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Remissione di querela: come estingue il reato di furto

La Corte di Cassazione annulla una condanna per furto pluriaggravato. La decisione si basa sulla remissione di querela presentata dalla vittima dopo la sentenza d’appello, che, estesa a tutti gli imputati, ha causato l’estinzione del reato, anche in virtù delle recenti riforme legislative.

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Pubblicato il 11 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: la Cassazione Annulla la Condanna per Furto

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 31503 del 2024, offre un importante chiarimento sugli effetti della remissione di querela nel processo penale, specialmente alla luce delle innovazioni introdotte dalla Riforma Cartabia. Il caso riguarda tre imputati condannati per furto pluriaggravato, il cui reato è stato dichiarato estinto proprio grazie alla volontà della persona offesa di non voler più procedere penalmente, manifestata anche dopo la condanna in appello.

I Fatti di Causa: dal Furto alla Condanna in Appello

Tre individui venivano processati e condannati per un reato originariamente qualificato come furto in abitazione. La Corte d’Appello, in parziale riforma della sentenza di primo grado, riqualificava il fatto come furto pluriaggravato, escludendo alcune aggravanti ma confermando la responsabilità penale. La pena veniva rideterminata in sette mesi di reclusione e 180 euro di multa per ciascun imputato.

Nonostante la riduzione della pena, la condanna veniva sostanzialmente confermata, spingendo gli imputati a presentare ricorso per Cassazione.

La Svolta: la Remissione di Querela nel Giudizio di Cassazione

La vera svolta del processo non è avvenuta nelle aule di tribunale, ma al di fuori, con un atto successivo alla sentenza d’appello. La persona offesa, infatti, decideva di rimettere la querela, ovvero di ritirare la propria richiesta di punizione, nei confronti di due dei tre imputati. Questo atto, accettato dai diretti interessati, veniva formalizzato prima che la Cassazione si pronunciasse.

Gli imputati, nei loro ricorsi, hanno quindi chiesto alla Suprema Corte di dichiarare l’estinzione del reato. La difesa ha basato la sua richiesta su due pilastri: la remissione della querela e, in subordine, il decorso dei termini di prescrizione.

L’Effetto Estensivo della Remissione di Querela

Uno degli aspetti più interessanti della decisione riguarda l’imputato che non era stato destinatario diretto della remissione. La Corte ha applicato il principio sancito dall’art. 155, comma 2, del codice penale. Secondo questa norma, la remissione fatta a favore di uno solo tra i concorrenti nel reato si estende automaticamente a tutti gli altri, a meno che questi non la rifiutino espressamente.

Poiché il terzo imputato non ha manifestato alcuna volontà di ‘ricusare’ l’effetto favorevole della remissione, la Corte ha ritenuto che l’estinzione del reato dovesse applicarsi anche a lui.

Le Motivazioni della Decisione della Corte

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso e annullato la sentenza senza rinvio. La motivazione si fonda su una premessa fondamentale: le modifiche introdotte dal D.Lgs. n. 150 del 2022 (la cosiddetta Riforma Cartabia) hanno reso il delitto di furto aggravato, per cui si procedeva, un reato procedibile a querela di parte. Prima di questa riforma, per tale reato si procedeva d’ufficio.

Di conseguenza, la querela è diventata una condizione di procedibilità indispensabile. La sua remissione, intervenuta in qualsiasi fase del procedimento (anche dopo la condanna e prima che la sentenza diventi definitiva), produce un effetto estintivo immediato del reato. Constatata l’avvenuta e valida remissione, accettata dai querelati ed estesa al terzo imputato, alla Corte non è restato altro che prenderne atto e dichiarare l’estinzione del reato.

Infine, la Corte ha disposto che le spese processuali fossero poste a carico dei querelati, come previsto dalla legge in caso di remissione di querela.

Le Conclusioni: l’Importanza della Volontà della Vittima

Questa sentenza ribadisce la centralità della volontà della persona offesa in un numero crescente di reati, per effetto della Riforma Cartabia. La remissione di querela si conferma come un potente strumento deflattivo del contenzioso penale, capace di chiudere un processo anche in fase avanzata, ponendo fine alla pretesa punitiva dello Stato. La decisione evidenzia anche l’effetto ‘solidale’ della remissione tra i coimputati, che si estende a tutti coloro che non la rifiutano, garantendo una parità di trattamento e favorendo la risoluzione conciliativa delle controversie penali.

Cosa succede se la remissione di querela interviene dopo la sentenza di condanna?
Se la remissione di querela, accettata dall’imputato, interviene prima che la sentenza di condanna diventi definitiva (come in questo caso, durante il giudizio in Cassazione), essa causa l’estinzione del reato e la sentenza di condanna viene annullata.

La remissione di querela fatta a favore di un solo imputato vale anche per gli altri coimputati?
Sì. Secondo l’articolo 155, comma 2, del codice penale, la remissione a favore di uno dei concorrenti nel reato si estende a tutti gli altri, a meno che questi non dichiarino espressamente di rifiutarla (ricusazione).

In caso di estinzione del reato per remissione di querela, chi paga le spese del processo?
Come stabilito dalla Corte in questa sentenza, le spese processuali sono poste a carico dei querelati, cioè degli imputati che hanno beneficiato della remissione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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