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Remissione di querela: annullata condanna per truffa

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per truffa aggravata da recidiva qualificata. La decisione si basa sulla remissione di querela intervenuta durante il processo, resa possibile da una modifica legislativa (D.lgs. 150/2022) che ha cambiato il regime di procedibilità per tale reato. La Corte ha applicato la legge più favorevole all’imputato, dichiarando l’estinzione del reato nonostante la condanna nei precedenti gradi di giudizio.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Come la Riforma Cartabia Annulla una Condanna per Truffa

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale nel diritto penale, evidenziando come una modifica legislativa possa cambiare le sorti di un processo. Il caso riguarda l’annullamento di una condanna per truffa aggravata grazie a una remissione di querela, resa efficace dalla cosiddetta Riforma Cartabia. Questa decisione sottolinea l’importanza del cambiamento del regime di procedibilità e l’applicazione della legge più favorevole all’imputato.

I Fatti del Caso

Un individuo era stato condannato in primo grado dal Tribunale e successivamente dalla Corte d’Appello per il reato di truffa, aggravato dalla recidiva qualificata. La condanna sembrava ormai definita, ma la difesa ha proposto ricorso per Cassazione basandosi su un elemento nuovo e decisivo: la remissione di querela da parte della persona offesa e la relativa accettazione da parte dell’imputato. L’argomento difensivo si fondava sul fatto che, nonostante la recidiva, il reato fosse ormai procedibile a querela a seguito delle modifiche introdotte dal D.Lgs. 150/2022.

La Decisione della Corte sulla remissione di querela

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. I giudici hanno chiarito che il D.Lgs. 150/2022 (Riforma Cartabia) ha profondamente modificato il regime di procedibilità per il reato di truffa. Originariamente, la truffa aggravata dalla recidiva qualificata era procedibile d’ufficio. Tuttavia, la riforma ha stabilito che la procedibilità a querela è esclusa solo per le ipotesi di truffa aggravate da circostanze a effetto speciale diverse dalla recidiva.

Di conseguenza, la truffa aggravata specificamente dalla recidiva è rientrata nel novero dei reati procedibili a querela. Poiché nel corso del giudizio di Cassazione sono state depositate la remissione di querela della vittima e l’accettazione dell’imputato, la Corte ha dovuto prenderne atto e dichiarare l’estinzione del reato.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha basato la sua decisione su due principi cardine del nostro ordinamento giuridico.

In primo luogo, il principio della retroattività della legge penale più favorevole (art. 2 c.p.). La nuova disciplina introdotta dal D.Lgs. 150/2022, essendo più vantaggiosa per l’imputato, deve essere applicata anche ai processi in corso, anche se relativi a fatti commessi prima della sua entrata in vigore.

In secondo luogo, la Suprema Corte ha richiamato la sua giurisprudenza consolidata (Sezioni Unite, sent. n. 24246/2004 e n. 40150/2018), secondo cui la remissione di querela, intervenuta in pendenza del ricorso per Cassazione e ritualmente accettata, determina l’estinzione del reato. Tale causa estintiva prevale su eventuali altre cause di inammissibilità del ricorso (salvo il caso di tardività) e deve essere dichiarata dal giudice di legittimità. Questo perché la remissione non si limita a estinguere il diritto punitivo dello Stato, ma paralizza la stessa perseguibilità del reato, fino al momento della condanna irrevocabile.

Conclusioni

Questa sentenza offre un’importante lezione sulle dinamiche del processo penale e sull’impatto delle riforme legislative. Dimostra che una causa di estinzione del reato come la remissione di querela può intervenire con successo anche nella fase finale del giudizio di legittimità, a condizione che il ricorso sia stato tempestivamente proposto. La pronuncia conferma la portata innovativa della Riforma Cartabia nel ridefinire i confini della procedibilità per molti reati, orientando il sistema verso soluzioni deflattive e conciliative, anche in presenza di circostanze aggravanti come la recidiva.

A seguito della Riforma Cartabia, il reato di truffa aggravata da recidiva è sempre procedibile d’ufficio?
No. La sentenza chiarisce che il D.Lgs. 150/2022 ha modificato il regime di procedibilità, rendendo la truffa aggravata dalla recidiva qualificata procedibile a querela di parte, a differenza di altre aggravanti a effetto speciale.

La remissione di querela può estinguere il reato anche se interviene durante il ricorso in Cassazione?
Sì. La Corte di Cassazione, richiamando precedenti delle Sezioni Unite, ha confermato che la remissione di querela, se intervenuta e accettata prima della condanna definitiva, determina l’estinzione del reato e deve essere dichiarata, a patto che il ricorso sia stato presentato tempestivamente.

Una nuova legge più favorevole all’imputato si applica anche ai processi già in corso?
Sì. La sentenza applica il principio sancito dall’art. 2 del Codice Penale, secondo cui la legge successiva più favorevole al reo si applica retroattivamente, anche ai fatti commessi prima della sua entrata in vigore e ai processi non ancora conclusi con sentenza irrevocabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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