Remissione di Querela: Quando il Reato si Estingue e il Processo si Ferma
La remissione di querela è un istituto giuridico fondamentale che può cambiare radicalmente le sorti di un processo penale. Con la sentenza n. 19869/2024, la Corte di Cassazione ribadisce le conseguenze dirette di tale atto: l’estinzione del reato e l’annullamento della sentenza di condanna. Analizziamo come un accordo tra le parti possa portare alla chiusura definitiva di un procedimento, anche in fase di ricorso.
I Fatti del Caso
La vicenda giudiziaria trae origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte di Appello di Napoli. Tuttavia, mentre il processo era in corso di trattazione davanti alla Suprema Corte, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo: il querelante ha formalmente ritirato la propria querela e l’imputato ha, altrettanto formalmente, accettato tale ritiro.
Questo evento ha interrotto l’iter processuale classico, spostando l’attenzione della Corte dalla valutazione dei motivi di ricorso alla verifica degli effetti prodotti dalla remissione e dalla sua accettazione.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Corte ha accolto l’istanza delle parti, dichiarando l’estinzione del reato. Di conseguenza, ha pronunciato l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata. Questo significa che la condanna precedente è stata definitivamente cancellata senza la necessità di un nuovo processo. La Corte ha inoltre stabilito che le spese del procedimento dovessero rimanere a carico dell’imputato.
Le Motivazioni: Gli Effetti della Remissione di Querela
La motivazione della sentenza è lineare e si fonda su principi chiari del diritto penale e processuale. La Corte ha rilevato che la remissione di querela e la sua contestuale accettazione costituiscono un’evenienza che estingue il reato, come previsto dall’articolo 152 del Codice Penale.
I giudici hanno verificato che entrambi gli atti, sia la remissione da parte del querelante che l’accettazione da parte dell’imputato (definito anche “querelato”), erano stati compiuti “ritualmente”, ovvero nel rispetto delle forme previste dalla legge. La presenza di questi elementi costitutivi ha reso la fattispecie estintiva completa e operativa.
L’estinzione del reato ha un effetto travolgente: fa venir meno il presupposto stesso dell’azione penale. Per questo motivo, la Corte non ha potuto fare altro che annullare la sentenza di condanna, in quanto non vi era più un reato da punire.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
La decisione chiarisce un punto fondamentale: la volontà delle parti, attraverso la remissione di querela accettata, prevale sulla prosecuzione del processo per i reati procedibili a querela. Questo istituto permette di risolvere i conflitti al di fuori delle aule di tribunale, anche quando un procedimento è già in fase avanzata.
Un’implicazione pratica importante riguarda le spese processuali. Nonostante l’annullamento della condanna, l’articolo 340, comma 4, del Codice di Procedura Penale, stabilisce che le spese restano a carico del querelato. Questa norma ha una sua logica: l’accettazione della remissione implica una sorta di composizione del conflitto, e la legge pone a carico di chi ha dato causa al procedimento l’onere delle spese. Pertanto, l’estinzione del reato non comporta automaticamente l’esenzione dal pagamento dei costi processuali.
Cosa succede se la querela viene ritirata durante il processo?
Se la remissione della querela viene effettuata dal querelante e accettata dall’imputato, il reato si estingue. Di conseguenza, il processo si conclude con l’annullamento della sentenza di condanna, come stabilito in questo caso dalla Corte di Cassazione.
Chi deve pagare le spese del processo in caso di remissione della querela?
La sentenza chiarisce che, ai sensi dell’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, le spese del procedimento restano a carico dell’imputato (querelato) che ha accettato la remissione.
Cosa significa ‘annullamento senza rinvio’?
Significa che la Corte di Cassazione ha annullato la decisione del giudice precedente in modo definitivo, senza la necessità che il caso venga riesaminato da un altro tribunale. Questo avviene quando, come in questa vicenda, non ci sono più i presupposti per continuare il processo, ad esempio perché il reato è estinto.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 19869 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 19869 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 06/03/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a NAPOLI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 24/05/2023 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME NOME,
Rilevato che nelle more della trattazione è sopravvenuta remissione di querela con contestuale accettazione;
considerato che tale evenienza conduce all’annullamento senza rinvio perché il reato si è estinto per remissione di querela, ai sensi dell’art. 152, cod.pen..
Va a tal proposito rilevato che la querela è stata ritualmente rimessa dal querelante; che la remissione è stata -altrettanto ritualmente- accettata. Sono dunque presenti tutti gli elementi costitutivi della fattispecie estintiva. Da ci consegue l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, perché il reato si è estinto per remissione della querela.
Le spese del procedimento restano a carico del querelato, ai sensi dell’art. 340, comma 4, cod.proc.pen..
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché il reato è estinto per remissione di querela. Condanna l’imputato al pagamento delle spese processuali.
Così deciso il 6 marzo 2024