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Remissione di querela: annullamento post condanna

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per diffamazione a seguito della remissione di querela intervenuta dopo la decisione della Corte d’Appello. Il ricorso è stato ritenuto ammissibile al solo fine di introdurre nel processo l’atto di remissione, portando all’estinzione del reato. I costi del procedimento sono stati posti a carico dei querelati.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Quando Annulla la Condanna Anche Dopo l’Appello

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 14134/2024) ha ribadito un principio fondamentale in materia di procedura penale: la remissione di querela è un atto che può estinguere il reato anche se interviene dopo una sentenza di condanna. Questo caso offre uno spunto cruciale per comprendere la portata e gli effetti di tale istituto, dimostrando come la volontà della persona offesa possa essere decisiva fino alle fasi finali del processo.

Il Caso: Dalla Condanna per Diffamazione all’Estinzione del Reato

Due persone erano state condannate in primo grado e in appello per il reato di diffamazione aggravata. Prima che la sentenza diventasse definitiva, e precisamente dopo la pronuncia della Corte d’Appello, la persona offesa dal reato decideva di rimettere la querela. Gli imputati, a loro volta, accettavano formalmente tale remissione.
A questo punto, la difesa ha proposto ricorso in Cassazione non per contestare il merito della condanna, ma con l’unico obiettivo di far valere l’avvenuta remissione e la conseguente estinzione del reato.

La Remissione di Querela e la Decisione della Cassazione

La Corte Suprema ha accolto il ricorso, dichiarandolo ammissibile proprio per la finalità per cui era stato presentato. Citando un precedente consolidato (sentenza n. 49226/2016), i giudici hanno affermato che il ricorso per cassazione è ammissibile anche al solo scopo di introdurre nel processo la remissione di querela, purché questa sia intervenuta dopo la sentenza impugnata ma prima della scadenza del termine per presentare l’impugnazione.
La Corte ha verificato che la remissione e le relative accettazioni erano state ritualmente effettuate e formalizzate, adempiendo a tutti i requisiti di legge.

Le Motivazioni

La motivazione alla base della decisione risiede nella natura stessa della remissione di querela, considerata una causa di estinzione del reato che può operare finché non sia stata pronunciata una sentenza irrevocabile. Il processo penale, per i reati perseguibili a querela di parte, non può proseguire se viene a mancare la volontà punitiva della persona offesa, espressa proprio attraverso il ritiro dell’atto di querela. La Corte ha quindi ritenuto che, essendo stati rispettati i tempi e le forme, non vi fosse alcun ostacolo a dichiarare l’estinzione del reato.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna impugnata. L’effetto pratico è la cancellazione della condanna, come se non fosse mai stata emessa, perché il reato è stato dichiarato estinto. Un aspetto importante, tuttavia, riguarda le spese processuali: in mancanza di un accordo diverso tra le parti, la legge (art. 340 c.p.p.) stabilisce che le spese del procedimento sono a carico del querelato, ovvero degli imputati. La Corte ha quindi disposto che fossero questi ultimi a sostenere i costi del giudizio, nonostante l’esito a loro favorevole in termini di estinzione del reato.

È possibile ritirare una querela dopo che è già stata emessa una sentenza di condanna?
Sì, la sentenza chiarisce che la remissione di querela, se ritualmente accettata, è efficace anche se interviene dopo la sentenza di condanna di primo e secondo grado, a condizione che avvenga prima che la sentenza diventi definitiva e irrevocabile.

Cosa succede alla condanna se il reato viene dichiarato estinto per remissione di querela?
La Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna senza rinvio. Ciò significa che la condanna viene eliminata e il procedimento si chiude definitivamente, poiché il reato non è più perseguibile.

In caso di estinzione del reato per remissione, chi paga le spese processuali?
Salvo un diverso accordo tra le parti (ad esempio, che il querelante se ne faccia carico), la legge prevede che le spese del procedimento siano a carico del querelato, ovvero dell’imputato, come confermato in questa sentenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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