Remissione di Querela: Quando il Perdono della Vittima Annulla la Condanna
La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, capace di incidere profondamente sull’esito di un processo. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 13922/2025) offre un chiaro esempio di come questo atto di volontà della persona offesa possa condurre all’estinzione del reato e all’annullamento di una sentenza di condanna, anche in fase di legittimità. Analizziamo insieme questo interessante caso.
I Fatti del Processo
Il procedimento trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da un imputato, condannato dalla Corte d’Appello di Taranto per il reato di danneggiamento, previsto dall’articolo 635, comma 1, del Codice Penale. L’imputato ha impugnato la sentenza di secondo grado, portando la questione dinanzi ai giudici di legittimità. L’elemento cruciale che ha cambiato le sorti del processo è intervenuto proprio in questa fase: la remissione della querela da parte della persona offesa dal reato.
La Decisione della Cassazione e gli Effetti della Remissione di Querela
La Corte di Cassazione, preso atto dell’intervenuta remissione della querela, ha accolto il ricorso dell’imputato e ha deliberato di annullare la sentenza impugnata senza rinvio. Questa formula significa che la decisione è definitiva e il caso è chiuso, senza la necessità di un nuovo giudizio presso la Corte d’Appello. La ragione di tale esito risiede proprio nella natura del reato contestato e negli effetti che la legge ricollega alla remissione.
L’Estinzione del Reato
Il delitto di danneggiamento, nella sua forma semplice (comma 1 dell’art. 635 c.p.), è un reato procedibile a querela di parte. Ciò significa che lo Stato può avviare un procedimento penale solo se la vittima lo richiede esplicitamente attraverso, appunto, una querela. Di conseguenza, se la vittima decide di ritirare tale querela, il procedimento penale non può proseguire e, se già concluso con una condanna non ancora definitiva, questa viene meno. La remissione, infatti, estingue il reato, cancellandone gli effetti penali.
Le Motivazioni della Sentenza
Le motivazioni della Corte sono state lineari e aderenti al dettato normativo. Una volta verificata l’autenticità e la validità della remissione della querela, i giudici non hanno potuto fare altro che prenderne atto e dichiarare l’estinzione del reato. Questo principio opera in qualsiasi stato e grado del procedimento, fino a che la sentenza non sia passata in giudicato. La Suprema Corte ha quindi annullato la sentenza di condanna perché il presupposto stesso dell’azione penale (la volontà punitiva della vittima) era venuto a mancare. È interessante notare, tuttavia, che la Corte ha posto le spese processuali a carico dell’imputato. Questa è una prassi consolidata nei casi di estinzione del reato per cause sopravvenute come la remissione, in quanto l’attività giudiziaria è stata comunque avviata a causa della condotta originaria dell’imputato.
Conclusioni
La sentenza in esame ribadisce un principio cardine del diritto penale: la centralità della volontà della persona offesa per una specifica categoria di reati. Dimostra come la remissione di querela sia uno strumento efficace per la deflazione del contenzioso penale e per la risoluzione dei conflitti attraverso la riconciliazione tra le parti. Per gli operatori del diritto, questa decisione sottolinea l’importanza di esplorare percorsi conciliativi anche in fasi avanzate del processo. Per i cittadini, essa chiarisce che il ritiro di una querela ha conseguenze giuridiche concrete e definitive, portando all’estinzione del reato e all’annullamento delle sentenze di condanna non ancora irrevocabili.
Cosa significa ‘annullare senza rinvio’ una sentenza?
Significa che la Corte di Cassazione prende una decisione definitiva che cassa (annulla) la sentenza precedente, senza che sia necessario un nuovo processo presso un tribunale di grado inferiore. Il caso si chiude con la decisione della Cassazione.
Per quale motivo il reato è stato dichiarato estinto in questo caso specifico?
Il reato si è estinto perché è intervenuta la remissione di querela. Il delitto di danneggiamento (art. 635, comma 1, c.p.) è procedibile solo su querela della persona offesa; il ritiro di tale querela da parte della vittima causa, per legge, l’estinzione del reato stesso.
Nonostante l’annullamento della condanna, chi paga le spese del processo?
Come specificato nel dispositivo della sentenza, le spese processuali sono state poste a carico dell’imputato. Questa è la prassi in caso di estinzione del reato per remissione di querela, poiché l’attività giudiziaria è stata comunque messa in moto a causa della condotta originaria dell’imputato.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 13922 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 13922 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 07/03/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a GROTTAGLIE il 27/09/1987
avverso la sentenza del 09/07/2024 della CORTE APPELLO SEZ.DIST. di TARANTO
dato vviso alle parti;
udita a relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME;
preso atto che, come risulta dalla lettura della sentenza e dall’esame degli atti
del processo, all’udienza del 16 novembre 2022, la persona offesa ha rimesso la querela;
osservato che l’unico reato sopravvissuto, il danneggiamento, essendo in esso
fin dal primo grado stato ritenuto come assorbito il reato di cui al capo 1
(minaccia), risulta perseguibile a querela della parte offesa;
considerato che, in definitiva, non rimane che annullare la sentenza per la
ragione sopra indicata, a seguito dell’estinzione del reato, con condanna dell’imputato alle spese del procedimento, come previsto dalla legge.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché il reato di cui all’art. 635, comma 1, cod. pen. (capo 2) è estinto per intervenuta remissione di querela. Spese a carico dell’imputato.
Così deciso in Roma, il 07/03/2025
Il nsigliere Estensore