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Remissione di querela: estinzione reato in Cassazione

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per furto aggravato. La decisione è stata presa a seguito della presentazione di una remissione di querela, accettata dall’imputato durante il giudizio di legittimità. La Corte ha dichiarato il reato estinto, specificando che non sussistevano le condizioni per un’assoluzione piena nel merito. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Quando il Reato si Estingue in Cassazione

La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, capace di risolvere una controversia e portare all’estinzione del reato. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. N. 1928/2024) chiarisce come questo meccanismo possa operare efficacemente anche nella fase più avanzata del processo, ovvero davanti alla Suprema Corte, e quali siano le sue conseguenze, in particolare riguardo alle spese processuali. Analizziamo insieme questo interessante caso.

I Fatti del Processo: Dal Furto Aggravato al Ricorso in Cassazione

Il caso ha origine da una condanna per il reato di furto aggravato dalla violenza sulle cose, confermata in secondo grado dalla Corte d’Appello di Bologna. L’imputato, ritenendo ingiusta la sentenza, ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando violazioni di legge e vizi di motivazione sia sulla sua responsabilità sia sulla configurazione dell’aggravante.

Tuttavia, durante il giudizio di legittimità, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo. La difesa ha depositato un atto di remissione della querela da parte della persona offesa, unitamente all’accettazione da parte dell’imputato. Questo evento ha cambiato radicalmente le sorti del processo.

La Svolta: L’Impatto della Remissione di Querela

La remissione di querela, come noto, è un atto con cui la vittima rinuncia alla pretesa punitiva dello Stato. Quando viene accettata dall’imputato (querelato), essa produce l’effetto di estinguere il reato. Nel caso di specie, la difesa ha invocato l’applicazione di questa causa estintiva, chiedendo l’annullamento della sentenza di condanna.

È importante sottolineare che tale istituto può essere validamente presentato anche in sede di Cassazione, come avvenuto in questa vicenda, grazie a un motivo nuovo di ricorso ai sensi dell’art. 585, comma 4, del codice di procedura penale.

La Decisione della Corte e le sue Motivazioni

La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta della difesa, annullando senza rinvio la sentenza impugnata.

Estinzione del Reato vs. Assoluzione nel Merito

La Corte ha dichiarato il reato estinto per intervenuta remissione di querela. Tuttavia, i giudici hanno precisato che non sussistevano le condizioni per una pronuncia di assoluzione piena nel merito. Secondo l’articolo 129, comma 2, del codice di procedura penale, il giudice può assolvere l’imputato anche in presenza di una causa estintiva solo se risulta evidente (‘all’evidenza’) l’insussistenza del fatto, l’estraneità dell’imputato o che il fatto non costituisce reato. Nel caso specifico, questa evidenza mancava, pertanto la Corte ha dovuto limitarsi a dichiarare l’estinzione del reato.

La Condanna alle Spese Processuali

Una conseguenza diretta di questa impostazione è la condanna dell’imputato al pagamento delle spese processuali. L’articolo 340 del codice di procedura penale stabilisce infatti che, in caso di remissione, le spese del procedimento sono a carico del querelato (salvo diverso accordo con il querelante). Poiché la declaratoria di estinzione del reato prevale su un’eventuale assoluzione non evidente, l’imputato, pur non essendo condannato per il reato, è tenuto a farsi carico dei costi del processo che la sua condotta ha generato.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza ribadisce un principio cruciale: la remissione di querela è uno strumento efficace per porre fine a un procedimento penale in qualsiasi stato e grado, compreso il giudizio di Cassazione. Tuttavia, essa non equivale a un’assoluzione. L’esito è la declaratoria di estinzione del reato, che, in assenza di prove evidenti di innocenza, comporta per l’imputato l’obbligo di pagare le spese processuali. Questa decisione sottolinea l’importanza di valutare attentamente le strategie difensive e le opportunità conciliative, anche nelle fasi finali del giudizio, tenendo ben presenti tutte le conseguenze giuridiche ed economiche.

È possibile presentare una remissione di querela per la prima volta in Cassazione?
Sì, la sentenza conferma che è possibile. Nel caso specifico, la remissione della querela e la relativa accettazione sono state prodotte in sede di legittimità attraverso un ‘motivo nuovo’, portando all’annullamento della sentenza impugnata.

Se il reato si estingue per remissione di querela, l’imputato viene assolto nel merito?
Non necessariamente. Il reato viene dichiarato ‘estinto’. Un’assoluzione nel merito (perché il fatto non sussiste, l’imputato non lo ha commesso, ecc.) avviene solo se l’innocenza dell’imputato è palesemente evidente dagli atti. In caso contrario, come in questa vicenda, la Corte si limita a dichiarare l’estinzione.

Chi paga le spese processuali in caso di estinzione del reato per remissione della querela?
Salvo diverso accordo tra le parti, le spese processuali sono a carico dell’imputato (querelato). La sentenza ha infatti condannato il ricorrente al pagamento delle spese, applicando la regola generale prevista dall’art. 340 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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