Remissione di querela in Cassazione: estinzione del reato e condanna alle spese
Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 36231 del 2024, offre un chiaro esempio di come la remissione di querela possa radicalmente cambiare le sorti di un processo penale, anche quando questo è giunto alla sua fase finale. La decisione sottolinea un principio fondamentale: l’estinzione del reato travolge la condanna, ma non necessariamente esonera l’imputato da ogni onere economico.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha inizio con un ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un imputato, a seguito di una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Brescia. Il reato per cui si procedeva era uno di quelli definiti ‘perseguibili a querela di parte’, ovvero reati per i quali l’azione penale può essere avviata solo su iniziativa della persona offesa.
La svolta avviene dopo la presentazione del ricorso. In questa fase avanzata del giudizio, le parti coinvolte raggiungono un accordo: la persona offesa deposita una dichiarazione di remissione di querela, e l’imputato, a sua volta, deposita la relativa dichiarazione di accettazione. Questo atto congiunto segnala la volontà di porre fine alla controversia penale.
La Decisione della Cassazione e gli effetti della remissione di querela
La Corte di Cassazione, preso atto dei documenti depositati, ha agito di conseguenza. Ha dichiarato che, a causa della remissione e della successiva accettazione, il reato per cui l’imputato era stato condannato si era estinto.
L’effetto giuridico di tale estinzione è stato l’annullamento senza rinvio della sentenza di condanna impugnata. Questo significa che la decisione della Corte d’Appello è stata cancellata in via definitiva, senza la necessità di celebrare un nuovo processo. Tuttavia, la Corte ha specificato un ulteriore e importante dettaglio: l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali.
Le Motivazioni della Sentenza
La motivazione della Corte è lineare e si fonda su principi consolidati del diritto processuale penale. La remissione della querela è un atto che fa venir meno la condizione di procedibilità dell’azione penale. Quando questo avviene, il giudice non può fare altro che prenderne atto e dichiarare l’estinzione del reato.
Questa causa estintiva opera in qualsiasi stato e grado del procedimento, anche, come nel caso di specie, durante il giudizio di legittimità davanti alla Cassazione. L’annullamento della sentenza è quindi una conseguenza inevitabile, poiché non esiste più un reato su cui possa fondarsi una condanna.
Per quanto riguarda la condanna alle spese, la decisione si spiega con il fatto che l’estinzione del reato non deriva da un’assoluzione nel merito, ma da un atto di volontà delle parti che interviene a processo avviato. L’imputato, accettando la remissione, beneficia dell’estinzione del reato ed evita una possibile condanna definitiva, ma il sistema giuridico prevede che si faccia carico dei costi generati fino a quel momento dal procedimento che lo riguardava.
Conclusioni: Conseguenze Pratiche della Decisione
La sentenza in esame ribadisce un concetto cruciale: la remissione della querela è uno strumento efficace per chiudere un procedimento penale, ma comporta delle conseguenze precise. Per la persona offesa, significa rinunciare alla pretesa punitiva. Per l’imputato, significa l’estinzione del reato e l’annullamento della condanna, ma con l’obbligo di sostenere le spese processuali.
Questa pronuncia serve da monito: la risoluzione extragiudiziale di una controversia penale, tramite la remissione, è sempre possibile, ma le parti devono essere consapevoli di tutti gli effetti giuridici che ne derivano, inclusi quelli di natura economica.
Cosa succede se la querela viene ritirata quando il processo è già in Cassazione?
La remissione della querela, se accettata dall’imputato, è efficace anche in questa fase avanzata. Essa provoca l’estinzione del reato e, di conseguenza, la Corte di Cassazione deve annullare la sentenza di condanna precedente.
Se il reato si estingue per remissione di querela, chi paga le spese del processo?
Secondo la decisione della Corte, l’imputato che ha accettato la remissione e che beneficia dell’annullamento della condanna viene condannato al pagamento delle spese processuali sostenute fino a quel momento.
Cosa significa ‘annullamento senza rinvio’ in questo specifico caso?
Significa che la sentenza di condanna è stata cancellata in modo definitivo e il caso è chiuso. Non ci sarà un nuovo processo d’appello perché il presupposto stesso dell’azione penale, ovvero la querela, è venuto meno e il reato è stato dichiarato estinto.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 36231 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 36231 Anno 2024
Presidente: COGNOME COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 02/07/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a NAPOLI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 25/10/2023 della CORTE APPELLO di BRESCIA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME, considerato che si procede per un reato perseguibile a querela e che, dopo la presentazione del ricorso per cassazione, sono stati depositati la dichiarazio remissione di querela e la relativa dichiarazione di accettazione.
Rilevato che, pertanto, il reato è estinto per remissione di querela e c dunque la sentenza impugnata deve essere annullata senza rinvio. L’imputato deve essere condannato al pagamento delle spese processuali.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perche’ il reato è estinto p remissione di querela. Condanna l’imputato al pagamento delle spese processuali. Così deciso in Roma, 2 Luglio 2024
Il Consigliere Estensore
It Presidente