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Remissione di querela: annulla la sentenza di patteggiamento

Un imputato, condannato per furto aggravato tramite patteggiamento, ha visto la sua sentenza annullata dalla Corte di Cassazione. La decisione si fonda sulla remissione di querela da parte della persona offesa, avvenuta dopo la pronuncia della sentenza ma prima che questa diventasse irrevocabile. La Corte ha ribadito che la remissione di querela estingue il reato e opera fino al passaggio in giudicato della condanna, paralizzando la stessa perseguibilità dell’azione penale.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela: Quando Annulla la Sentenza di Patteggiamento

La remissione di querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, capace di estinguere un reato e porre fine al processo. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato con forza un principio cruciale: l’efficacia della remissione si estende fino a un momento ben preciso del procedimento, potendo persino travolgere una sentenza di patteggiamento già emessa. Vediamo come e perché.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un procedimento per furto aggravato. L’imputato aveva concordato con il Pubblico Ministero una pena tramite il rito del patteggiamento, e il Tribunale di Torino aveva emesso la relativa sentenza. Successivamente, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione, lamentando un vizio procedurale fondamentale: il giorno stesso della pronuncia della sentenza, la persona offesa aveva rimesso la querela, ma tale circostanza non era nota al ricorrente in quel momento. La difesa ha quindi sostenuto che la condizione di procedibilità dell’azione penale fosse venuta meno.

L’Efficacia della Remissione di Querela Anche Dopo la Sentenza

Il cuore della questione giuridica affrontata dalla Corte Suprema era stabilire se una remissione di querela, perfezionatasi dopo la pronuncia di una sentenza di patteggiamento ma prima che questa diventasse definitiva, potesse portare al suo annullamento. La risposta dei giudici è stata inequivocabilmente affermativa.

La Cassazione ha richiamato il suo orientamento consolidato, inaugurato da una celebre sentenza delle Sezioni Unite (sent. Chiasserini, n. 24246/2004), secondo cui la remissione della querela opera come causa di estinzione del reato fino a quando non sia intervenuta una sentenza di condanna irrevocabile.

L’Irrevocabilità come Spartiacque

Il termine ultimo per la validità ed efficacia della remissione è il passaggio in giudicato della sentenza. Finché la sentenza non è definitiva – e una sentenza di patteggiamento è impugnabile, seppur con limiti specifici – la remissione della querela può intervenire e produrre i suoi effetti estintivi. Non rileva che la sentenza sia già stata pronunciata: ciò che conta è che non sia ancora divenuta “irrevocabile” ai sensi dell’art. 648, comma 2, del codice di procedura penale.

Le Motivazioni

La Corte ha fondato la sua decisione su una solida base giuridica. Citando una successiva pronuncia delle Sezioni Unite (sent. Salatino, n. 40150/2018), i giudici hanno sottolineato come la remissione di querela non sia un semplice istituto sostanziale che estingue il diritto punitivo dello Stato, ma qualcosa di più profondo. Essa ha la capacità di “paralizzare la perseguibilità stessa del reato”. Questa caratteristica le conferisce la massima estensione temporale possibile, come previsto dall’art. 152, terzo comma, del codice penale, ovvero “fino alla condanna irrevocabile in senso formale”.
Di conseguenza, poiché nel caso di specie la remissione e la relativa accettazione erano intervenute prima che la sentenza di patteggiamento divenisse definitiva, la Corte ha dovuto prenderne atto e dichiarare l’estinzione del reato. La sentenza impugnata è stata quindi annullata senza rinvio, con la sola condanna dell’imputato al pagamento delle spese processuali.

Conclusioni

Questa pronuncia ribadisce un principio di garanzia di fondamentale importanza: la volontà della persona offesa, nei reati procedibili a querela, è sovrana fino all’ultimo momento utile del processo. Anche un accordo tra imputato e Procura, come il patteggiamento, cede il passo di fronte a una remissione di querela validamente intervenuta. Per gli operatori del diritto e per i cittadini, ciò conferma che le cause di estinzione del reato devono essere sempre rilevate, anche in sede di legittimità, purché emergano prima della formazione del giudicato, garantendo così la piena attuazione dei meccanismi deflattivi e conciliativi previsti dalla legge.

Una remissione di querela può annullare una sentenza di patteggiamento già pronunciata?
Sì, la remissione di querela, se intervenuta e accettata prima che la sentenza di patteggiamento diventi irrevocabile (cioè definitiva), causa l’estinzione del reato e, di conseguenza, l’annullamento della sentenza stessa.

Fino a quale momento del processo è efficace la remissione di querela?
La remissione della querela è efficace e può essere validamente effettuata in qualsiasi momento prima che sia intervenuta una sentenza di condanna irrevocabile, ovvero fino al passaggio in giudicato della sentenza.

Perché la remissione di querela ha un effetto così incisivo anche dopo la sentenza?
Perché la giurisprudenza consolidata ritiene che la remissione non si limiti a estinguere il diritto dello Stato a punire, ma paralizzi la stessa perseguibilità del reato. Questa sua natura le conferisce la massima estensione temporale possibile, prevalendo su atti processuali non ancora definitivi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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