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Remissione di querela: estinzione del reato di diffamazione

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio una condanna per diffamazione aggravata a seguito della remissione di querela da parte delle persone offese. Il caso riguardava commenti offensivi pubblicati su Facebook, ma il raggiungimento di un accordo tra le parti ha portato all’estinzione del reato, evidenziando l’importanza di questo istituto processuale anche nelle fasi finali del giudizio.

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Pubblicato il 14 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di querela: la via d’uscita nel processo per diffamazione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. n. 32067/2024) offre un chiaro esempio di come la remissione di querela possa risolvere definitivamente un contenzioso penale, anche quando questo è giunto al suo ultimo grado di giudizio. Il caso in esame riguarda un’accusa di diffamazione aggravata, consumata attraverso commenti offensivi su un social network, che si è conclusa con l’estinzione del reato proprio grazie a questo istituto giuridico.

I fatti del processo: Dalle accuse di diffamazione sui social alla Cassazione

La vicenda trae origine dalla pubblicazione su Facebook di commenti ritenuti offensivi nei confronti di due fratelli, in concomitanza con l’apertura di un’attività commerciale da parte di uno di essi. Gli autori dei commenti erano ex soci di uno dei fratelli, con cui i rapporti si erano deteriorati a seguito della risoluzione di un contratto di affitto d’azienda per morosità.
Dopo una condanna per diffamazione aggravata sia in primo grado che in appello, gli imputati hanno presentato ricorso per Cassazione, sollevando diverse questioni giuridiche.

I motivi del ricorso e l’efficacia della remissione di querela

Gli imputati avevano basato il loro ricorso su sei motivi principali, tra cui la prescrizione del reato, la presunta erronea individuazione di una delle persone offese, la contestazione della loro responsabilità e la violazione di legge in merito al diritto di critica e alla mancata concessione di benefici di legge.
Tuttavia, l’esame di questi motivi è stato superato da un evento decisivo avvenuto durante il procedimento in Cassazione.

La remissione di querela come soluzione del conflitto

Prima della decisione della Corte, il difensore delle parti civili ha comunicato di aver raggiunto una “definizione bonaria delle questioni civilistiche”, ovvero un accordo transattivo. A seguito di ciò, è stato depositato un atto di remissione di querela, formalmente accettato dagli imputati. Questo atto ha cambiato radicalmente le sorti del processo.

Le motivazioni della Cassazione

La Corte Suprema ha preso atto della volontà delle parti. La diffamazione è un reato procedibile a querela di parte, il che significa che l’azione penale non può proseguire senza la volontà della persona offesa. La remissione di querela, accettata dalla controparte, costituisce una causa di estinzione del reato. Di conseguenza, la Corte non ha avuto bisogno di analizzare nel merito i motivi del ricorso, poiché il reato stesso non era più perseguibile. Ha quindi annullato la sentenza di condanna senza rinvio, dichiarando l’estinzione del reato. Ai sensi dell’articolo 340 del codice di procedura penale, in assenza di accordi diversi tra le parti, le spese del procedimento sono state poste a carico dei querelati (gli ex imputati).

Le conclusioni

Questa sentenza sottolinea la cruciale importanza della remissione di querela come strumento per la risoluzione dei conflitti, specialmente per i reati contro l’onore. Dimostra che la volontà delle parti può prevalere fino all’ultimo grado di giudizio, consentendo di porre fine a un procedimento penale attraverso un accordo privato. La decisione conferma che l’obiettivo del processo penale, in questi casi, può essere raggiunto anche attraverso la riconciliazione tra le parti, con conseguente estinzione della pretesa punitiva dello Stato.

Cosa succede al processo penale per diffamazione se la persona offesa ritira la querela?
Se la persona offesa ritira la querela (remissione) e l’imputato la accetta, il reato si estingue. Di conseguenza, il processo si conclude con una sentenza che annulla la condanna, come avvenuto in questo caso.

Chi paga le spese del procedimento in caso di remissione di querela?
In assenza di un diverso accordo tra le parti, la legge (art. 340, ultimo comma, cod. proc. pen.) stabilisce che le spese del procedimento sono a carico della persona querelata, ovvero colui contro cui era stata sporta la querela.

La remissione di querela può avvenire anche durante il giudizio in Cassazione?
Sì, la sentenza dimostra che la remissione di querela e la sua accettazione sono efficaci e possono determinare l’estinzione del reato anche se intervengono quando il processo è già pendente davanti alla Corte di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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