Remissione di Querela in Cassazione: Come Annulla una Condanna per Appropriazione Indebita
Una condanna penale può essere cancellata anche durante l’ultimo grado di giudizio? La risposta è sì, e uno strumento decisivo è la remissione di querela. Questo istituto giuridico permette alla persona offesa di ritirare la propria ‘accusa’, portando all’estinzione del reato. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 7993/2024) illustra perfettamente come questo meccanismo possa risolvere una vicenda giudiziaria complessa, anche a un passo dalla sentenza definitiva.
Il caso riguardava un amministratore di società, accusato di appropriazione indebita di un carrello elevatore ottenuto tramite leasing, che ha visto la sua condanna d’appello annullata proprio grazie a questo atto.
Il Caso: Dall’Assoluzione alla Condanna in Appello
La vicenda processuale ha avuto un percorso altalenante. In primo grado, il Giudice per le indagini preliminari aveva assolto l’amministratore dall’accusa di appropriazione indebita. Tuttavia, la Procura aveva impugnato la decisione e la Corte d’Appello aveva ribaltato completamente il verdetto, condannando l’imputato.
Questo tipo di ribaltamento, noto in gergo come overturning, richiede al giudice d’appello un onere di motivazione particolarmente rigoroso, detto ‘motivazione rafforzata’, per spiegare perché la valutazione del primo giudice fosse errata.
I Motivi del Ricorso e il Colpo di Scena della Remissione di Querela
Contro la condanna, la difesa ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando principalmente due vizi:
1. Violazioni procedurali: La mancata rinnovazione dell’istruttoria attraverso l’interrogatorio dell’imputato in appello.
2. Vizio di motivazione: L’assenza di quella ‘motivazione rafforzata’ necessaria per giustificare il passaggio da un’assoluzione a una condanna.
È interessante notare che anche il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione aveva concordato sulla fondatezza del secondo motivo, chiedendo l’annullamento della sentenza. Tuttavia, prima che la Corte potesse esaminare nel merito tali questioni, è intervenuto un fatto nuovo e risolutivo: la difesa ha depositato un atto di remissione di querela da parte della società finanziaria offesa, con la relativa accettazione da parte dell’imputato.
Le Motivazioni
La Corte di Cassazione ha preso atto della remissione e ha applicato il principio di diritto secondo cui, per i reati perseguibili a querela di parte (come l’appropriazione indebita), la remissione accettata dal querelato estingue il reato. Di conseguenza, il processo non può più proseguire. L’esistenza di una causa estintiva del reato prevale su qualsiasi altra valutazione, inclusi i motivi di ricorso presentati dalla difesa. La Corte ha quindi annullato la sentenza di condanna ‘senza rinvio’, ovvero in via definitiva, perché il reato stesso era venuto meno. L’unica statuizione residua è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, come spesso accade in questi casi.
Le Conclusioni
Questa sentenza dimostra la potenza della remissione di querela come strumento di risoluzione dei conflitti penali. Dimostra che la volontà delle parti può superare le complesse dinamiche processuali e portare all’estinzione del reato in qualsiasi stato e grado del procedimento, persino di fronte alla Suprema Corte. Per l’imputato, ciò ha significato l’annullamento di una condanna penale senza dover attendere l’esito incerto di un nuovo giudizio d’appello. Per gli operatori del diritto, è un promemoria dell’importanza di esplorare sempre le vie conciliative, poiché possono offrire una soluzione più rapida ed efficace rispetto al contenzioso.
Cosa succede se la parte offesa ritira la querela durante il processo in Cassazione?
La Corte di Cassazione prende atto della remissione e, se il reato è tra quelli che si estinguono per tale causa, annulla la sentenza impugnata senza bisogno di un nuovo processo, dichiarando l’estinzione del reato.
In questo caso, la Corte di Cassazione ha esaminato i motivi del ricorso?
No, la Corte non ha avuto bisogno di analizzare i motivi del ricorso (come la mancanza di interrogatorio o di motivazione rafforzata), perché l’intervenuta remissione di querela è una causa di estinzione del reato che prevale su ogni altra questione e risolve il caso in via definitiva.
Chi paga le spese processuali in caso di remissione di querela in Cassazione?
Nella sentenza in esame, la Corte di Cassazione, pur annullando la condanna per estinzione del reato, ha condannato l’imputato (ricorrente) al pagamento delle spese processuali, come previsto dalla dichiarazione di remissione.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 7993 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 2 Num. 7993 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 08/02/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a CALTAGIRONE il DATA_NASCITA avverso la sentenza del 19/05/2023 della CORTE APPELLO di TORINO visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME; lette le conclusioni del AVV_NOTAIO AVV_NOTAIO NOME COGNOME che ha chiesto l’annullamento della sentenza con rinvio alla Corte d’appello per nuovo giudizio ricorso trattato con contraddittorio scritto ex art. 23 comma 8 d. Igs. 137/2020
RITENUTO IN FATTO
Con l’impugnato provvedimento la Corte d’appello di Torino ha condannato l’imputato alla pena di giustizia per il reato di appropriazione indebita di un carrello elevatore di cui av detenzione in quanto amministratore della società che lo aveva acquisito a mezzo leasing da una società finanziaria. In primo grado il Giudice per le indagini preliminari di Torino assolto l’imputato dal reato ascrittogli.
Presentando ricorso per cassazione, la difesa dell’imputato deduce (1) violazione di legge art.606 lett. c) c.p.p. in relazione all’art. 603 bis c.p.p. e art.6 CEDU- per il interrogatorio dell’imputato nonché (2) vizi di motivazione -art.606 lett. e) c.p.p.mancanza di una ‘motivazione rafforzata’ necessaria ogniqualvolta la decisione dell’appello risolva in un overturning di quella di primo grado.
Con memoria inviata per PEC il difensore dell’imputato AVV_NOTAIO produceva atto di remissione di querela con accettazione e chiedeva la pronuncia di sentenza di non dovers procedere per intervenuta remissione di querela nei confronti degli imputati ed accettazione parte del COGNOMECOGNOME in subordine, insiste per l’accoglimento del ricorso, condividendo conclusioni del AVV_NOTAIO che, con lo stesso mezzo, aveva
chiesto l’annullamento con rinvio della sentenza alla Corte d’appello per nuovo giudizio, pe fondatezza del secondo motivo di ricorso.
CONSIDERATO IN DIRITTO
La difesa dell’imputato ha fatto pervenire atto di remissione di querela ad opera della p civile costituita. Nella dichiarazione si indica che le spese processuali vanno poste a caric querelato.
La Corte, preso atto di un tanto, annulla senza rinvio la impugnata sentenza perché il reat estinto per remissione di querela, condannando il ricorrente al pagamento delle spes processuali.
P.Q.M.
annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché il reato è estinto per remissione di quere Condanna l’imputato al pagamento delle spese processuali.
Così deciso in Roma, 8 febbraio 2024 Il Consi liere relat re GLYPH
Il Presidente