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Remissione della querela: estinzione reato di truffa

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 12995 del 2024, ha annullato una condanna per truffa in quanto il reato è stato dichiarato estinto. La decisione è scaturita dalla remissione della querela da parte della persona offesa, regolarmente accettata dall’imputato durante il giudizio di legittimità. La Corte ha affermato che tale causa di estinzione del reato ha priorità assoluta su ogni altra valutazione di merito, portando all’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione della Querela: Come Annulla una Condanna per Truffa in Cassazione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale del diritto processuale penale: l’impatto decisivo della remissione della querela sull’esito del processo. Con la pronuncia n. 12995/2024, i giudici supremi hanno annullato senza rinvio una condanna per truffa, dimostrando come la volontà della persona offesa possa estinguere il reato anche nella fase più avanzata del giudizio.

Il Contesto del Caso: Dalla Condanna al Ricorso in Cassazione

Il caso trae origine da una vicenda di truffa per la quale un individuo era stato condannato sia in primo grado dal Tribunale sia, con parziale riforma, dalla Corte d’Appello. La sentenza di secondo grado aveva confermato la responsabilità penale dell’imputato, condannandolo alla pena prevista e al risarcimento del danno in favore della parte civile.

Contro questa decisione, l’imputato aveva proposto ricorso per Cassazione, sollevando diverse questioni relative alla sua responsabilità, alla mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) e al trattamento sanzionatorio.

L’Elemento Decisivo: La Remissione della Querela

Durante il giudizio di legittimità, è intervenuto un fatto nuovo e risolutivo: il difensore dell’imputato ha depositato un atto di remissione della querela da parte della persona offesa, corredato dalla relativa accettazione del suo assistito. Questo atto ha cambiato radicalmente le sorti del processo.

La querela è una condizione di procedibilità per molti reati, tra cui la truffa semplice. La sua remissione, ossia il ritiro della volontà punitiva da parte della vittima, se accettata dal querelato, comporta l’estinzione del reato.

La Decisione della Suprema Corte e la Priorità della Remissione della Querela

La Corte di Cassazione ha preso atto dell’intervenuta remissione e ne ha tratto le dovute conseguenze. I giudici hanno stabilito che questa circostanza, inerendo direttamente alla procedibilità dell’azione penale, assume un carattere prioritario e assorbente rispetto a ogni altra questione sollevata nel ricorso.

L’impatto sulle altre cause di proscioglimento

La Suprema Corte ha chiarito che l’estinzione del reato per remissione della querela precede e supera qualsiasi valutazione nel merito, inclusa l’eventuale sussistenza di altre cause di proscioglimento più favorevoli all’imputato, come quelle previste dall’art. 129 del codice di procedura penale (ad esempio, perché il fatto non sussiste o l’imputato non lo ha commesso). La mancanza della condizione di procedibilità, infatti, impedisce al giudice di scendere nell’esame del merito della vicenda.

Conseguenze per le statuizioni civili

Coerentemente con l’annullamento della condanna penale, la Corte ha revocato anche le statuizioni civili, ovvero le disposizioni relative al risarcimento del danno. L’estinzione del reato, infatti, fa venir meno il presupposto per la condanna al risarcimento in sede penale.

Le Motivazioni della Sentenza

La motivazione della Corte è lineare e si fonda su un principio cardine del sistema processuale. L’estinzione del reato per remissione della querela è una causa di improcedibilità dell’azione penale. Quando una tale causa emerge, il giudice non può fare altro che prenderne atto e dichiarare il proscioglimento dell’imputato con la formula corrispondente. Questo principio vale in ogni stato e grado del procedimento, compreso il giudizio di Cassazione. La Corte sottolinea che tale evenienza processuale, per la sua natura, deve essere rilevata prima di ogni altra valutazione, compresi i motivi di ricorso presentati dall’imputato, poiché la mancanza della querela rende superfluo l’esame della fondatezza dell’accusa.

Conclusioni: L’Importanza della Volontà della Persona Offesa

Questa sentenza evidenzia il ruolo centrale della volontà della persona offesa nei reati perseguibili a querela. La decisione di rimettere la querela, se accettata, ha il potere di porre fine al processo penale in qualsiasi momento, anche dopo una doppia condanna di merito. Ciò rappresenta una chiara espressione della natura “disponibile” dell’interesse protetto in tali fattispecie di reato, dove lo Stato subordina la propria pretesa punitiva alla persistenza della volontà della vittima. Per gli operatori del diritto e per i cittadini, questo caso serve a ricordare che le vie della composizione del conflitto possono essere percorse efficacemente fino all’ultimo grado di giudizio.

Cosa succede se la vittima di un reato ritira la querela durante il processo in Cassazione?
La Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna senza rinvio, perché il reato si considera estinto a causa della remissione della querela, che è una condizione di procedibilità dell’azione penale.

La remissione della querela ha la precedenza su altri motivi di ricorso presentati dall’imputato?
Sì, la Corte ha stabilito che l’estinzione del reato per remissione della querela è una circostanza che precede e supera ogni altra valutazione di merito, inclusi gli altri motivi di ricorso, poiché attiene alla stessa possibilità di proseguire l’azione penale.

In caso di annullamento della condanna per remissione della querela, cosa accade al risarcimento del danno?
Le statuizioni civili, comprese quelle relative al risarcimento del danno a favore della parte civile, vengono revocate. L’estinzione del reato fa venir meno il presupposto della condanna penale da cui dipendevano. Tuttavia, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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