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Remissione di querela: annullamento in Cassazione

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per molestie (art. 660 c.p.) a seguito della remissione di querela intervenuta durante il giudizio di legittimità. Inizialmente condannato per messaggi inviati tramite un social network, l’imputato aveva visto la sua pena detentiva sostituita con una pecuniaria in appello. Tuttavia, prima della decisione finale della Cassazione, la persona offesa ha ritirato la querela e l’imputato ha accettato. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato l’estinzione del reato, annullando la sentenza senza rinvio e ponendo le spese a carico del querelato.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Come Annullare una Sentenza in Cassazione

La remissione di querela rappresenta un istituto giuridico fondamentale che consente di chiudere un procedimento penale attraverso un accordo tra le parti. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (Sentenza n. 34340/2025) illustra perfettamente come questo strumento possa essere decisivo anche nella fase più avanzata del processo, ovvero davanti alla Suprema Corte, portando all’annullamento di una condanna. Analizziamo insieme questo caso pratico.

I Fatti del Caso: Dalle Molestie Online alla Cassazione

La vicenda giudiziaria ha origine da una condanna per il reato di molestia o disturbo alle persone, previsto dall’art. 660 del Codice Penale. Un individuo era stato ritenuto colpevole per aver inviato messaggi molesti tramite un noto social network.

In primo grado, il Tribunale aveva inflitto una pena detentiva di tre mesi di arresto. Successivamente, la Corte d’Appello, in parziale riforma, aveva sostituito la pena detentiva con una pena pecuniaria di 4.500,00 euro, confermando nel resto la condanna. Insoddisfatto, l’imputato proponeva ricorso per cassazione.

I Motivi del Ricorso

La difesa aveva basato il ricorso su due principali argomentazioni:
1. Errata applicazione della legge penale: Si sosteneva che i messaggi inviati tramite un social network non potessero rientrare nella fattispecie dell’art. 660 c.p., che punisce le molestie arrecate “col mezzo del telefono”. Secondo la difesa, un social media è un mezzo di comunicazione diverso e non assimilabile.
2. Immotivata afflittività della pena: Il secondo motivo contestava la determinazione della pena pecuniaria sostitutiva, ritenuta eccessiva e priva di un’adeguata motivazione da parte della Corte d’Appello.

La Svolta Decisiva: La Remissione di Querela

Mentre il ricorso era pendente davanti alla Corte di Cassazione, e quindi a un passo dalla decisione definitiva, è intervenuto un fatto nuovo e risolutivo. La persona offesa ha deciso di rimettere la querela, e l’imputato, tramite i propri difensori muniti di procura speciale, ha accettato tale remissione.

Questo atto ha cambiato completamente le sorti del processo. La difesa ha depositato in Cassazione la documentazione attestante la remissione e la relativa accettazione, chiedendo l’annullamento della sentenza per estinzione del reato. A questo punto, l’analisi dei motivi originari del ricorso è diventata secondaria rispetto alla nuova situazione giuridica creatasi.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte Suprema di Cassazione ha accolto la richiesta della difesa, ritenendo il ricorso fondato non per i motivi originariamente proposti, ma per l’intervenuta remissione di querela. Il ragionamento dei giudici è stato lineare e si è basato sull’applicazione diretta della legge.

I Giudici hanno constatato che nel corso del giudizio di legittimità erano stati compiuti tutti gli atti necessari: la remissione della querela da parte della persona offesa e l’accettazione da parte dell’imputato, avvenuta tramite difensori con procura speciale, come richiesto dalla legge. Questo ha attivato l’articolo 152 del Codice Penale, che prevede l’estinzione del reato in caso di remissione della querela.

La Corte ha specificato che, non essendoci i presupposti per un proscioglimento più favorevole per l’imputato (ad esempio, perché il fatto non sussiste o perché l’imputato non lo ha commesso, secondo l’art. 129 c.p.p.), la declaratoria di estinzione del reato era la via obbligata. Di conseguenza, la sentenza di condanna è stata annullata senza rinvio, ponendo fine al procedimento.

Infine, in assenza di un diverso accordo tra le parti, la Corte ha disposto che le spese processuali fossero a carico del querelato, come previsto dall’art. 340, comma 4, del codice di procedura penale.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa sentenza offre spunti di riflessione molto importanti. In primo luogo, conferma che la remissione di querela è uno strumento efficace per porre fine a un contenzioso penale in qualsiasi stato e grado del procedimento, inclusa la fase di legittimità davanti alla Cassazione. Per i reati procedibili a querela, la volontà della persona offesa di non voler più perseguire l’autore del reato è, in definitiva, prevalente.

In secondo luogo, emerge l’importanza cruciale del rispetto delle formalità. L’accettazione della remissione, in questo caso, è avvenuta tramite i difensori, i quali però erano stati muniti di una “procura speciale” ad hoc. Senza questo mandato specifico, l’accettazione non sarebbe stata valida e il processo sarebbe andato avanti. Questo sottolinea la necessità di un’assistenza legale competente e attenta agli aspetti procedurali.

Infine, la decisione sulle spese a carico del querelato (l’imputato) rappresenta la regola generale in caso di estinzione del reato per remissione, salvo che le parti non si accordino diversamente. È un aspetto pratico da considerare sempre nella gestione di queste vicende.

È possibile estinguere un reato tramite remissione di querela anche durante il giudizio in Cassazione?
Sì, la sentenza conferma che la remissione della querela, se ritualmente accettata, può intervenire in ogni stato e grado del procedimento, compreso il giudizio di legittimità davanti alla Corte di Cassazione, determinando l’estinzione del reato.

Cosa succede alla sentenza di condanna se interviene la remissione della querela?
Se interviene una valida remissione di querela, la sentenza di condanna viene annullata senza rinvio, poiché il reato si considera estinto ai sensi dell’art. 152 del Codice Penale. Il procedimento penale si conclude definitivamente.

In caso di estinzione del reato per remissione, chi paga le spese del procedimento?
Salvo diverso accordo tra le parti, la legge (art. 340, comma 4, c.p.p.) prevede che le spese del procedimento siano poste a carico del querelato, ovvero della persona che era stata accusata del reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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