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Remissione di querela: estingue il reato in Cassazione

Un imputato, condannato per truffa in primo e secondo grado, propone ricorso in Cassazione. Durante il giudizio di legittimità, la persona offesa accetta la remissione di querela. La Corte di Cassazione, richiamando un principio consolidato, dichiara l’estinzione del reato. La sentenza stabilisce che la remissione di querela prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso, portando all’annullamento senza rinvio della sentenza di condanna.

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Pubblicato il 10 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela in Cassazione: Quando l’Accordo Prevale sull’Inammissibilità

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale del diritto processuale penale: la remissione di querela, intervenuta durante il giudizio di legittimità e ritualmente accettata dall’imputato, determina l’estinzione del reato e prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso. Questa decisione sottolinea la forza dell’accordo tra le parti nel porre fine a un procedimento penale, anche nelle sue fasi più avanzate. Analizziamo il caso per comprendere la portata di questa pronuncia.

I Fatti del Processo: Dalla Condanna per Truffa al Ricorso in Cassazione

La vicenda giudiziaria ha origine da una condanna per il reato di truffa, emessa dal Tribunale di Grosseto e successivamente confermata dalla Corte d’appello di Firenze. L’imputato era stato condannato alla pena di otto mesi di reclusione e 600 euro di multa. Non rassegnato alla decisione, l’uomo, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per cassazione, contestando la sentenza d’appello con diversi motivi.

La Svolta: La Remissione di Querela Durante il Giudizio di Legittimità

Mentre il ricorso era pendente dinanzi alla Suprema Corte, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo. La persona offesa dal reato di truffa ha formalmente dichiarato di rimettere la querela precedentemente sporta. Contestualmente, l’imputato ha dichiarato di accettare tale remissione. Questi atti sono stati formalizzati davanti a un agente di polizia giudiziaria e trasmessi alla Corte di Cassazione dalla difesa dell’imputato, con la richiesta di dichiarare l’estinzione del reato.

L’impatto della remissione di querela sul processo

Il reato di truffa semplice, previsto dall’art. 640 del codice penale, è punibile a querela della persona offesa. Ciò significa che l’azione penale può essere iniziata e proseguita solo se la vittima lo richiede esplicitamente. La remissione di querela è l’atto con cui la vittima ritira questa richiesta, di fatto rinunciando alla pretesa punitiva dello Stato. Quando l’imputato accetta la remissione, il reato si estingue.

Le Motivazioni della Corte: Perché la Remissione di Querela Domina il Processo

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna senza rinvio, dichiarando il reato estinto. La motivazione si fonda su un consolidato orientamento delle Sezioni Unite, che attribuisce un’importanza prevalente alla remissione di querela rispetto ad altre questioni processuali, inclusa l’eventuale inammissibilità dei motivi di ricorso.

I giudici hanno chiarito che, sebbene i motivi del ricorso fossero potenzialmente inammissibili, la remissione della querela, intervenuta prima della declaratoria di inammissibilità e dopo una tempestiva proposizione del ricorso, deve essere rilevata e dichiarata. Questo perché la remissione non è solo una causa sostanziale di estinzione del reato, ma paralizza la stessa perseguibilità dell’azione penale. In pratica, fa venir meno il presupposto stesso del processo.

La Corte ha specificato che questo principio si applica fino a quando la condanna non diventa irrevocabile. Poiché il ricorso per cassazione era stato presentato tempestivamente, la sentenza non era ancora definitiva, lasciando spazio all’efficacia della remissione. Di conseguenza, non essendo emersi elementi per un proscioglimento nel merito più favorevole all’imputato, la Corte non ha potuto fare altro che prendere atto della sopravvenuta causa di estinzione del reato.

Le Conclusioni: L’Estinzione del Reato e le Implicazioni Pratiche

La decisione finale è stata l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, con la formula “perché il reato è estinto per remissione di querela”. Questo significa che la condanna è stata cancellata definitivamente. Un’ultima, ma importante, precisazione riguarda le spese processuali. Poiché nell’atto di remissione non era stato stabilito diversamente, la Corte ha condannato l’imputato al pagamento delle spese del procedimento, in applicazione dell’articolo 340, comma 4, del codice di procedura penale. Questa sentenza ribadisce la centralità della volontà delle parti nei reati procedibili a querela e l’effetto risolutivo che un accordo può avere sul processo penale, anche nell’ultimo grado di giudizio.

Cosa succede se la vittima ritira la querela mentre è in corso un ricorso in Cassazione?
Se la remissione di querela interviene in pendenza del ricorso per cassazione e viene accettata dall’imputato, il reato si estingue. La Corte di Cassazione è tenuta a dichiarare l’estinzione e ad annullare la sentenza di condanna.

La remissione di querela ha effetto anche se il ricorso in Cassazione è inammissibile?
Sì. Secondo la sentenza, la remissione di querela ritualmente accettata prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso (ad eccezione della tardività della sua presentazione). Questo perché la remissione blocca la stessa procedibilità dell’azione penale.

Chi paga le spese processuali in caso di estinzione del reato per remissione di querela?
Salvo diverso accordo tra le parti contenuto nell’atto di remissione, le spese del procedimento vengono poste a carico dell’imputato (querelato), come previsto dall’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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