Remissione di Querela: la Cassazione Annulla la Condanna per Furto
Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 31503 del 2024, offre un importante chiarimento sugli effetti della remissione di querela nel processo penale, specialmente alla luce delle innovazioni introdotte dalla Riforma Cartabia. Il caso riguarda tre imputati condannati per furto pluriaggravato, il cui reato è stato dichiarato estinto proprio grazie alla volontà della persona offesa di non voler più procedere penalmente, manifestata anche dopo la condanna in appello.
I Fatti di Causa: dal Furto alla Condanna in Appello
Tre individui venivano processati e condannati per un reato originariamente qualificato come furto in abitazione. La Corte d’Appello, in parziale riforma della sentenza di primo grado, riqualificava il fatto come furto pluriaggravato, escludendo alcune aggravanti ma confermando la responsabilità penale. La pena veniva rideterminata in sette mesi di reclusione e 180 euro di multa per ciascun imputato.
Nonostante la riduzione della pena, la condanna veniva sostanzialmente confermata, spingendo gli imputati a presentare ricorso per Cassazione.
La Svolta: la Remissione di Querela nel Giudizio di Cassazione
La vera svolta del processo non è avvenuta nelle aule di tribunale, ma al di fuori, con un atto successivo alla sentenza d’appello. La persona offesa, infatti, decideva di rimettere la querela, ovvero di ritirare la propria richiesta di punizione, nei confronti di due dei tre imputati. Questo atto, accettato dai diretti interessati, veniva formalizzato prima che la Cassazione si pronunciasse.
Gli imputati, nei loro ricorsi, hanno quindi chiesto alla Suprema Corte di dichiarare l’estinzione del reato. La difesa ha basato la sua richiesta su due pilastri: la remissione della querela e, in subordine, il decorso dei termini di prescrizione.
L’Effetto Estensivo della Remissione di Querela
Uno degli aspetti più interessanti della decisione riguarda l’imputato che non era stato destinatario diretto della remissione. La Corte ha applicato il principio sancito dall’art. 155, comma 2, del codice penale. Secondo questa norma, la remissione fatta a favore di uno solo tra i concorrenti nel reato si estende automaticamente a tutti gli altri, a meno che questi non la rifiutino espressamente.
Poiché il terzo imputato non ha manifestato alcuna volontà di ‘ricusare’ l’effetto favorevole della remissione, la Corte ha ritenuto che l’estinzione del reato dovesse applicarsi anche a lui.
Le Motivazioni della Decisione della Corte
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso e annullato la sentenza senza rinvio. La motivazione si fonda su una premessa fondamentale: le modifiche introdotte dal D.Lgs. n. 150 del 2022 (la cosiddetta Riforma Cartabia) hanno reso il delitto di furto aggravato, per cui si procedeva, un reato procedibile a querela di parte. Prima di questa riforma, per tale reato si procedeva d’ufficio.
Di conseguenza, la querela è diventata una condizione di procedibilità indispensabile. La sua remissione, intervenuta in qualsiasi fase del procedimento (anche dopo la condanna e prima che la sentenza diventi definitiva), produce un effetto estintivo immediato del reato. Constatata l’avvenuta e valida remissione, accettata dai querelati ed estesa al terzo imputato, alla Corte non è restato altro che prenderne atto e dichiarare l’estinzione del reato.
Infine, la Corte ha disposto che le spese processuali fossero poste a carico dei querelati, come previsto dalla legge in caso di remissione di querela.
Le Conclusioni: l’Importanza della Volontà della Vittima
Questa sentenza ribadisce la centralità della volontà della persona offesa in un numero crescente di reati, per effetto della Riforma Cartabia. La remissione di querela si conferma come un potente strumento deflattivo del contenzioso penale, capace di chiudere un processo anche in fase avanzata, ponendo fine alla pretesa punitiva dello Stato. La decisione evidenzia anche l’effetto ‘solidale’ della remissione tra i coimputati, che si estende a tutti coloro che non la rifiutano, garantendo una parità di trattamento e favorendo la risoluzione conciliativa delle controversie penali.
Cosa succede se la remissione di querela interviene dopo la sentenza di condanna?
Se la remissione di querela, accettata dall’imputato, interviene prima che la sentenza di condanna diventi definitiva (come in questo caso, durante il giudizio in Cassazione), essa causa l’estinzione del reato e la sentenza di condanna viene annullata.
La remissione di querela fatta a favore di un solo imputato vale anche per gli altri coimputati?
Sì. Secondo l’articolo 155, comma 2, del codice penale, la remissione a favore di uno dei concorrenti nel reato si estende a tutti gli altri, a meno che questi non dichiarino espressamente di rifiutarla (ricusazione).
In caso di estinzione del reato per remissione di querela, chi paga le spese del processo?
Come stabilito dalla Corte in questa sentenza, le spese processuali sono poste a carico dei querelati, cioè degli imputati che hanno beneficiato della remissione.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 31503 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 31503 Anno 2024
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 16/05/2024
SENTENZA
sui ricorsi proposti da: COGNOME NOME nato a CASAL DI PRINCIPE il DATA_NASCITA COGNOME NOME nato a MONDRAGONE il DATA_NASCITA
COGNOME NOME nato a CARBONIA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 18/04/2023 della CORTE APPELLO di FIRENZE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Rilevato che gli imputati COGNOME NOME, COGNOME NOME e COGNOME NOME ricorrono avverso la sentenza con cui la Corte di appello di Firenze, in parziale riforma della sentenza emessa in primo grado, escluse le aggravanti di cui agli artt. 625 n. 2 e 61 n. 7 cod. pen. e ritenute le già concesse attenuanti in regime di equivalenza con la residua aggravante, ha rideterminato la pena in mesi sette di reclusione ed euro 180,00 di multa ciascuno per il reato di furto pluriaggravato così riqualificata dal giudice di primo grado l’imputazione per furto in abitazione – e ha confermato nel resto;
avverso la predetta sentenza ricorrono autonomamente gli imputati chiedendo la declaratoria di estinzione del reato per essere in data 27.9.2023 intervenuta remissione della querela nei confronti di COGNOME e COGNOME, con relativa accettazione, e in subordine per il decorso del termine di prescrizione prima della sentenza di appello emessa il 18.4.2023;
considerato che il delitto per cui è processo è procedibile, dopo le innovazioni introdotte dal d.lgs. n. 150 del 2022, a querela di parte; rilevato che è intervenuta la remissione della querela da parte della persona offesa, COGNOME NOME, nei confronti di COGNOME e COGNOME, in data 27.9.2023, con relativa accettazione da parte dei predetti; atteso che ai sensi dell’art.155 comma 2 codice penale tale remissione deve ritenersi estesa anche al COGNOME in assenza di una ricusazione da parte dello stesso;
ritenuto che pertanto la sentenza impugnata deve essere annullata senza rinvio perché il reato è estinto per remissione di querela; considerato che le spese devono essere poste a carico dei querelati;
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché il reato è estinto per remissione di querela, pone le spese processuali a carico dei querelati. Così deciso, il 16 maggio 2024.