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Remissione di querela: annulla la condanna in Cassazione

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per furto a seguito di una remissione di querela. Nonostante i motivi del ricorso fossero stati ritenuti inammissibili, la Corte ha stabilito che la remissione, accettata dalle imputate, estingue il reato e prevale su ogni altra questione procedurale, bloccando l’azione penale. La decisione si fonda sul principio che la remissione di querela può intervenire fino alla sentenza definitiva e paralizza la stessa perseguibilità del fatto.

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Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione di Querela in Cassazione: Quando Prevale sull’Inammissibilità del Ricorso

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale della procedura penale: la remissione di querela, se accettata, estingue il reato e prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso. Questa decisione sottolinea la forza di questo istituto, capace di determinare l’esito di un processo anche nella sua fase finale, offrendo una via d’uscita dal procedimento penale basata sulla volontà conciliativa delle parti. Analizziamo insieme i dettagli di questo interessante caso.

I Fatti del Caso

Due persone erano state condannate nei primi due gradi di giudizio per un reato di furto. Decidendo di contestare la sentenza della Corte d’Appello, le imputate presentavano ricorso per Cassazione, basandolo su tre motivi principali:

1. La contestazione di una circostanza aggravante, sostenendo che la presenza di telecamere e vigilanza escludesse l’esposizione dei beni alla pubblica fede.
2. La richiesta di riqualificare il fatto come furto semplice e, di conseguenza, dichiarare l’improcedibilità per mancanza di una valida querela.
3. La richiesta di applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, data la minima lesività del danno e la collaborazione con le autorità.

La Svolta Processuale: La Remissione di Querela

Mentre il ricorso era pendente dinanzi alla Suprema Corte, si è verificato un evento decisivo. La persona offesa, attraverso il proprio procuratore speciale, ha formalizzato la remissione della querela presentata originariamente. Tale atto è stato contestualmente accettato dal procuratore speciale delle ricorrenti.

Questo evento ha cambiato radicalmente le carte in tavola. Il reato in questione, infatti, a seguito della recente riforma legislativa (D.Lgs. 150/2022), era diventato procedibile a querela della persona offesa. Di conseguenza, la volontà della parte lesa di non proseguire con l’azione penale, accettata dalle imputate, ha acquisito un’importanza determinante.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione e l’impatto della remissione di querela

La Corte di Cassazione, nell’analizzare il caso, ha preliminarmente osservato che i motivi del ricorso erano, in realtà, inammissibili. Si trattava, infatti, di censure già esaminate e respinte nei precedenti gradi di giudizio, presentate senza una critica specifica e puntuale alla motivazione della sentenza d’appello.

Tuttavia, la Corte ha affermato un principio di diritto di fondamentale importanza. La remissione di querela, intervenuta e accettata, costituisce una causa di estinzione del reato che prevale su ogni altra valutazione, inclusa l’inammissibilità del ricorso. Citando importanti precedenti delle Sezioni Unite, i giudici hanno ribadito che la remissione non è semplicemente una causa di estinzione, ma un atto che “paralizza la perseguibilità stessa del reato”.

La sua efficacia si estende fino al momento in cui la condanna diventa irrevocabile. Pertanto, anche se il ricorso era formalmente inammissibile, il giudice di legittimità ha il dovere di rilevarla e dichiarare l’estinzione del reato. L’azione penale, semplicemente, non può più essere proseguita.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata senza rinvio, dichiarando l’improcedibilità dell’azione penale per intervenuta remissione della querela. Le spese processuali, in assenza di accordi diversi, sono state poste a carico delle imputate. Questa sentenza conferma che la remissione di querela è uno strumento potentissimo, in grado di definire un procedimento penale anche in Cassazione, superando persino vizi procedurali come l’inammissibilità del ricorso, a condizione che quest’ultimo sia stato presentato tempestivamente. Si tratta di una chiara manifestazione del favore dell’ordinamento per le soluzioni conciliative che pongono fine al conflitto alla base del reato.

Una remissione di querela può annullare una condanna anche se il ricorso in Cassazione è inammissibile?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che una remissione di querela ritualmente accettata, intervenuta in pendenza del ricorso, prevale su eventuali cause di inammissibilità del ricorso stesso (purché proposto tempestivamente) e determina l’estinzione del reato, imponendo al giudice di annullare la sentenza.

Cosa succede se un reato, originariamente procedibile d’ufficio, diventa procedibile a querela mentre il processo è in corso?
Se una modifica legislativa trasforma la procedibilità di un reato da d’ufficio a querela, la nuova disciplina si applica anche ai processi in corso. Ciò significa che diventa possibile per la persona offesa rimettere la querela, con la conseguenza, in caso di accettazione, di estinguere il reato.

Chi paga le spese processuali in caso di annullamento della sentenza per remissione di querela?
La sentenza stabilisce che, in mancanza di un diverso accordo tra le parti, le spese processuali sono poste a carico delle persone querelate che hanno accettato la remissione, come previsto dalla legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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