Remissione della Querela: Come Annulla una Condanna per Truffa
La remissione della querela è un istituto fondamentale del nostro ordinamento processuale penale, capace di porre fine a un procedimento giudiziario prima che si giunga a una sentenza definitiva. Una recente pronuncia della Corte di Cassazione (Sentenza n. 12813/2024) offre un chiaro esempio di come questo strumento operi concretamente, portando all’annullamento di una condanna per truffa e definendo la sorte delle spese legali.
I Fatti del Caso
La vicenda giudiziaria ha origine da una condanna emessa dalla Corte d’Appello di Torino nei confronti di un imputato per il reato di truffa. L’imputato, non accettando la decisione, ha proposto ricorso presso la Corte di Cassazione. Tuttavia, un evento nuovo e decisivo è intervenuto durante il procedimento: la persona offesa, ovvero la vittima della presunta truffa, ha formalmente ritirato la propria querela. Questo atto è stato a sua volta formalmente accettato dall’imputato, creando i presupposti per una risoluzione del tutto diversa della controversia.
La Decisione della Corte e l’Effetto della Remissione della Querela
Di fronte alla formale remissione della querela, accettata dall’imputato, la Corte di Cassazione ha preso atto di una causa di estinzione del reato. L’intervento di questo istituto ha reso superfluo l’esame nel merito dei motivi del ricorso. La Corte non ha dovuto valutare se la condanna fosse giusta o sbagliata, poiché il reato stesso, per volontà della vittima e con il consenso dell’accusato, aveva cessato di essere perseguibile.
Di conseguenza, i giudici supremi hanno pronunciato una sentenza di ‘annullamento senza rinvio’. Ciò significa che la sentenza di condanna della Corte d’Appello è stata cancellata in via definitiva, senza la necessità di un nuovo processo. Il procedimento si è concluso.
Le Motivazioni
La motivazione della Corte è lineare e si fonda su un principio cardine della procedura penale. Per i reati procedibili a querela di parte (come la truffa, in molte sue forme), la volontà della persona offesa è determinante non solo per iniziare l’azione penale, ma anche per porvi fine. La remissione, quando accettata, ha un effetto estintivo immediato e irrevocabile sul reato. La Corte ha semplicemente applicato questa regola, constatando che i presupposti per proseguire il giudizio erano venuti meno.
Un aspetto cruciale chiarito nella sentenza riguarda le spese processuali. La Corte ha stabilito che, in mancanza di un diverso e specifico accordo tra le parti contenuto nell’atto di remissione, i costi del processo rimangono a carico dell’imputato. Questo serve a tutelare l’erario, evitando che i costi di un processo, interrotto per volontà delle parti, ricadano sulla collettività.
Le Conclusioni
Questa sentenza ribadisce l’importanza e l’efficacia della remissione della querela come strumento di risoluzione dei conflitti penali. Dimostra come la volontà conciliativa delle parti possa prevalere sulla prosecuzione del contenzioso, portando all’estinzione del reato. Al contempo, delinea una regola chiara sulla responsabilità per le spese processuali: l’onere ricade sull’imputato, a meno che la vittima, nell’atto di remissione, non accetti di farsene carico in tutto o in parte. Si tratta di un’indicazione pratica fondamentale per chi si trova ad affrontare situazioni simili, sia come imputato che come persona offesa, evidenziando la necessità di definire con chiarezza tutti gli aspetti, anche economici, al momento della chiusura della vicenda.
Cosa accade quando viene ritirata una querela per un reato come la truffa?
Quando la vittima ritira formalmente la querela (atto di remissione) e l’imputato accetta, il reato si considera estinto. Di conseguenza, il procedimento penale si interrompe e qualsiasi precedente sentenza di condanna viene annullata definitivamente, come avvenuto in questo caso.
Chi deve pagare le spese del processo in caso di remissione della querela?
La sentenza chiarisce che, se non è specificato diversamente nell’accordo tra le parti, le spese processuali sono a carico dell’imputato. La remissione estingue il reato ma non cancella automaticamente l’obbligo di pagare i costi del procedimento.
L’accettazione da parte dell’imputato è un passaggio necessario per l’estinzione del reato?
Sì, la decisione della Corte sottolinea che l’estinzione del reato è determinata dalla combinazione di due atti: la remissione della querela da parte della vittima e la successiva ‘accettazione da parte dell’imputato’. Entrambi sono indispensabili.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 12813 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 12813 Anno 2024
Presidente: COGNOME COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 12/12/2023
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a VIGEVANO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 03/05/2023 della CORTE APPELLO di TORINO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME NOME;
rilevato che agli atti è pervenuta formale remissione della querela in relazione al reato di truffa contestato con accettazione da parte dell’imputato, circostanze che determinano l’estinzione del reato;
che in assenza di diverse indicazioni nell’atto di querela, le spese processuali rimangono a carico dell’imputato.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato è estinto per remissione della querela.
Condanna l’imputato al pagamento delle spese processuali.
Così deciso, in data 12 dicembre 2023
Il Consigliere estensore
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Il Presidente ,