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Remissione di querela: annullata la condanna

La Corte di Cassazione annulla una condanna per lesioni personali a seguito della remissione di querela da parte della persona offesa, accettata dall’imputato. La Corte chiarisce che l’estinzione del reato prevale su altre questioni processuali, comportando l’annullamento della sentenza e delle statuizioni civili, con spese a carico del querelato.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela in Cassazione: Quando l’Accordo Estingue il Reato

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale del diritto processuale penale: la remissione di querela, se intervenuta e accettata durante il giudizio di legittimità, porta all’estinzione del reato e all’annullamento della condanna. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere come la volontà delle parti possa influenzare in modo decisivo l’esito di un processo penale, anche nelle sue fasi finali.

I fatti del caso

La vicenda trae origine da una condanna per il reato di lesioni personali (art. 582 c.p.) emessa dal Tribunale di Ravenna. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione, aveva proposto ricorso per Cassazione. Tuttavia, mentre il ricorso era pendente, si è verificato un evento cruciale: la persona offesa ha deciso di rimettere la querela e, pochi giorni dopo, l’imputato ha formalmente accettato tale remissione.

La remissione di querela e l’estinzione del reato

L’istituto della remissione di querela permette alla vittima di un reato procedibile, appunto, a querela di parte di ‘perdonare’ l’autore del fatto, manifestando la volontà di non proseguire con l’azione penale. Affinché produca i suoi effetti, è necessario che il querelato accetti la remissione. In questo caso, l’accordo tra le parti è intervenuto in una fase molto avanzata del procedimento, ovvero dopo la condanna e durante l’esame del ricorso da parte della Corte di Cassazione. La Corte ha stabilito che tale accordo è pienamente valido e determina l’estinzione del reato, un esito che prevale su ogni altra potenziale causa di inammissibilità o infondatezza del ricorso, a patto che quest’ultimo sia stato presentato nei termini di legge.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, nel motivare la sua decisione, ha richiamato un consolidato orientamento giurisprudenziale, incluse le Sezioni Unite. I giudici hanno chiarito che, una volta accertata l’estinzione del reato per remissione di querela, non vi sono margini per una diversa pronuncia, a meno che non emergano palesi prove di innocenza dell’imputato che imporrebbero un proscioglimento nel merito ai sensi dell’art. 129, comma 2, c.p.p. Non essendo questo il caso, la Corte ha proceduto a dichiarare l’estinzione del reato. Un’ulteriore e importante conseguenza di questa decisione è l’annullamento delle statuizioni civili. L’estinzione del reato, infatti, ‘travolge’ anche le disposizioni della sentenza di condanna che riguardavano il risarcimento del danno a favore della persona offesa. Infine, la Corte ha stabilito che le spese processuali debbano essere poste a carico del querelato, come previsto dalla legge in caso di accettazione della remissione.

Le conclusioni: implicazioni pratiche

La sentenza analizzata conferma la centralità della volontà delle parti nei reati procedibili a querela. Dimostra che la via della conciliazione è percorribile fino all’ultimo grado di giudizio, con effetti risolutivi sull’intero procedimento. Per l’imputato, l’accettazione della remissione porta all’annullamento di una condanna penale, un risultato di enorme importanza. Per la persona offesa, la remissione può rappresentare il raggiungimento di una forma di riparazione o pacificazione al di fuori delle aule di tribunale. La decisione chiarisce inoltre che l’estinzione del reato cancella anche gli obblighi risarcitori stabiliti in sede penale, e che i costi del procedimento, in questa specifica ipotesi, ricadono sull’imputato che ha beneficiato dell’estinzione del reato.

Cosa succede se la vittima ritira la querela mentre è in corso un ricorso in Cassazione?
Se la remissione di querela viene accettata dall’imputato, il reato si estingue. La Corte di Cassazione deve dichiarare l’estinzione e annullare la sentenza di condanna, a condizione che il ricorso iniziale fosse stato presentato tempestivamente.

La remissione di querela cancella anche la richiesta di risarcimento danni stabilita in sede penale?
Sì. Secondo la sentenza, l’estinzione del reato per remissione di querela travolge e annulla anche le statuizioni civili, ovvero le decisioni relative al risarcimento del danno che erano state stabilite nella sentenza di condanna.

Chi paga le spese del processo in caso di remissione di querela accettata dall’imputato?
In base a quanto stabilito dalla Corte e previsto dall’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, le spese del procedimento sono poste a carico del querelato, cioè dell’imputato che ha accettato la remissione della querela.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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