Remissione di Querela: Quando la Volontà della Vittima Estingue il Reato
La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, capace di porre fine a un procedimento giudiziario anche dopo una condanna. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 35082/2024, offre un chiaro esempio di come questo atto, espressione della volontà della persona offesa, possa portare all’annullamento di una condanna per furto aggravato, estinguendo il reato. Questo caso dimostra l’importanza dell’accordo tra le parti nel definire l’esito di specifiche vicende penali.
I Fatti di Causa
Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione dall’imputato, precedentemente condannato nei primi due gradi di giudizio per il reato di furto aggravato. L’aggravante contestata era quella di aver commesso il fatto su un bene esposto alla pubblica fede. Nonostante le condanne conformi emesse dai giudici di merito, la difesa ha introdotto un elemento nuovo e decisivo nel giudizio di legittimità.
La Decisione della Cassazione basata sulla remissione di querela
L’elemento cardine che ha cambiato le sorti del processo è stata la presentazione dei verbali di remissione di querela e della relativa accettazione. La persona offesa dal reato ha formalmente ritirato la propria accusa e l’imputato ha accettato tale ritiro. Di fronte a questo scenario, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che prenderne atto e applicare le conseguenze previste dalla legge.
La Corte ha quindi annullato la sentenza di condanna impugnata senza disporre un nuovo giudizio (annullamento senza rinvio), dichiarando l’estinzione del reato. La decisione si fonda sul principio che, per determinati reati (detti procedibili a querela di parte), la volontà punitiva dello Stato è subordinata a quella della vittima.
le motivazioni
La motivazione della Suprema Corte è lineare e si basa su una semplice constatazione processuale. Visti gli atti, e in particolare i verbali di remissione e accettazione allegati al ricorso, i giudici hanno riconosciuto l’avvenuta estinzione del reato. L’annullamento della sentenza diventa un atto dovuto, in quanto il presupposto stesso della pretesa punitiva dello Stato è venuto meno. La Corte ha inoltre specificato che, conformemente all’articolo 340, comma 4, del codice di procedura penale, le spese del procedimento devono essere poste a carico del querelato, ovvero della persona che ha beneficiato dell’estinzione del reato a seguito dell’accettazione della remissione.
le conclusioni
Questa sentenza ribadisce la potenza deflattiva della remissione di querela. Dimostra che, anche in una fase avanzata del processo come il giudizio in Cassazione, la riconciliazione tra le parti può determinare la fine del procedimento penale. Per i professionisti del diritto e per i cittadini, ciò significa che la via della composizione del conflitto è sempre percorribile per i reati che lo consentono. La decisione chiarisce anche un aspetto pratico importante: l’estinzione del reato non cancella le spese processuali, che per legge ricadono sull’imputato che accetta la remissione, salvo diverso accordo tra le parti.
Qual è l’effetto della remissione di querela in un processo penale?
La remissione della querela, se accettata dal querelato, provoca l’estinzione del reato. Di conseguenza, il procedimento penale si conclude e qualsiasi eventuale sentenza di condanna viene annullata, come avvenuto nel caso di specie.
Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza ‘senza rinvio’?
La Corte ha annullato la sentenza senza rinvio perché non erano necessari ulteriori accertamenti di merito. Una volta verificata l’avvenuta remissione della querela e la sua accettazione, l’estinzione del reato è un effetto automatico previsto dalla legge, che impone la chiusura definitiva del caso.
Chi paga le spese processuali in caso di estinzione del reato per remissione di querela?
Secondo quanto stabilito dalla Corte e in base all’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, le spese processuali sono a carico del querelato, cioè dell’imputato che ha accettato la remissione.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 35082 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 35082 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 26/06/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a TRICHIANA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 30/01/2023 della CORTE APPELLO di VENEZIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Visti gli atti e la sentenza impugnata;
esaminato il ricorso proposto a mezzo del difensore da COGNOME NOME, ritenuto responsabile, nelle conformi sentenze di merito, del reato di furto aggravato dall’avere commesso il fatto su cosa esposta alla pubblica fede.
Visti i verbali di remissione della querela ed accettazione della ‘3tessa allegati al ricorso.
Considerato che la sentenza deve essere annullata senza rinvio, come da richiesta della difesa, in quanto il reato è estinto per remissione di querela.
Ritenuto che le spese del procedimento devono porsi a carico del querelato ex art. 340, comma 4, cod. proc. pen.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perchè il reato remissione di querela. Spese processuali a carico del querelato. ,è estinto per
Così deciso il 26 giugno 2024
Il Consigliere estensore
Il Pre ide te