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Remissione di querela: estinzione del reato di truffa

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per truffa a seguito della remissione di querela da parte della persona offesa. Nonostante il ricorso dei due imputati vertesse su vizi di motivazione, la Suprema Corte ha dichiarato l’estinzione del reato, poiché l’atto di remissione, accettato dagli imputati, è intervenuto prima della sentenza definitiva. La decisione sottolinea come la volontà della parte offesa possa essere decisiva per l’esito del processo nei reati procedibili a querela.

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Pubblicato il 24 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Come Annulla una Condanna per Truffa in Cassazione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 22130/2024) offre un chiaro esempio di come istituti procedurali, come la remissione di querela, possano avere un impatto risolutivo sull’esito di un processo penale, anche quando questo è giunto al suo ultimo grado di giudizio. In questo caso, una condanna per truffa è stata completamente annullata non per l’accoglimento dei motivi di ricorso, ma per un accordo raggiunto tra le parti.

I Fatti del Processo

Due fratelli erano stati condannati sia in primo grado dal Tribunale di Padova che in secondo grado dalla Corte d’Appello di Venezia per il reato di truffa, previsto dall’art. 640 del codice penale. Ritenendo ingiusta la condanna, avevano proposto ricorso per cassazione attraverso il loro difensore, lamentando principalmente vizi di motivazione riguardo alla loro responsabilità penale e alla mancata esclusione di una circostanza aggravante (la recidiva). Uno dei due, inoltre, contestava la mancata concessione delle attenuanti generiche in misura prevalente.

L’Impatto Decisivo della Remissione di Querela

Mentre il processo era pendente dinanzi alla Suprema Corte, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo. La persona offesa dal reato, ovvero la vittima della presunta truffa, ha formalmente ritirato la querela che aveva sporto. Successivamente, i due imputati hanno accettato tale remissione. Questo scambio di volontà tra le parti ha cambiato radicalmente le carte in tavola. Il reato di truffa, infatti, è procedibile a querela di parte. Ciò significa che, senza la volontà della vittima di perseguire penalmente i responsabili, lo Stato non può procedere d’ufficio.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, una volta presa visione della remissione di querela e della relativa accettazione, non è entrata nel merito dei motivi del ricorso. Il suo compito, in questa situazione, è stato quello di verificare l’effetto di questo nuovo evento sul processo.
La legge prevede che la remissione della querela, se interviene prima della condanna definitiva, estingue il reato. Di conseguenza, il presupposto stesso dell’azione penale è venuto meno.

I giudici hanno quindi verificato se sussistessero le condizioni per un proscioglimento pieno nel merito (ai sensi dell’art. 129, comma 2, del codice di procedura penale), ad esempio se dagli atti emergesse con evidenza che gli imputati non avevano commesso il fatto. Non riscontrando tali elementi, la Corte ha dovuto prendere atto dell’estinzione del reato. La pronuncia è stata quindi di annullamento senza rinvio della sentenza impugnata. Questo significa che la condanna è stata cancellata in via definitiva. Come conseguenza di questa particolare procedura, la Corte ha condannato gli imputati al pagamento delle spese processuali, come previsto dalla normativa in caso di estinzione del reato per remissione.

Conclusioni

Questa sentenza dimostra l’importanza strategica della remissione di querela nei reati per i quali è prevista. Anche a fronte di una doppia condanna nei gradi di merito, un accordo tra l’imputato e la persona offesa può portare all’estinzione del reato e all’annullamento della pena. È una soluzione che permette di definire la controversia al di fuori di un accertamento di colpevolezza, evidenziando come, per certe tipologie di illeciti, la volontà della vittima rimanga centrale fino alla conclusione definitiva del procedimento giudiziario.

Cosa succede a una condanna per truffa se la vittima ritira la querela?
Se la remissione di querela avviene prima che la sentenza diventi definitiva e viene accettata dall’imputato, il reato si estingue. Di conseguenza, la Corte annulla la sentenza di condanna, come avvenuto nel caso specifico.

Perché gli imputati hanno dovuto pagare le spese processuali se la condanna è stata annullata?
Secondo l’articolo 340 del codice di procedura penale, in caso di estinzione del reato per remissione di querela, le spese del procedimento sono a carico del querelato (l’imputato), salvo che le parti non abbiano pattuito diversamente.

La Corte di Cassazione ha stabilito se gli imputati fossero colpevoli o innocenti?
No. La Corte non ha esaminato i motivi del ricorso né ha valutato la colpevolezza degli imputati. Si è limitata a prendere atto della causa di estinzione del reato (la remissione della querela) e, non ravvisando elementi per un’assoluzione palese, ha annullato la sentenza per tale motivo procedurale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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