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Remissione di querela: chi paga le spese del processo?

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di appello, dichiarando l’estinzione del reato per remissione di querela. La Corte ha stabilito che, in assenza di un accordo contrario tra le parti, le spese del procedimento devono essere pagate dall’imputato, come previsto dal codice di procedura penale.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela e Spese Processuali: La Cassazione Fa Chiarezza

La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, consentendo alla persona offesa di ritirare l’atto di accusa e porre fine al procedimento per determinati reati. Ma una volta che il reato è dichiarato estinto, su chi ricade l’onere delle spese processuali? Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 14859/2025, fornisce una risposta chiara e riafferma un principio cardine della procedura penale.

Il Caso in Esame

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un’imputata avverso una sentenza della Corte d’Appello di Trento. Nel corso del giudizio, era intervenuta la remissione della querela da parte della persona offesa, atto che era stato regolarmente accettato dall’imputata. Questo accordo tra le parti ha portato all’estinzione del reato, come previsto dall’articolo 152 del codice penale. Tuttavia, rimaneva da risolvere la questione relativa al pagamento delle spese sostenute per il procedimento giudiziario.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con una decisione concisa ma inequivocabile, ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata. Il motivo è semplice e diretto: il reato si è estinto a seguito della remissione di querela. Di conseguenza, il processo non può più proseguire. La parte più significativa della decisione, però, riguarda la statuizione sulle spese. I giudici hanno condannato l’imputata al pagamento delle spese processuali, applicando una regola specifica prevista dal codice di procedura penale.

Le Motivazioni: La Regola Generale sulla Remissione di Querela

La Corte di Cassazione ha basato la propria decisione sull’articolo 340, comma 4, del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce una regola generale molto chiara: in caso di remissione, le spese del procedimento sono a carico del querelato (l’imputato), a meno che le parti non abbiano raggiunto un diverso accordo. Nel caso specifico analizzato dalla Corte, non risultava alcun patto contrario tra chi ha rimesso la querela e chi l’ha accettata. Pertanto, in assenza di un’esplicita volontà diversa, scatta automaticamente la previsione di legge. La ratio della norma è quella di attribuire i costi del processo, divenuto inutile a causa dell’accordo tra le parti, a colui che ha dato origine al procedimento con la sua condotta.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La sentenza ribadisce un principio di fondamentale importanza pratica per avvocati e cittadini. Quando si giunge a un accordo per la remissione di querela, è essenziale che le parti definiscano esplicitamente anche il destino delle spese processuali. Se si desidera che le spese siano divise o che siano a carico di chi ha sporto la querela, è necessario metterlo per iscritto nell’atto di remissione o in un accordo separato. In mancanza di un’intesa specifica, la legge non lascia spazio a interpretazioni: i costi del processo graveranno interamente sull’imputato. Questa pronuncia serve da monito sulla necessità di curare ogni dettaglio negli accordi transattivi che portano all’estinzione del reato, per evitare conseguenze economiche inaspettate.

Cosa succede al processo penale se la persona offesa ritira la querela?
Se la remissione della querela viene accettata dalla persona querelata, il reato si estingue, come previsto dall’art. 152 del codice penale, e il procedimento penale si conclude con una sentenza di non doversi procedere.

In caso di remissione di querela, chi è tenuto a pagare le spese del processo?
Secondo la sentenza, e in base all’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, le spese del procedimento restano a carico della persona querelata (l’imputata), a meno che non sia stato stipulato un accordo diverso.

Le parti possono accordarsi diversamente sulla ripartizione delle spese processuali?
Sì, la legge lo consente. La parte che rimette la querela e la parte che accetta la remissione possono stabilire un accordo specifico per ripartire le spese in modo diverso o per porle a carico del querelante. Se tale accordo non viene esplicitato, si applica la regola generale che le addebita al querelato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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