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Remissione di querela: annullamento in Cassazione

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per tentata violenza privata e lesioni. La decisione si basa sulla remissione di querela presentata dalla vittima e accettata dall’imputato dopo la sentenza d’appello ma prima della scadenza del termine per il ricorso. La Corte ha ritenuto ammissibile il ricorso anche al solo fine di far valere l’estinzione del reato, ponendo le spese a carico del querelato.

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Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela in Cassazione: Quando Annulla la Condanna

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha chiarito un punto fondamentale della procedura penale: l’efficacia della remissione di querela anche nelle fasi più avanzate del processo, come il giudizio di legittimità. Questo istituto, che permette alla vittima di ritirare la propria accusa, può portare all’annullamento di una condanna già pronunciata nei gradi di merito, a patto che intervenga in un preciso arco temporale. Analizziamo insieme la vicenda e i principi di diritto affermati dalla Suprema Corte.

I Fatti del Caso

Un individuo era stato condannato sia in primo grado che in appello per i reati di tentata violenza privata e lesioni personali. Ritenendo ingiusta la condanna, l’imputato, tramite il suo difensore, aveva proposto ricorso per Cassazione. Tuttavia, un evento nuovo e decisivo ha cambiato le sorti del procedimento: mentre era ancora pendente il termine per presentare il ricorso, la persona offesa ha deciso di rimettere la querela precedentemente sporta. L’imputato, a sua volta, ha formalmente accettato tale remissione. A questo punto, il ricorso in Cassazione è stato utilizzato non tanto per contestare il merito della condanna, ma per introdurre nel processo questo nuovo elemento estintivo del reato.

La Remissione di Querela e il Ricorso in Cassazione

La questione giuridica principale affrontata dalla Corte era se un ricorso per Cassazione potesse essere considerato ammissibile se proposto al solo fine di far valere una remissione di querela intervenuta dopo la sentenza di condanna in appello. La risposta dei giudici è stata affermativa. La Suprema Corte ha richiamato un suo precedente orientamento (sentenza n. 49226/2016), stabilendo che il ricorso è ammissibile per introdurre nel processo la remissione della querela, ritualmente accettata, a condizione che questa sia avvenuta dopo la sentenza impugnata e prima della scadenza del termine per la presentazione del ricorso stesso.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha motivato la sua decisione sulla base di un principio di economia processuale e di rispetto della volontà delle parti. Se la vittima decide di non voler più perseguire penalmente l’autore del reato e l’imputato accetta, lo Stato non ha più interesse a proseguire l’azione penale per quei reati procedibili a querela. I giudici hanno verificato che nel caso di specie non vi fossero elementi evidenti di innocenza dell’imputato che avrebbero potuto portare a un proscioglimento nel merito. Di conseguenza, preso atto della ritualità della remissione e della sua accettazione, l’unica conclusione possibile era dichiarare l’estinzione del reato. La sentenza di condanna è stata quindi annullata senza rinvio. In applicazione dell’art. 340 del codice di procedura penale, e in assenza di un diverso accordo tra le parti, le spese del procedimento sono state poste a carico del querelato, ovvero dell’imputato che ha accettato la remissione.

Conclusioni

Questa pronuncia conferma l’importanza della remissione di querela come strumento deflattivo del contenzioso penale, efficace fino all’ultimo grado di giudizio. La sentenza sottolinea che la volontà conciliativa delle parti private può prevalere sulla pretesa punitiva dello Stato per determinati reati. Per gli operatori del diritto e per i cittadini, emerge una chiara indicazione pratica: un accordo tra le parti che si traduca in una remissione di querela, se perfezionato nei tempi corretti, può portare all’annullamento di una condanna, chiudendo definitivamente la vicenda processuale. Resta fermo il principio che, salvo patto contrario, i costi del processo ricadono su chi ha beneficiato dell’estinzione del reato.

È possibile presentare ricorso in Cassazione solo per far valere una remissione di querela avvenuta dopo la sentenza di appello?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che è ammissibile il ricorso proposto anche al solo fine di introdurre nel processo la remissione della querela, purché questa sia intervenuta dopo la sentenza impugnata e prima della scadenza del termine per la presentazione del ricorso stesso.

Cosa succede alla condanna se la querela viene rimessa e accettata durante il ricorso per Cassazione?
La Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna senza rinvio, dichiarando l’estinzione del reato. Il processo si conclude definitivamente con questa decisione.

In caso di estinzione del reato per remissione di querela in Cassazione, chi paga le spese del procedimento?
Salvo che le parti non abbiano pattuito diversamente, le spese del procedimento vengono poste a carico del querelato, ovvero dell’imputato che ha accettato la remissione della querela.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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