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Remissione di querela: annullamento in Cassazione

Un imputato, condannato in primo e secondo grado per lesioni personali, ha ottenuto l’annullamento della sentenza dalla Corte di Cassazione. La decisione si fonda sulla remissione di querela presentata dalla persona offesa e accettata dall’imputato dopo la sentenza d’appello. La Suprema Corte ha ribadito che il ricorso è ammissibile anche al solo fine di far valere l’estinzione del reato, ponendo le spese processuali a carico del querelato.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Annullamento della Condanna anche in Cassazione

La giustizia penale prevede meccanismi volti a favorire la composizione dei conflitti, tra cui la remissione di querela. Questa possibilità, che consente alla vittima di ritirare l’accusa, può avere effetti risolutivi sul processo, anche quando questo è giunto alle sue fasi finali. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sent. N. 12896/2024) ha confermato un importante principio: un ricorso è ammissibile anche se proposto al solo scopo di formalizzare una remissione di querela intervenuta dopo la sentenza di condanna in appello.

I Fatti del Caso

Il caso in esame riguarda un cittadino condannato sia dal Giudice di Pace che, in sede di appello, dal Tribunale per il reato di lesioni personali (art. 582 c.p.), un reato procedibile a querela di parte. Successivamente alla sentenza di condanna di secondo grado, la persona offesa decideva di rimettere la querela e l’imputato accettava tale remissione. A questo punto, la difesa dell’imputato proponeva ricorso per cassazione, portando all’attenzione della Suprema Corte l’avvenuta estinzione del reato.

La Remissione di Querela e la Decisione della Cassazione

Il quesito giuridico era se fosse possibile utilizzare il ricorso per cassazione come veicolo per introdurre nel processo un atto, la remissione, formatosi dopo la decisione di merito. La Corte di Cassazione ha risposto affermativamente, accogliendo il ricorso.

Il Principio di Diritto Applicato

Richiamando un proprio precedente consolidato (Sent. n. 49226/2016), la Corte ha ribadito che è ammissibile il ricorso per cassazione proposto anche al solo fine di far valere la remissione della querela, purché questa sia ritualmente accettata e sia intervenuta dopo la sentenza impugnata ma prima della scadenza del termine per l’impugnazione. La Suprema Corte ha verificato che la remissione e l’accettazione fossero state effettuate correttamente, procedendo di conseguenza.

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni della Corte si basano sulla natura della remissione di querela come causa di estinzione del reato. Quando questa causa si verifica, il processo non può più proseguire verso una condanna. Pertanto, anche se il ricorso è stato presentato formalmente contro la sentenza di appello, l’avvenuta remissione diventa il fatto giuridico dirimente che assorbe ogni altra possibile doglianza. L’obiettivo è evitare la prosecuzione di un procedimento penale per un reato che, per volontà della stessa parte offesa, non è più perseguibile.

Di conseguenza, la Corte ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata, dichiarando il reato estinto. Un’ultima e importante precisazione riguarda le spese processuali: in assenza di un diverso accordo tra le parti (deroga pattizia), la legge (art. 340 c.p.p.) stabilisce che le spese del procedimento siano a carico del querelato.

Le Conclusioni

Questa sentenza conferma un principio di economia processuale e di valorizzazione della volontà delle parti. Si stabilisce che la risoluzione del conflitto tra reo e vittima, attraverso la remissione di querela, ha la forza di paralizzare l’azione penale in qualsiasi stato e grado del procedimento, persino in Cassazione. Per gli imputati, ciò significa che la via della conciliazione con la persona offesa rimane aperta anche dopo una condanna, potendo portare all’annullamento della stessa. Per le parti offese, è un’ulteriore conferma del loro potere dispositivo sull’azione penale per i reati non procedibili d’ufficio.

È possibile presentare ricorso in Cassazione solo per far valere una remissione di querela avvenuta dopo la sentenza di appello?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che è ammissibile il ricorso proposto anche al solo fine di introdurre nel processo la remissione della querela, ritualmente accettata, intervenuta dopo la sentenza impugnata.

Cosa comporta l’accettazione della remissione di querela per la condanna?
L’accettazione della remissione di querela determina l’estinzione del reato. Di conseguenza, la Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna impugnata senza rinvio, ponendo fine al procedimento.

Chi paga le spese processuali in caso di estinzione del reato per remissione di querela?
In assenza di un diverso accordo tra le parti, la legge prevede che le spese del procedimento siano a carico del querelato, ovvero della persona che ha beneficiato della remissione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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