LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Remissione di querela: annullamento senza rinvio

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio una sentenza di condanna della Corte d’Appello di Firenze. La decisione è stata presa a seguito della presentazione di una remissione di querela, ritualmente accettata dall’imputato. La Corte ha stabilito che, essendo presenti tutti gli elementi della fattispecie estintiva, il reato è estinto e, di conseguenza, la sentenza deve essere annullata. Le spese processuali sono state poste a carico dell’imputato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 16 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Come Annulla la Condanna e Estingue il Reato

La remissione di querela rappresenta uno strumento fondamentale nel nostro ordinamento per la risoluzione dei conflitti, consentendo di estinguere un reato procedibile, appunto, a querela. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 19845/2024) illustra in modo esemplare l’efficacia di questo istituto, anche quando interviene in una fase avanzata del processo, come il giudizio di legittimità. Vediamo come l’accordo tra le parti ha portato all’annullamento definitivo di una condanna emessa dalla Corte d’Appello.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine dal ricorso presentato alla Corte di Cassazione da un imputato, condannato in secondo grado dalla Corte d’Appello di Firenze. L’oggetto del contendere riguardava un reato per il quale la legge prevede la procedibilità a querela di parte. Durante il giudizio dinanzi alla Suprema Corte, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo: il querelante ha formalmente manifestato la volontà di ritirare la propria querela. A questa manifestazione di volontà ha fatto seguito la rituale accettazione da parte dell’imputato ricorrente. Di fronte a questo accordo, il ricorrente ha chiesto alla Corte di dichiarare l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.

La Decisione della Corte sulla remissione di querela

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha accolto la richiesta dell’imputato. I giudici hanno preso atto della documentazione prodotta, che attestava l’avvenuta remissione della querela e la sua contestuale accettazione. La Corte ha verificato che entrambe le dichiarazioni, sia quella del querelante che quella del querelato, fossero state espresse secondo le formalità previste dalla legge.

Di conseguenza, la Corte ha stabilito che la sentenza impugnata dovesse essere annullata senza rinvio. La ragione è perentoria: il reato si è estinto. Inoltre, conformemente alla normativa, ha condannato l’imputato al pagamento delle spese processuali, come previsto in caso di estinzione del reato per questa specifica causa.

Le Motivazioni della Sentenza

La motivazione della Corte è lineare e si fonda sull’applicazione diretta dell’articolo 152 del codice penale. Questo articolo disciplina l’estinzione del reato proprio a seguito della remissione della querela. I giudici hanno sottolineato che, nel caso di specie, erano presenti tutti gli ‘elementi costitutivi della fattispecie estintiva’. In altre parole, la remissione è stata validamente presentata da chi ne aveva titolo (il querelante) e l’accettazione è stata formalizzata dalla controparte (il querelato).

La presenza di questi due atti formali e concordi rende operativa la causa di estinzione del reato. L’effetto giuridico è automatico e inevitabile: se il reato è estinto, non può più sussistere una condanna per quel reato. Pertanto, l’unica decisione possibile per la Corte di Cassazione era quella di annullare la sentenza di condanna. L’annullamento è ‘senza rinvio’ perché non vi è più nulla da giudicare nel merito; il procedimento si chiude definitivamente. Per quanto riguarda le spese, la Corte ha applicato l’articolo 340, comma 4, del codice di procedura penale, che pone espressamente a carico del querelato le spese del procedimento in caso di remissione.

Conclusioni

Questa sentenza ribadisce un principio cruciale: la volontà delle parti, attraverso l’istituto della remissione di querela, ha il potere di neutralizzare gli effetti di un procedimento penale e persino di una sentenza di condanna non ancora definitiva. Dimostra che la risoluzione consensuale di una controversia penale è possibile e incoraggiata dall’ordinamento fino all’ultimo grado di giudizio. Per gli imputati in reati procedibili a querela, questa decisione conferma l’importanza di ricercare un accordo con la persona offesa, poiché può rappresentare la via più rapida ed efficace per ottenere la chiusura definitiva del caso, anche dopo una condanna nei gradi di merito.

Cosa succede a una sentenza di condanna se interviene una remissione di querela accettata?
La sentenza viene annullata senza rinvio perché il reato si considera estinto. La Corte di Cassazione, verificata la ritualità della remissione e dell’accettazione, deve dichiarare l’estinzione del reato e, di conseguenza, cancellare la condanna.

Chi paga le spese processuali in caso di estinzione del reato per remissione di querela?
Secondo la sentenza, che applica l’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, le spese del procedimento restano a carico del querelato (l’imputato), che viene condannato al loro pagamento anche se il reato è estinto.

La remissione di querela è valida anche se avviene dopo una sentenza di condanna in appello?
Sì, la sentenza conferma che la remissione di querela è pienamente efficace anche se interviene durante il giudizio di Cassazione. Se formalmente valida e accettata, essa produce l’effetto di estinguere il reato e impone l’annullamento della sentenza impugnata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati