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Remissione di querela: annullamento senza rinvio

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio una sentenza di condanna per il reato di danneggiamento. La decisione si fonda sull’avvenuta remissione di querela, che ha causato l’estinzione del reato. Nonostante l’annullamento, le spese processuali sono state poste a carico dell’imputato.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Quando il Perdono della Vittima Annulla la Condanna

La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, capace di incidere profondamente sull’esito di un processo. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 13922/2025) offre un chiaro esempio di come questo atto di volontà della persona offesa possa condurre all’estinzione del reato e all’annullamento di una sentenza di condanna, anche in fase di legittimità. Analizziamo insieme questo interessante caso.

I Fatti del Processo

Il procedimento trae origine da un ricorso presentato alla Suprema Corte di Cassazione da un imputato, condannato dalla Corte d’Appello di Taranto per il reato di danneggiamento, previsto dall’articolo 635, comma 1, del Codice Penale. L’imputato ha impugnato la sentenza di secondo grado, portando la questione dinanzi ai giudici di legittimità. L’elemento cruciale che ha cambiato le sorti del processo è intervenuto proprio in questa fase: la remissione della querela da parte della persona offesa dal reato.

La Decisione della Cassazione e gli Effetti della Remissione di Querela

La Corte di Cassazione, preso atto dell’intervenuta remissione della querela, ha accolto il ricorso dell’imputato e ha deliberato di annullare la sentenza impugnata senza rinvio. Questa formula significa che la decisione è definitiva e il caso è chiuso, senza la necessità di un nuovo giudizio presso la Corte d’Appello. La ragione di tale esito risiede proprio nella natura del reato contestato e negli effetti che la legge ricollega alla remissione.

L’Estinzione del Reato

Il delitto di danneggiamento, nella sua forma semplice (comma 1 dell’art. 635 c.p.), è un reato procedibile a querela di parte. Ciò significa che lo Stato può avviare un procedimento penale solo se la vittima lo richiede esplicitamente attraverso, appunto, una querela. Di conseguenza, se la vittima decide di ritirare tale querela, il procedimento penale non può proseguire e, se già concluso con una condanna non ancora definitiva, questa viene meno. La remissione, infatti, estingue il reato, cancellandone gli effetti penali.

Le Motivazioni della Sentenza

Le motivazioni della Corte sono state lineari e aderenti al dettato normativo. Una volta verificata l’autenticità e la validità della remissione della querela, i giudici non hanno potuto fare altro che prenderne atto e dichiarare l’estinzione del reato. Questo principio opera in qualsiasi stato e grado del procedimento, fino a che la sentenza non sia passata in giudicato. La Suprema Corte ha quindi annullato la sentenza di condanna perché il presupposto stesso dell’azione penale (la volontà punitiva della vittima) era venuto a mancare. È interessante notare, tuttavia, che la Corte ha posto le spese processuali a carico dell’imputato. Questa è una prassi consolidata nei casi di estinzione del reato per cause sopravvenute come la remissione, in quanto l’attività giudiziaria è stata comunque avviata a causa della condotta originaria dell’imputato.

Conclusioni

La sentenza in esame ribadisce un principio cardine del diritto penale: la centralità della volontà della persona offesa per una specifica categoria di reati. Dimostra come la remissione di querela sia uno strumento efficace per la deflazione del contenzioso penale e per la risoluzione dei conflitti attraverso la riconciliazione tra le parti. Per gli operatori del diritto, questa decisione sottolinea l’importanza di esplorare percorsi conciliativi anche in fasi avanzate del processo. Per i cittadini, essa chiarisce che il ritiro di una querela ha conseguenze giuridiche concrete e definitive, portando all’estinzione del reato e all’annullamento delle sentenze di condanna non ancora irrevocabili.

Cosa significa ‘annullare senza rinvio’ una sentenza?
Significa che la Corte di Cassazione prende una decisione definitiva che cassa (annulla) la sentenza precedente, senza che sia necessario un nuovo processo presso un tribunale di grado inferiore. Il caso si chiude con la decisione della Cassazione.

Per quale motivo il reato è stato dichiarato estinto in questo caso specifico?
Il reato si è estinto perché è intervenuta la remissione di querela. Il delitto di danneggiamento (art. 635, comma 1, c.p.) è procedibile solo su querela della persona offesa; il ritiro di tale querela da parte della vittima causa, per legge, l’estinzione del reato stesso.

Nonostante l’annullamento della condanna, chi paga le spese del processo?
Come specificato nel dispositivo della sentenza, le spese processuali sono state poste a carico dell’imputato. Questa è la prassi in caso di estinzione del reato per remissione di querela, poiché l’attività giudiziaria è stata comunque messa in moto a causa della condotta originaria dell’imputato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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