Remissione di Querela Post-Condanna: La Cassazione Annulla la Sentenza
Una recente pronuncia della Corte di Cassazione chiarisce un importante principio processuale: la remissione di querela, se interviene dopo la sentenza di condanna ma prima che questa diventi definitiva, è pienamente valida e determina l’estinzione del reato. Di conseguenza, la condanna deve essere annullata. Questo caso offre spunti fondamentali sull’efficacia degli atti di pacificazione tra le parti anche in fasi avanzate del procedimento penale.
I Fatti di Causa
Il caso ha origine da una sentenza emessa dal Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale, che aveva condannato un imputato per il reato di molestia o disturbo alle persone, previsto dall’art. 660 del codice penale. La condanna, comminata all’esito di un rito abbreviato, consisteva in una pena pecuniaria (ammenda) di poco più di 200 euro, con la concessione delle attenuanti generiche.
Contro questa decisione, l’imputato, tramite il proprio difensore, ha proposto ricorso per cassazione, articolando diverse censure. Tuttavia, un evento successivo ha cambiato radicalmente le sorti del processo.
L’Impatto Decisivo della Remissione di Querela
Mentre pendeva il termine per la proposizione del ricorso, la persona offesa ha formalizzato la remissione di querela. Pochi giorni dopo, l’imputato ha accettato tale remissione. Questo atto è stato documentato e presentato alla Corte di Cassazione come elemento centrale del ricorso.
Il punto cruciale della vicenda, dunque, non risiedeva più nei motivi di merito o di legittimità originariamente addotti, ma nella sopravvenuta causa di estinzione del reato. La difesa ha sostenuto che il reato dovesse essere dichiarato estinto, con conseguente annullamento della sentenza di condanna.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La Suprema Corte ha accolto pienamente la tesi difensiva, annullando la sentenza impugnata senza rinvio. La motivazione si fonda su principi consolidati della procedura penale.
In primo luogo, il reato contestato (art. 660 c.p.) è procedibile a querela di parte. La remissione della querela, unitamente all’accettazione del querelato, costituisce una causa di estinzione del reato.
In secondo luogo, e questo è l’aspetto più significativo della pronuncia, la Corte ha ribadito un orientamento giurisprudenziale secondo cui è ammissibile un ricorso per cassazione proposto anche al solo scopo di far valere nel processo una remissione di querela intervenuta dopo la sentenza impugnata e prima della scadenza del termine per l’impugnazione. In altre parole, l’appello alla massima istanza giudiziaria diventa il veicolo necessario per formalizzare l’avvenuta pacificazione e trarne le dovute conseguenze legali.
L’estinzione del reato per una causa sopravvenuta, come la remissione, travolge la precedente pronuncia di condanna. Il giudice dell’impugnazione, in questo caso la Cassazione, non può fare altro che prenderne atto e dichiarare l’annullamento della sentenza.
Infine, la Corte ha disposto che, in assenza di un diverso accordo tra le parti, le spese processuali restano a carico del querelato (l’imputato), come previsto dalla legge in caso di estinzione del reato per remissione.
Le Conclusioni
La sentenza in esame rafforza un principio di fondamentale importanza: la volontà delle parti, espressa tramite la remissione e l’accettazione della querela, può estinguere il reato anche dopo che sia intervenuta una condanna in primo grado. Questo dimostra la prevalenza degli istituti deflattivi e conciliativi nel nostro ordinamento, anche in una fase avanzata del giudizio. Per gli operatori del diritto, ciò significa che la via della conciliazione rimane aperta e processualmente rilevante fino a quando la sentenza non passa in giudicato. Per l’imputato, rappresenta una concreta possibilità di veder annullata una condanna attraverso un accordo con la persona offesa, chiudendo definitivamente la vicenda giudiziaria.
È possibile presentare una remissione di querela dopo una sentenza di condanna?
Sì, la sentenza chiarisce che la remissione di querela è efficace se interviene dopo la sentenza di condanna ma prima che questa diventi definitiva, ovvero prima della scadenza del termine per l’impugnazione.
Un ricorso per cassazione può essere basato unicamente sulla remissione della querela?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che il ricorso è ammissibile anche se proposto al solo fine di introdurre nel processo la remissione della querela, purché questa sia stata ritualmente accettata dall’imputato.
Cosa succede alla condanna se il reato si estingue per remissione di querela?
Se il reato si estingue per remissione di querela, la sentenza di condanna viene annullata senza rinvio. Salvo diverso accordo, l’imputato è condannato al pagamento delle spese processuali.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 30986 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 30986 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 19/06/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a SAN GIORGIO A CREMANO il 09/05/1996
avverso la sentenza del 07/02/2025 del GIUDICE COGNOME PRELIMINARE di NOME
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
RITENUTO IN FATTO
L’impugnata sentenza è stata emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Noia e ha condannato NOME COGNOME alla pena di euro 229,33 di ammenda, concesse le circostanze attenuanti generiche, all’esito di rito abbreviato, in relazione al reato di cui all’art. 660 cod. pen.
Avverso la sentenza di condanna a pena pecuniaria, l’imputato, a mezzo del proprio difensore, ha proposto ricorso per cassazione deducendo, con il primo motivo, che il reato è estinto per remissione di querela.
Con altri due motivi di ricorso si denuncia inosservanza ed erronea applicazione di legge penale con vizio di motivazione sia in relazione all’elemento oggettivo, sia in ordine all’elemento soggettivo del dolo specifico.
Il ricorrente documenta che la persona offesa, in pendenza del termine per proporre ricorso per cassazione (depositato il 21 marzo 2025), ha rimesso la querela e che la remissione è stata accettata in data 18 marzo 2025 dall’imputato.
CONSIDERATO IN DIRITTO
Va rilevato che: in atti, vi sono sia la remissione della persona offesa che l’accettazione dell’imputato, a mezzo di procuratore speciale; il reato come qualificato nella sentenza di condanna risulta procedibile a querela di parte.
La sentenza impugnata, pertanto, deve essere annullata per sopravvenuta estinzione del reato, atteso che «è ammissibile il ricorso per cassazione proposto al solo fine di introdurre nel processo la remissione della querela, ritualmente accettata, intervenuta dopo la sentenza impugnata e prima della scadenza del termine per la presentazione dell’impugnazione» (Sez. 4, n. 49226 del 19/10/2016, Bestente, Rv. 268625).
In difetto di diversa pattuizione, le spese, come per legge, vanno poste a carico del querelato.
P.Q.M.
reato è estinto per remissione di querela. Condanna l’imputato al pagamento delle spese processuali.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il Così deciso, il 19 giugno 2025
Il Consigliere estensore ente