Remissione di querela: Come Annulla la Condanna Anche Dopo la Sentenza
La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, capace di estinguere un reato e porre fine a un procedimento. Ma cosa accade se questa decisione interviene dopo che è già stata emessa una sentenza di condanna? Una recente pronuncia della Corte di Cassazione, la n. 5382 del 2025, offre un chiarimento decisivo, confermando che la volontà della persona offesa può essere determinante anche in una fase avanzata del processo.
Il Caso in Analisi: Dalla Condanna all’Estinzione del Reato
La vicenda processuale ha origine da una sentenza di condanna emessa dal Tribunale di Torino. L’imputato, ritenuto colpevole, decideva di presentare ricorso per Cassazione. Tuttavia, l’elemento cruciale che ha cambiato le sorti del giudizio non era un motivo di diritto legato ai fatti, ma un evento successivo: la persona offesa aveva deciso di ritirare la propria querela e l’imputato aveva formalmente accettato tale decisione. Questo accordo era stato verbalizzato presso la competente Stazione dei Carabinieri.
La Procedibilità a Querela come Fulcro della Questione
Il reato per cui si procedeva era uno di quelli definiti “procedibili a querela di parte”. Questo significa che, per legge, l’azione penale non può essere avviata (o proseguita) senza la specifica richiesta della vittima. La querela è, dunque, una condizione di procedibilità essenziale. Se questa condizione viene a mancare, ad esempio tramite una remissione, il processo non può più continuare.
La Remissione di querela Dopo la Sentenza di Condanna
Il punto più interessante chiarito dalla Suprema Corte riguarda la tempistica. È ammissibile un ricorso per cassazione presentato al solo scopo di far valere una remissione di querela intervenuta dopo la sentenza di condanna? La risposta è affermativa. La Corte ha ribadito un principio già consolidato: se la remissione e la relativa accettazione avvengono dopo la sentenza impugnata, ma prima che scada il termine per presentare l’impugnazione, esse sono pienamente valide ed efficaci. Il ricorso diventa quindi il veicolo processuale per “introdurre” questo nuovo fatto estintivo nel giudizio.
La Decisione della Corte di Cassazione: Annullamento Definitivo
Preso atto della rituale remissione ed accettazione, la Corte di Cassazione ha concluso che il reato doveva considerarsi estinto. Di conseguenza, non era necessario esaminare nel merito i motivi del ricorso. La sentenza di condanna del Tribunale di Torino è stata “annullata senza rinvio”. Questa formula significa che la decisione è stata cancellata in via definitiva, senza la necessità di un nuovo processo, poiché la base stessa dell’azione penale era venuta meno.
Le Motivazioni
La Corte ha fondato la sua decisione su una chiara linea logico-giuridica. In primo luogo, ha riconosciuto l’ammissibilità del ricorso, citando precedenti conformi (Cass. n. 38156/2022 e n. 49226/2016) che ammettono l’impugnazione anche per il solo fine di far valere la remissione. In secondo luogo, ha verificato che il delitto contestato fosse procedibile a querela. Constatato ciò, la remissione, ritualmente accettata, ha prodotto il suo effetto naturale: l’estinzione del reato. L’annullamento senza rinvio è stata la conseguenza inevitabile, poiché non vi era più alcun reato da giudicare. Infine, la Corte ha applicato l’articolo 340, comma 4, del codice di procedura penale, ponendo le spese del procedimento a carico del querelato, ovvero dell’imputato che ha beneficiato dell’estinzione del reato.
Le Conclusioni
Questa sentenza riafferma un principio di civiltà giuridica: la volontà della persona offesa, nei reati non particolarmente gravi, ha un peso preponderante e può portare alla risoluzione della controversia anche dopo una condanna. Per gli avvocati e gli imputati, ciò significa che la via della conciliazione rimane aperta anche in fasi avanzate del procedimento. La decisione chiarisce che il ricorso per cassazione può essere utilizzato come strumento efficace per formalizzare un accordo raggiunto tra le parti, garantendo una chiusura rapida e definitiva del contenzioso penale, con il solo onere delle spese processuali a carico di chi accetta la remissione.
È possibile presentare una remissione di querela dopo essere stati condannati in primo grado?
Sì, la sentenza stabilisce che la remissione di querela, se interviene dopo la sentenza di condanna ma prima della scadenza del termine per presentare l’impugnazione, è valida e può essere introdotta nel processo tramite il ricorso per cassazione.
Qual è l’effetto della remissione di querela sulla sentenza di condanna?
L’effetto è l’estinzione del reato. Di conseguenza, la Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna senza rinvio, terminando definitivamente il procedimento penale.
Chi deve pagare le spese del procedimento in caso di estinzione del reato per remissione di querela?
Secondo la sentenza, le spese del procedimento rimangono a carico del querelato, ovvero dell’imputato che ha accettato la remissione della querela, come previsto dall’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 5382 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 5382 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 08/01/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a SORIANO CALABROil 10/03/1990
avverso la sentenza del 13/03/2024 del TRIBUNALE di TORINO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Visti gli atti e la sentenza impugnata;
esaminato il ricorso proposto a mezzo del difensore da NOME COGNOME ritenuto responsabile’ nelle conformi sentenze di merito, del reato previsto dall’art. 690, primo comma, cod.pen.;
letti i verbali della Stazione Carabinieri di Carmagnola da cui risultano la remissione della querela della persona offesa ed accettazione della stessa da parte dell’imputato; considerato che è ammissibile il ricorso per cassazione proposto al solo fine di introdurre nel processo la remissione della querela, ritualmente accettata, intervenuta dopo la sentenza impugnata e prima della scadenza del termine per la presentazione dell’impugnazione (Sez. 4, n. 38156 del 05/07/2022, COGNOME Tommaso, Rv. 283584; Sez. 4, n. 49226 del 19/10/2016, Bestente, Rv. 268625; considerato che il delitto per cui è processo è procedibile a querela di parte; considerato che la sentenza deve essere annullata senza rinvio, in quanto il reato è estinto per remissione di querela;
ritenuto che le spese del procedimento rimangono a carico del querelato ex art. 340′ comma 4, cod. proc. pen.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché il reato è estinto per remissione di querela. Spese a carico del querelato.
Così deciso, 1’8 gennaio 2024.