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Remissione di querela: estinzione reato di furto

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per furto a seguito della remissione di querela da parte della persona offesa. La decisione si fonda sulle novità introdotte dalla Riforma Cartabia (d.lgs. 150/2022), che ha reso il delitto di furto procedibile a querela. La Corte ha stabilito che, in assenza di un rifiuto da parte dell’imputato, la remissione è efficace e determina l’estinzione del reato, portando all’annullamento senza rinvio della sentenza.

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Pubblicato il 8 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di querela e furto: la Cassazione annulla la condanna

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha ribadito l’importanza della remissione di querela come causa di estinzione del reato, specialmente alla luce delle modifiche introdotte dalla Riforma Cartabia. Il caso in esame riguarda un imputato condannato per furto che ha visto la sua sentenza annullata proprio grazie a questo istituto, dimostrando come le recenti novità legislative abbiano un impatto diretto e decisivo sull’esito dei procedimenti penali.

I fatti del processo

Un individuo veniva condannato in primo grado e in appello per il reato di furto, ai sensi dell’art. 624 del codice penale. La Corte d’Appello di Firenze aveva confermato la sentenza del Tribunale, condannando l’imputato a due mesi e venti giorni di reclusione e a una multa, pur escludendo un’aggravante e riconoscendo un’attenuante.

Contro questa decisione, la difesa ha proposto ricorso per cassazione basandosi su due motivi principali: l’errata qualificazione giuridica del fatto e, soprattutto, la mancanza della condizione di procedibilità a seguito dell’intervenuta remissione di querela.

L’impatto della Riforma Cartabia sulla procedibilità del furto

Il punto cruciale della vicenda risiede nelle modifiche apportate dal d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 (la cosiddetta Riforma Cartabia). Questa normativa ha cambiato il regime di procedibilità per il delitto di furto. L’art. 624 del codice penale, nel suo testo novellato, prevede che il furto, anche aggravato in determinate circostanze, sia procedibile a querela della persona offesa. Si procede d’ufficio solo in specifici casi, come quando la vittima è incapace o ricorrono alcune aggravanti particolari, condizioni che non si applicavano al caso di specie.

Nel corso del procedimento di Cassazione, la persona offesa aveva formalmente ritirato la propria querela presso una stazione dei Carabinieri, e una copia di tale atto era stata allegata al ricorso. Questo atto si è rivelato decisivo.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso fondato e assorbente sul primo motivo, ovvero quello relativo alla remissione di querela. I giudici hanno sottolineato che, a seguito della nuova disciplina, la querela è diventata una condizione necessaria per procedere. Poiché la persona offesa aveva manifestato la volontà di ritirare la propria istanza punitiva, il reato doveva considerarsi estinto.

Un aspetto fondamentale chiarito dalla Corte riguarda l’accettazione della remissione. Richiamando un precedente orientamento giurisprudenziale (Cass. n. 7072/2011), la Suprema Corte ha specificato che per l’efficacia della remissione non è indispensabile un’accettazione esplicita da parte del querelato. È sufficiente che quest’ultimo non manifesti un rifiuto, espresso o tacito. Nel caso in esame, non essendovi prova di un simile rifiuto, la remissione è stata considerata pienamente valida.

Di conseguenza, non emergendo dagli atti una prova evidente dell’innocenza dell’imputato, la Corte ha dovuto prendere atto dell’estinzione del reato.

Conclusioni

La sentenza è stata annullata senza rinvio perché il reato si è estinto per intervenuta remissione di querela. Questa pronuncia evidenzia le conseguenze pratiche della Riforma Cartabia, che ha esteso il regime di procedibilità a querela a numerosi reati contro il patrimonio, tra cui il furto. La decisione sottolinea che un atto compiuto dalla persona offesa, anche dopo una condanna nei gradi di merito, può determinare la fine del procedimento penale. Infine, la Corte ha disposto che le spese del procedimento relative alla remissione fossero a carico del querelato, come previsto dalla legge e dall’accordo tra le parti contenuto nell’atto di remissione stesso.

Qual è l’effetto della remissione di querela per il reato di furto dopo la Riforma Cartabia?
La remissione della querela determina l’estinzione del reato di furto, poiché il d.lgs. 150/2022 ha reso questo delitto procedibile a querela della persona offesa, salvo eccezioni specifiche non presenti nel caso di specie.

È necessaria l’accettazione dell’imputato perché la remissione di querela sia valida?
No, non è indispensabile un’accettazione esplicita. È sufficiente che da parte del querelato (l’imputato) non vi sia un rifiuto espresso o tacito alla remissione offerta dalla persona offesa.

Chi paga le spese del procedimento in caso di estinzione del reato per remissione di querela?
Le spese del procedimento vengono poste a carico del querelato, in applicazione dell’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, e in base a quanto eventualmente stabilito nell’atto stesso di remissione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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