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Remissione di querela: estinzione reato in Cassazione

Un imputato, condannato per lesioni personali nei primi due gradi di giudizio, ricorre in Cassazione. Nel frattempo, la persona offesa ritira la denuncia. La Corte Suprema, accogliendo il principio che la remissione di querela può essere presentata anche in questa fase, annulla la condanna dichiarando il reato estinto e addebita le spese processuali all’imputato.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

La Remissione di Querela: Quando un Accordo Estingue il Reato anche in Cassazione

La remissione di querela rappresenta uno strumento fondamentale nel diritto penale, capace di porre fine a un procedimento giudiziario attraverso la volontà della persona offesa. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito la sua efficacia anche nelle fasi più avanzate del processo, dimostrando come un accordo tra le parti possa prevalere su una condanna già emessa in appello. Analizziamo insieme questo caso emblematico.

Il Contesto del Caso: Dalle Lesioni Personali al Ricorso in Cassazione

La vicenda giudiziaria ha origine da una condanna per il reato di lesioni personali, ai sensi dell’art. 582 del codice penale. L’imputato, giudicato colpevole sia dal Giudice di Pace che dal Tribunale in funzione di Giudice d’appello, decide di presentare ricorso alla Corte di Cassazione. I motivi del ricorso erano di natura tecnica: si contestava la valutazione delle prove testimoniali e il mancato riconoscimento della legittima difesa, oltre alla mancata concessione delle attenuanti generiche. Il caso sembrava destinato a un esame di legittimità sui punti sollevati dalla difesa.

La Svolta Decisiva: L’Intervento della Remissione di Querela

Prima che la Corte Suprema potesse pronunciarsi, si è verificato un evento che ha cambiato completamente le sorti del processo. La parte civile, ovvero la persona offesa dal reato, ha revocato la propria costituzione nel processo a seguito di una remissione di querela, formalizzata e accettata dall’imputato. Questo atto, intervenuto dopo la sentenza di appello ma prima della decisione finale della Cassazione, ha introdotto un elemento nuovo e decisivo.

Il Principio di Diritto sulla Remissione di Querela in Cassazione

La Corte di Cassazione ha colto l’occasione per ribadire un importante principio di diritto, già sancito in una precedente pronuncia (Cass. n. 49226/2016). Il principio stabilisce che un ricorso in Cassazione è ammissibile anche quando il suo unico scopo è quello di far valere una remissione di querela avvenuta dopo la sentenza di condanna. In altre parole, la volontà delle parti di porre fine alla controversia può essere formalizzata e avere effetto anche nell’ultimo grado di giudizio. Questo garantisce che la volontà della persona offesa, nei reati procedibili a querela, sia rispettata fino alla conclusione definitiva del procedimento.

Le Motivazioni della Decisione Finale

Sulla base di questo principio, la Corte ha verificato che la remissione e la relativa accettazione fossero state eseguite correttamente. Di conseguenza, ha dichiarato l’estinzione del reato. Questo ha reso superfluo l’esame degli altri motivi di ricorso presentati dalla difesa (sulla legittima difesa e le attenuanti), che sono stati considerati “assorbiti”. La sentenza impugnata è stata quindi annullata senza rinvio, ponendo fine alla vicenda processuale.
Un aspetto rilevante della decisione riguarda le spese processuali. In assenza di un accordo diverso tra le parti (che può essere incluso nell’atto di remissione), la legge (art. 340 c.p.p.) prevede che le spese siano a carico del querelato. La Corte ha quindi applicato questa norma, addebitando i costi del procedimento all’imputato, nonostante l’annullamento della condanna.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza conferma che la via della conciliazione è percorribile in ogni stato e grado del procedimento per i reati procedibili a querela. La remissione di querela si dimostra uno strumento efficace per l’imputato per ottenere l’estinzione del reato e per la persona offesa per vedere chiusa una vicenda dolorosa, magari a fronte di un risarcimento. È fondamentale, tuttavia, prestare attenzione alla regolamentazione delle spese processuali: se non diversamente pattuito, queste rimarranno a carico del querelato, anche in caso di esito favorevole come l’estinzione del reato.

È possibile presentare una remissione di querela dopo essere già stati condannati in appello?
Sì, la sentenza chiarisce che il ricorso per cassazione è ammissibile anche al solo fine di introdurre nel processo la remissione della querela, se questa è intervenuta dopo la sentenza impugnata e prima della decisione definitiva della Corte.

Se il reato si estingue per remissione della querela, chi paga le spese processuali?
In mancanza di un accordo diverso tra le parti, le spese processuali sono a carico della persona querelata (l’imputato), come previsto dall’art. 340 del codice di procedura penale.

Cosa succede agli altri motivi di ricorso (es. legittima difesa) quando interviene una remissione di querela accettata?
Gli altri motivi di ricorso vengono “assorbiti”, cioè non vengono esaminati nel merito, perché la Corte annulla la sentenza per la causa di estinzione del reato, che è una questione prioritaria e decisiva rispetto a tutte le altre.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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