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Remissione di querela: annullamento senza rinvio

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio una sentenza di condanna della Corte d’Appello di Roma. La decisione si fonda sulla remissione di querela presentata dal querelante e accettata dall’imputata. Poiché sussistevano tutti i presupposti, incluso l’accordo tra le parti, la Corte ha dichiarato l’estinzione del reato, condannando l’imputata al solo pagamento delle spese processuali.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Quando il Reato si Estingue e la Sentenza si Annulla

La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento processuale penale, capace di porre fine a un procedimento giudiziario. Con la sentenza n. 45713/2024, la Corte di Cassazione torna a ribadire i principi che governano questa causa di estinzione del reato, chiarendo come la volontà concorde delle parti possa portare all’annullamento definitivo di una condanna.

Il caso in esame riguarda un ricorso presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Roma. L’imputata, condannata in secondo grado, ha portato all’attenzione della Suprema Corte l’avvenuta remissione della querela da parte della persona offesa e la propria contestuale accettazione, chiedendo l’annullamento della sentenza.

I Fatti di Causa

La vicenda processuale trae origine da un reato oggi procedibile a querela di parte, come previsto dall’art. 640, comma 2, n. 2 ter, del codice penale. Dopo la condanna emessa dalla Corte d’Appello, la ricorrente ha presentato un ricorso in Cassazione allegando un atto fondamentale: la remissione di querela. Questo documento, firmato dalla parte querelante e accettato formalmente dall’imputata, manifestava la volontà di porre fine alla controversia. Sulla base di questo accordo, la difesa ha richiesto l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, sostenendo che fossero venuti meno i presupposti per proseguire l’azione penale.

L’Importanza della Remissione di Querela Accettata

Per molti reati, definiti “perseguibili a querela”, lo Stato non può procedere autonomamente, ma necessita di un’esplicita richiesta della persona offesa. La querela è, quindi, una condizione di procedibilità. Specularmente, la remissione di querela, ovvero il ritiro della stessa, se accettata dal querelato, provoca l’estinzione del reato. La Corte di Cassazione, nel caso di specie, ha verificato che sia la remissione che l’accettazione fossero avvenute “ritualmente”, cioè nel rispetto delle forme previste dalla legge. Questo accordo tra le parti ha creato i presupposti necessari per dichiarare estinto il reato, come stabilito dall’articolo 152 del codice penale.

Le Motivazioni della Decisione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. I giudici hanno constatato che il reato per cui si procedeva era procedibile a querela e che la remissione, unitamente alla sua accettazione, era stata validamente perfezionata. Alla luce di ciò, la Corte ha stabilito che la sentenza di condanna doveva essere annullata senza rinvio. Questa formula significa che la decisione è definitiva e non ci sarà un nuovo processo di merito. Il motivo è chiaro: il reato stesso è stato dichiarato estinto, eliminando alla radice l’oggetto del contendere.

Un aspetto importante toccato dalla Corte riguarda le spese processuali. Sebbene il reato sia estinto, le spese del procedimento, come stabilito dall’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, restano a carico della parte querelata, ovvero l’imputata che ha accettato la remissione.

Conclusioni

La sentenza in commento offre un chiaro esempio pratico dell’efficacia della remissione di querela come strumento di risoluzione alternativa delle controversie penali. Dimostra come, anche dopo una sentenza di condanna, l’accordo tra le parti possa prevalere, portando all’estinzione del reato e all’annullamento della decisione giudiziaria. Questo principio rafforza l’idea che, per determinati illeciti, la volontà della persona offesa è sovrana non solo nell’avviare l’azione penale, ma anche nel porvi fine, a condizione che l’imputato accetti. La decisione, infine, chiarisce l’onere delle spese processuali, che gravano sul querelato come conseguenza della chiusura del procedimento per sua volontà.

Cosa accade se l’imputato accetta la remissione di querela?
Se l’imputato accetta la remissione della querela presentata dalla persona offesa, il reato si estingue, come previsto dall’art. 152 del codice penale. Di conseguenza, il procedimento penale si conclude.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza senza rinvio?
La Corte ha annullato la sentenza senza rinvio perché, a seguito della remissione di querela ritualmente accettata, il reato è stato dichiarato estinto. Non essendoci più un reato da giudicare, non era necessario un nuovo processo (rinvio).

Chi paga le spese processuali in caso di remissione di querela?
Secondo la sentenza, che si basa sull’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale, le spese del procedimento restano a carico della querelata (l’imputata), nonostante l’estinzione del reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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