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Remissione di querela: estinzione reato e annullamento

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per lesioni colpose. La decisione si fonda sulla remissione di querela presentata dalla persona offesa e accettata dall’imputato durante il giudizio di legittimità. Questo atto ha determinato l’estinzione del reato, rendendo superflua ogni ulteriore valutazione. Le spese processuali, tuttavia, sono state poste a carico del querelato.

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Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Quando l’Accordo tra le Parti Annulla la Condanna

La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, capace di incidere profondamente sull’esito di un processo. Attraverso questo atto, la persona offesa manifesta la volontà di non voler più perseguire penalmente l’autore del reato. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 23101/2024) illustra in modo esemplare come la remissione, se accettata, possa portare all’estinzione del reato e all’annullamento di una condanna, anche quando il processo è giunto al suo ultimo grado di giudizio.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una condanna per il reato di lesioni personali colpose (previsto dall’art. 590 del codice penale), inflitta a un imputato dal Tribunale di primo grado e successivamente confermata in appello. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione, decideva di ricorrere per Cassazione tramite il suo difensore.

La svolta decisiva avviene proprio durante questa fase: la difesa deposita in giudizio la documentazione che attesta l’avvenuta remissione di querela da parte della persona offesa e la contestuale accettazione da parte del ricorrente. Questo nuovo elemento cambia radicalmente le carte in tavola.

La Decisione della Cassazione e l’impatto della remissione di querela

La Corte di Cassazione, preso atto della documentazione prodotta, ha agito di conseguenza. Il reato di lesioni colpose, infatti, è procedibile a querela di parte. Ciò significa che l’azione penale può essere iniziata e proseguita solo se la vittima lo richiede esplicitamente. La querela è dunque una condizione di procedibilità.

La remissione, che consiste nel ritiro di tale richiesta di punizione, e la sua accettazione da parte del querelato, fanno venir meno questa condizione. L’effetto giuridico è drastico: il reato si estingue. Di conseguenza, la Corte ha annullato la sentenza di condanna impugnata “senza rinvio”, poiché non vi era più alcun reato su cui giudicare.

La questione delle spese processuali

Un aspetto importante, spesso trascurato, riguarda la gestione delle spese processuali in caso di estinzione del reato per remissione. La Corte, applicando l’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, ha stabilito che le spese accumulate durante il procedimento debbano essere poste a carico del querelato, ovvero dell’imputato che ha accettato la remissione. Questa norma mira a bilanciare gli interessi, evitando che il costo del processo gravi sulla collettività o sulla parte offesa che ha deciso di ritirare la querela.

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni della Suprema Corte sono lineari e si basano su un principio cardine del diritto processuale penale. Una volta accertata formalmente la validità della remissione di querela e della sua accettazione, il giudice non può fare altro che dichiarare l’estinzione del reato. La Corte ha verificato che l’atto di remissione, relativo alla querela originariamente sporta in data 9 dicembre 2018, era stato debitamente accettato dall’imputato. Poiché il reato in questione è “pacificamente procedibile a querela di parte”, la sua estinzione è una conseguenza automatica e inevitabile. Per questo motivo, la sentenza di condanna, seppur emessa nei gradi di merito, perde ogni fondamento giuridico e deve essere annullata senza la necessità di un nuovo giudizio.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Remissione di Querela

Questa sentenza ribadisce la potenza deflattiva dell’istituto della remissione di querela. Essa dimostra come un accordo tra le parti possa chiudere definitivamente una vicenda giudiziaria, anche in una fase avanzata come il giudizio di Cassazione. Per gli imputati in reati procedibili a querela, la via della conciliazione con la persona offesa rappresenta una strategia processuale concreta per ottenere l’estinzione del reato. Al contempo, la decisione conferma che, nonostante l’esito favorevole, l’imputato che accetta la remissione dovrà farsi carico delle spese processuali, un dettaglio non secondario da considerare nella valutazione complessiva della strategia difensiva.

Cosa succede se la persona offesa ritira la querela durante il processo?
Se la persona offesa ritira la querela e l’imputato accetta, il reato si estingue. Di conseguenza, la sentenza di condanna, anche se già emessa nei gradi precedenti, viene annullata in modo definitivo.

In caso di remissione della querela, chi paga le spese processuali?
Secondo la sentenza, che applica l’articolo 340, comma 4, del codice di procedura penale, le spese processuali sono a carico del querelato, cioè dell’imputato che ha beneficiato dell’estinzione del reato.

La remissione di querela è possibile anche se il processo è arrivato in Cassazione?
Sì, la sentenza dimostra che la remissione di querela e la sua accettazione possono essere presentate e avere effetto anche durante il giudizio di Cassazione, portando all’annullamento della sentenza impugnata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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