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Remissione di querela: estinzione reato e annullamento

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per furto aggravato. La decisione si fonda sulla remissione di querela presentata dalla parte offesa e accettata dall’imputato, un atto che ha portato all’estinzione del reato. Di conseguenza, il procedimento è stato chiuso definitivamente, con l’addebito delle spese processuali al querelato.

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Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Quando la Volontà della Vittima Estingue il Reato

La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, capace di porre fine a un procedimento giudiziario anche dopo una condanna. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 35082/2024, offre un chiaro esempio di come questo atto, espressione della volontà della persona offesa, possa portare all’annullamento di una condanna per furto aggravato, estinguendo il reato. Questo caso dimostra l’importanza dell’accordo tra le parti nel definire l’esito di specifiche vicende penali.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione dall’imputato, precedentemente condannato nei primi due gradi di giudizio per il reato di furto aggravato. L’aggravante contestata era quella di aver commesso il fatto su un bene esposto alla pubblica fede. Nonostante le condanne conformi emesse dai giudici di merito, la difesa ha introdotto un elemento nuovo e decisivo nel giudizio di legittimità.

La Decisione della Cassazione basata sulla remissione di querela

L’elemento cardine che ha cambiato le sorti del processo è stata la presentazione dei verbali di remissione di querela e della relativa accettazione. La persona offesa dal reato ha formalmente ritirato la propria accusa e l’imputato ha accettato tale ritiro. Di fronte a questo scenario, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che prenderne atto e applicare le conseguenze previste dalla legge.

La Corte ha quindi annullato la sentenza di condanna impugnata senza disporre un nuovo giudizio (annullamento senza rinvio), dichiarando l’estinzione del reato. La decisione si fonda sul principio che, per determinati reati (detti procedibili a querela di parte), la volontà punitiva dello Stato è subordinata a quella della vittima.

le motivazioni

La motivazione della Suprema Corte è lineare e si basa su una semplice constatazione processuale. Visti gli atti, e in particolare i verbali di remissione e accettazione allegati al ricorso, i giudici hanno riconosciuto l’avvenuta estinzione del reato. L’annullamento della sentenza diventa un atto dovuto, in quanto il presupposto stesso della pretesa punitiva dello Stato è venuto meno. La Corte ha inoltre specificato che, conformemente all’articolo 340, comma 4, del codice di procedura penale, le spese del procedimento devono essere poste a carico del querelato, ovvero della persona che ha beneficiato dell’estinzione del reato a seguito dell’accettazione della remissione.

le conclusioni

Questa sentenza ribadisce la potenza deflattiva della remissione di querela. Dimostra che, anche in una fase avanzata del processo come il giudizio in Cassazione, la riconciliazione tra le parti può determinare la fine del procedimento penale. Per i professionisti del diritto e per i cittadini, ciò significa che la via della composizione del conflitto è sempre percorribile per i reati che lo consentono. La decisione chiarisce anche un aspetto pratico importante: l’estinzione del reato non cancella le spese processuali, che per legge ricadono sull’imputato che accetta la remissione, salvo diverso accordo tra le parti.

Qual è l’effetto della remissione di querela in un processo penale?
La remissione della querela, se accettata dal querelato, provoca l’estinzione del reato. Di conseguenza, il procedimento penale si conclude e qualsiasi eventuale sentenza di condanna viene annullata, come avvenuto nel caso di specie.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza ‘senza rinvio’?
La Corte ha annullato la sentenza senza rinvio perché non erano necessari ulteriori accertamenti di merito. Una volta verificata l’avvenuta remissione della querela e la sua accettazione, l’estinzione del reato è un effetto automatico previsto dalla legge, che impone la chiusura definitiva del caso.

Chi paga le spese processuali in caso di estinzione del reato per remissione di querela?
Secondo quanto stabilito dalla Corte e in base all’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, le spese processuali sono a carico del querelato, cioè dell’imputato che ha accettato la remissione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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