Remissione della Querela: Come Annulla una Condanna per Truffa in Cassazione
Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale del diritto processuale penale: l’impatto decisivo della remissione della querela sull’esito del processo. Con la pronuncia n. 12995/2024, i giudici supremi hanno annullato senza rinvio una condanna per truffa, dimostrando come la volontà della persona offesa possa estinguere il reato anche nella fase più avanzata del giudizio.
Il Contesto del Caso: Dalla Condanna al Ricorso in Cassazione
Il caso trae origine da una vicenda di truffa per la quale un individuo era stato condannato sia in primo grado dal Tribunale sia, con parziale riforma, dalla Corte d’Appello. La sentenza di secondo grado aveva confermato la responsabilità penale dell’imputato, condannandolo alla pena prevista e al risarcimento del danno in favore della parte civile.
Contro questa decisione, l’imputato aveva proposto ricorso per Cassazione, sollevando diverse questioni relative alla sua responsabilità, alla mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) e al trattamento sanzionatorio.
L’Elemento Decisivo: La Remissione della Querela
Durante il giudizio di legittimità, è intervenuto un fatto nuovo e risolutivo: il difensore dell’imputato ha depositato un atto di remissione della querela da parte della persona offesa, corredato dalla relativa accettazione del suo assistito. Questo atto ha cambiato radicalmente le sorti del processo.
La querela è una condizione di procedibilità per molti reati, tra cui la truffa semplice. La sua remissione, ossia il ritiro della volontà punitiva da parte della vittima, se accettata dal querelato, comporta l’estinzione del reato.
La Decisione della Suprema Corte e la Priorità della Remissione della Querela
La Corte di Cassazione ha preso atto dell’intervenuta remissione e ne ha tratto le dovute conseguenze. I giudici hanno stabilito che questa circostanza, inerendo direttamente alla procedibilità dell’azione penale, assume un carattere prioritario e assorbente rispetto a ogni altra questione sollevata nel ricorso.
L’impatto sulle altre cause di proscioglimento
La Suprema Corte ha chiarito che l’estinzione del reato per remissione della querela precede e supera qualsiasi valutazione nel merito, inclusa l’eventuale sussistenza di altre cause di proscioglimento più favorevoli all’imputato, come quelle previste dall’art. 129 del codice di procedura penale (ad esempio, perché il fatto non sussiste o l’imputato non lo ha commesso). La mancanza della condizione di procedibilità, infatti, impedisce al giudice di scendere nell’esame del merito della vicenda.
Conseguenze per le statuizioni civili
Coerentemente con l’annullamento della condanna penale, la Corte ha revocato anche le statuizioni civili, ovvero le disposizioni relative al risarcimento del danno. L’estinzione del reato, infatti, fa venir meno il presupposto per la condanna al risarcimento in sede penale.
Le Motivazioni della Sentenza
La motivazione della Corte è lineare e si fonda su un principio cardine del sistema processuale. L’estinzione del reato per remissione della querela è una causa di improcedibilità dell’azione penale. Quando una tale causa emerge, il giudice non può fare altro che prenderne atto e dichiarare il proscioglimento dell’imputato con la formula corrispondente. Questo principio vale in ogni stato e grado del procedimento, compreso il giudizio di Cassazione. La Corte sottolinea che tale evenienza processuale, per la sua natura, deve essere rilevata prima di ogni altra valutazione, compresi i motivi di ricorso presentati dall’imputato, poiché la mancanza della querela rende superfluo l’esame della fondatezza dell’accusa.
Conclusioni: L’Importanza della Volontà della Persona Offesa
Questa sentenza evidenzia il ruolo centrale della volontà della persona offesa nei reati perseguibili a querela. La decisione di rimettere la querela, se accettata, ha il potere di porre fine al processo penale in qualsiasi momento, anche dopo una doppia condanna di merito. Ciò rappresenta una chiara espressione della natura “disponibile” dell’interesse protetto in tali fattispecie di reato, dove lo Stato subordina la propria pretesa punitiva alla persistenza della volontà della vittima. Per gli operatori del diritto e per i cittadini, questo caso serve a ricordare che le vie della composizione del conflitto possono essere percorse efficacemente fino all’ultimo grado di giudizio.
Cosa succede se la vittima di un reato ritira la querela durante il processo in Cassazione?
La Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna senza rinvio, perché il reato si considera estinto a causa della remissione della querela, che è una condizione di procedibilità dell’azione penale.
La remissione della querela ha la precedenza su altri motivi di ricorso presentati dall’imputato?
Sì, la Corte ha stabilito che l’estinzione del reato per remissione della querela è una circostanza che precede e supera ogni altra valutazione di merito, inclusi gli altri motivi di ricorso, poiché attiene alla stessa possibilità di proseguire l’azione penale.
In caso di annullamento della condanna per remissione della querela, cosa accade al risarcimento del danno?
Le statuizioni civili, comprese quelle relative al risarcimento del danno a favore della parte civile, vengono revocate. L’estinzione del reato fa venir meno il presupposto della condanna penale da cui dipendevano. Tuttavia, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 12995 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 2 Num. 12995 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 01/03/2024
SENTENZA
Sul ricorso proposto da: COGNOME NOME, nato a Roma il DATA_NASCITA, avverso la sentenza del 14/07/2023 della Corte appello di Roma; visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso; udita la relazione della causa svolta dal consigliere NOME COGNOME; sentito il Pubblico ministero, nella persona del AVV_NOTAIO, che ha chiesto l’annullamento senza rinvio per estinzione del reato dovuta a remissione della querela; sentito il difensore, AVV_NOTAIO NOME, che ha concluso associandosi alle richieste del AVV_NOTAIO AVV_NOTAIO e chiedendo, comunque, l’accoglimento del ricorso;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Con la sentenza in epigrafe, la Corte di appello di Roma, parzialmente riformando la sentenza del Tribunale di Roma, emessa 1’08/04/2019, ha confermato la responsabilità del ricorrente per il reato di truffa commesso in danno di COGNOME NOME, condannandolo alla pena di giustizia ed al risarcimento del danno nei confronti della parte civile.
Ricorre per cassazione l’imputato, deducendo motivi inerenti al giudizio di responsabilità, alla mancata applicazione dell’art. 131-bis cod.pen. ed al trattamento sanzionatorio.
In allegato ai motivi aggiunti il difensore del ricorrente ha depositato remissione della querela da parte della persona offesa e relativa accettazione dell’imputato.
A fronte di tale evenienza, la sentenza deve essere annullata senza rinvio perché il reato è estinto per remissione della querela, circostanza che, inerendo alla condizione di procedibilità, precede e supera ogni valutazione tn punto di eventuale sussistenza di altre cause di proscioglimento di cui all’art. 129 cod. proc. pen..
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato è estinto per remissione della querela.
Revoca le statuizioni civili.
Condanna l’imputato al pagamento delle spese processuali.
Così deliberato in Roma, udienza pubblica del 01.03.2024.
NOMENOMErani