), come previsto dall’art. 129 del codice di procedura penale.

Conclusioni

La sentenza si conclude con l’annullamento senza rinvio della condanna, dichiarando il reato estinto per intervenuta remissione di querela. In conformità con la legge, in assenza di un diverso accordo tra le parti, le spese del processo sono state poste a carico dell’imputato che ha accettato la remissione. Questa decisione sottolinea l’importanza della volontà della persona offesa nei reati divenuti perseguibili a querela e conferma la possibilità di risolvere il conflitto penalmente rilevante attraverso la pacificazione tra le parti, anche quando il processo è giunto alla sua fase finale.

È possibile presentare una remissione di querela per la prima volta in Cassazione?
Sì, la Corte di Cassazione afferma che è un principio consolidato (ius receptum) che il ricorso sia ammissibile anche al solo fine di introdurre nel processo la remissione della querela, purché sia intervenuta dopo la sentenza impugnata e prima della scadenza del termine per l’impugnazione.

Cosa succede se un reato diventa procedibile a querela dopo che è già stata emessa una condanna?
Se la legge modifica il regime di procedibilità di un reato da d’ufficio a querela di parte, come avvenuto con il D.Lgs. 150/2022, la remissione della querela può estinguere il reato anche se è già stata pronunciata una sentenza di condanna, portando al suo annullamento.

In caso di estinzione del reato per remissione della querela, chi paga le spese processuali?
In assenza di un diverso accordo tra le parti, la legge prevede che le spese del processo siano a carico del querelato, ovvero della persona imputata che ha accettato la remissione della querela.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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