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Remissione di querela: come annulla la condanna

Un amministratore, inizialmente assolto per appropriazione indebita e poi condannato in appello, ha visto la sua condanna annullata dalla Corte di Cassazione. La decisione non si è basata sui motivi del ricorso, ma sulla sopravvenuta remissione di querela da parte della persona offesa, che ha estinto il reato.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela in Cassazione: Come Annulla una Condanna per Appropriazione Indebita

Una condanna penale può essere cancellata anche durante l’ultimo grado di giudizio? La risposta è sì, e uno strumento decisivo è la remissione di querela. Questo istituto giuridico permette alla persona offesa di ritirare la propria ‘accusa’, portando all’estinzione del reato. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 7993/2024) illustra perfettamente come questo meccanismo possa risolvere una vicenda giudiziaria complessa, anche a un passo dalla sentenza definitiva.

Il caso riguardava un amministratore di società, accusato di appropriazione indebita di un carrello elevatore ottenuto tramite leasing, che ha visto la sua condanna d’appello annullata proprio grazie a questo atto.

Il Caso: Dall’Assoluzione alla Condanna in Appello

La vicenda processuale ha avuto un percorso altalenante. In primo grado, il Giudice per le indagini preliminari aveva assolto l’amministratore dall’accusa di appropriazione indebita. Tuttavia, la Procura aveva impugnato la decisione e la Corte d’Appello aveva ribaltato completamente il verdetto, condannando l’imputato.

Questo tipo di ribaltamento, noto in gergo come overturning, richiede al giudice d’appello un onere di motivazione particolarmente rigoroso, detto ‘motivazione rafforzata’, per spiegare perché la valutazione del primo giudice fosse errata.

I Motivi del Ricorso e il Colpo di Scena della Remissione di Querela

Contro la condanna, la difesa ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando principalmente due vizi:

1. Violazioni procedurali: La mancata rinnovazione dell’istruttoria attraverso l’interrogatorio dell’imputato in appello.
2. Vizio di motivazione: L’assenza di quella ‘motivazione rafforzata’ necessaria per giustificare il passaggio da un’assoluzione a una condanna.

È interessante notare che anche il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione aveva concordato sulla fondatezza del secondo motivo, chiedendo l’annullamento della sentenza. Tuttavia, prima che la Corte potesse esaminare nel merito tali questioni, è intervenuto un fatto nuovo e risolutivo: la difesa ha depositato un atto di remissione di querela da parte della società finanziaria offesa, con la relativa accettazione da parte dell’imputato.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha preso atto della remissione e ha applicato il principio di diritto secondo cui, per i reati perseguibili a querela di parte (come l’appropriazione indebita), la remissione accettata dal querelato estingue il reato. Di conseguenza, il processo non può più proseguire. L’esistenza di una causa estintiva del reato prevale su qualsiasi altra valutazione, inclusi i motivi di ricorso presentati dalla difesa. La Corte ha quindi annullato la sentenza di condanna ‘senza rinvio’, ovvero in via definitiva, perché il reato stesso era venuto meno. L’unica statuizione residua è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, come spesso accade in questi casi.

Le Conclusioni

Questa sentenza dimostra la potenza della remissione di querela come strumento di risoluzione dei conflitti penali. Dimostra che la volontà delle parti può superare le complesse dinamiche processuali e portare all’estinzione del reato in qualsiasi stato e grado del procedimento, persino di fronte alla Suprema Corte. Per l’imputato, ciò ha significato l’annullamento di una condanna penale senza dover attendere l’esito incerto di un nuovo giudizio d’appello. Per gli operatori del diritto, è un promemoria dell’importanza di esplorare sempre le vie conciliative, poiché possono offrire una soluzione più rapida ed efficace rispetto al contenzioso.

Cosa succede se la parte offesa ritira la querela durante il processo in Cassazione?
La Corte di Cassazione prende atto della remissione e, se il reato è tra quelli che si estinguono per tale causa, annulla la sentenza impugnata senza bisogno di un nuovo processo, dichiarando l’estinzione del reato.

In questo caso, la Corte di Cassazione ha esaminato i motivi del ricorso?
No, la Corte non ha avuto bisogno di analizzare i motivi del ricorso (come la mancanza di interrogatorio o di motivazione rafforzata), perché l’intervenuta remissione di querela è una causa di estinzione del reato che prevale su ogni altra questione e risolve il caso in via definitiva.

Chi paga le spese processuali in caso di remissione di querela in Cassazione?
Nella sentenza in esame, la Corte di Cassazione, pur annullando la condanna per estinzione del reato, ha condannato l’imputato (ricorrente) al pagamento delle spese processuali, come previsto dalla dichiarazione di remissione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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